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Enzo Coloni: “Ceccon ha fatto un ottimo lavoro”

L'ex pilota di F.1 e organizzatore dell'Auto Gp punta sul suo giovane campione

Nei giorni scorsi, mentre il campione dell’Auto GP Kevin Ceccon partecipava ai rookie test di Abu Dhabi della F.1 con la Toro Rosso, a seguirlo dall’Italia c’era uno spettatore particolarmente interessato. Enzo Coloni, organizzatore del campionato, si è infatti tenuto in costante contatto con il pilota bergamasco, seguendolo con consigli e suggerimenti basati sulla propria esperienza. Coloni infatti non solo ha alle spalle una carriera da pilota vincente, ma ha accumulato una notevole esperienza nella massima formula schierando un proprio team in F.1 dal 1987 al 1991. In quegli anni Enzo era solito tenere personalmente a battesimo le monoposto della sua scuderia ma non è tutto: nel 1982, infatti, Coloni visse un’esperienza molto simile a quella di Ceccon, provando con Toleman e Arrows dopo aver vinto il titolo della F3 Italiana. Dall’alto della sua esperienza ecco quindi come ha visto la prova del giovane talento italiano: “Direi che Kevin ha fatto un’ottimo lavoro. Il team lo ha investito di responsabilità importanti, utilizzandolo fin dall’inizio per il proprio lavoro di sviluppo, e stando ai commenti dello staff tecnico è evidente che è stato all’altezza. Oltre a questo, credo sia importante sottolineare come Ceccon non abbia commesso nessun errore nel corso della giornata e mezzo di test, nonostante le novità da assimilare fossero moltissime ha affrontato tutto senza problemi, dai test comparativi di gomme alle prove di pit-stop”. Questo dimostra che l’Auto GP lo ha preparato nel migliore dei modi?Credo che se si pensa che solo un anno fa Ceccon usciva dalla F3, non ci sia alcun dubbio che gareggiare nell’Auto GP lo abbia fatto crescere tanto, e in fretta: il merito è di un mix fra le caratteristiche della vettura, norme sportive pensate per preparare i piloti al salto verso GP2 e F1 e una griglia competitiva, unita però a un ambiente senza pressioni eccessive, ideale per la maturazione dei giovani talenti. Il resto, poi, ce lo ha messo lui: già nel corso della stagione 2011 ha dimostrato di essere molto maturo per i suoi 18 anni, e il modo in cui ha affrontato un’occasione così importante ma allo stesso modo complessa lo ha confermato ulteriormente. Sinceramente, mi sarebbe piaciuto che il team lo avesse messo nelle condizioni di fare almeno un run ‘da qualifica’, con poca benzina e gomme Supersoft come hanno fatto gli altri. Vedendo i riscontri che ha ottenuto portando avanti il lavoro di sviluppo con la mescola più dura, sono sicuro che avrebbe lasciato molti osservatori a bocca aperta”.

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