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Russell suggerisce le sospensioni attive come soluzione al porpoising

George Russell pensa che il ritorno delle sospensioni attive in Formula 1 potrebbe aiutare a garantire una soluzione a lungo termine al problema del porpoising sulle nuove monoposto ad effetto suolo.

George Russell, Mercedes W13

Foto di: Erik Junius

Le squadre di F1 sono state colte di sorpresa nel primo test pre-stagionale a Barcellona, per il modo in cui le monoposto innescavano strani rimbalzamenti lungo i rettilinei, a causa delle proprietà aerodinamiche delle vetture progettate in base ai nuovi regolamenti.

Questo fenomeno, che in Formula 1 non si vedeva dalla fine degli anni '80, proprio quando furono abbandonate le vetture ad effetto suolo, è innescato dalla downforce che spinge la monoposto sempre più vicina all'asfalto, prima che il flusso d'aria si blocchi improvvisamente, generando una repentina perdita di carico che la solleva.

Questi ondeggiamenti su e giù della vettura si ripetono per tutto il rettilineo ed il fenomeno è chiamato "porpoising", perché è simile al modo in cui le focene escono dall'acqua mentre nuotano.

Le squadre ora stanno lavorando per cercare di risolvere il problema prima dell'inizio della stagione, ma la situazione non è aiutata dal fatto che la F1 ha vietato anche i sistemi di sospensione idraulica che invece erano permessi in passato.

George Russell, la cui squadra ha adottato dei tiranti temporanei per limitare la flessione del fondo e migliorare la situazione nei test di Barcellona, crede che un modo semplice per migliorare le nuove vetture nel breve termine potrebbe essere il ritorno alle sospensioni attive.

Parlando della situazione del porpoising, che è stata evidenziata in un video della Ferrari di Charles Leclerc pubblicato dalla F1, Russell ha individuato appunto le sospensioni attive come possibile soluzione più rapida.

"Abbiamo appena visto con il video di Charles quando sia stato brutto per loro", ha detto. "Quindi penso che dovremo trovare una soluzione. Se ci fossero le sospensioni attive, si potrebbe risolvere con uno schiocco delle dita. Inoltre le vetture sarebbero anche molto più veloci".

"Sono sicuro che tutte le squadre sarebbero in grado di farlo, quindi potrebbe essere uno spunto per il futuro. Ma vediamo in Bahrain. Sono sicuro che le squadre troveranno delle idee intelligenti per risolvere questo problema".

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Erik Junius

Le sospensioni attive sono state vietati in F1 prima della stagione 1994, come parte di una richiesta a ridurre gli aiuti ai piloti che stavano finendo per prendere un ruolo dominante in quel periodo.

Tuttavia, per l'ultima volta nel 2014, le squadre hanno considerato un loro potenziale ritorno, perché ritengono che la tecnologia sarebbe in realtà abbastanza facile da implementare oltre che conveniente. In ogni caso, per il momento non è ancora stato permesso il loro ritorno.

Russell ha sottolineato anche il vantaggio che potrebbero garantire dal punto di vista prestazionale, aiutando a ridurre sensibilmente i tempi sul giro.

"Penso che sia chiaro che se avessimo le sospensioni attive, le vetture sarebbero molto più veloci a parità di superfici aerodinamiche, perché saremmo in grado di ottimizzare le altezze di marcia per ogni velocità in curva ed ottimizzarle sul rettilineo per avere la minor quantità di resistenza possibile", ha detto.

"Quindi, è un modo semplice per rendere le monoposto più veloci. E se si pensa all'aspetto della sicurezza, allora è potenzialmente un miglioramento. Io non sono un ingegnere, ma non avremmo questo problema sul rettilineo, questo è sicuro".

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Il direttore tecnico della McLaren, James Key, è tra quelli che pensano che le sospensioni attive sarebbero una cosa da considerare sul lungo termine per la Formula 1. Tuttavia, è scettico sulla possibilità di intraprendere questa strada nell'era del budget cap.

"Le sospensioni attive aiuterebbero in due modi", ha detto. "Si potrebbe puntare a cercare di mantenere il proprio picco di prestazioni aerodinamiche per la maggior parte del giro".

"Ma potrebbe anche, in qualche modo, contrastare alcune delle frequenze naturali del telaio. Quindi, di nuovo, non sradicherebbero il problema. La fisica è sempre lì, ma certamente aiuterebbe a gestirlo".

"Come direttore tecnico, personalmente, mi piacerebbe vedere il ritorno delle sospensioni attive. Ma, con il budget cap, non è il miglior progetto da fare".

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