Sebastian Vettel ha l'aria molto abbattuta: partire dalla pole e concludere terzo non è certo il massimo, specie quando a vincere è il compagno di squadra che avrebbe dovuto fare da scudiero e che invece passa in testa alla classifica mondiale piloti.
Il tedesco si è anche meritato un drive trough perchè alla ripartenza della safety-car ha lasciato che fra se e la vettura di Webber ci fosse una distanza ben superiore a quella di dieci macchine, permettendo così a Mark la fuga.
Al mondo intero era parsa una lucida, per quanto azzardata, gestione tattica della corsa, ma l'adore con cui Sebastian ha protestato quando gli è stata inflitta la penalizzazione evidenzia che non fosse consapevole di cosa stesse succedendo:
"Non avevo capito cosa stava succedendo e perché sono stato penalizzato" rivela il pilota Red Bull, che ha capito cosa era accaduto solo quando ha parlato con Herbie Blash della FIA, prima di salire sul podio.
"Altro che tattica di gara, al restart mi ero semplicemente addormentato. Vedevo i cartelli visto safety car ed ero in attesa di istruzioni, per cui mi ero concentrato a tenere calde le gomme perché ero sicuro che la neutralizzazione sarebbe durata ancora un giro. Quando prima dell'ultima curva ho notato che la safety car stava rientrando ai box sono stato colto di sorpresa e ha perso un sacco di tempo, ma credetemi non era mi intenzione!”.
Insomma Sebastian paga una grave sbadataggine...
"Oggi doveva essere una sorta di passeggiata nel parco, e così non è stato solo per colpa mia, è ovvio, quindi, che io sia molto deluso”.
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