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Russell: "A Imola ho fatto una brutta figura. Mi sono scusato"

Il pilota della Williams, alla vigilia del Gran Premio del Portogallo, ha spiegato perché si sia scusato di quanto accaduto a Imola dopo l'incidente con Bottas. E Vettel lo difende...

L'auto di Valtteri Bottas, Mercedes W12, dopo l'incidente con George Russell, Williams

L'auto di Valtteri Bottas, Mercedes W12, dopo l'incidente con George Russell, Williams

Charles Coates / Motorsport Images

Come era prevedibile, nella conferenza stampa tenutasi oggi a Portimao George Russell è stato invitato a rispondere sull’incidente avvenuto nella gara di Imola con Valtteri Bottas. Un episodio che ha fatto discutere anche al di là degli aspetti che hanno causato la pericolosa carambola, e che ha visto Russell finire sotto la lente d’ingrandimento per la sua reazione immediata subito dopo l’incidente nei confronti dello stesso Bottas.

Ventiquattr’ore dopo il pilota delle Williams si è scusato pubblicamente attraverso i suoi canali social, per i motivi che ha spiegato oggi. “A mente fredda ho riflettuto su quanto era accaduto – ha dichiarato Russell – e credo che quanto ho fatto in un momento di concitazione non rispecchia ciò che sono. L’emozione ha preso il sopravvento, e nella foga non ho fatto una bella figura. Per questo ho sentito la necessità di pubblicare le mie scuse, non voglio essere un esempio negativo come sono apparso in quel frangente”.

Russell ha poi confermato che dopo l’incidente ha avuto un colloquio con Toto Wolff, il quale nelle dichiarazioni post-gara non era stato molto tenero con il suo junior driver: “Si, io e Toto abbiamo parlato a lungo dell’accaduto, ma i contenuti restano privati. Posso dire che è stato un dialogo molto costruttivo, e che la nostra relazione non è stata danneggiata da questo episodio, anzi, alla fine c’è anche un aspetto positivo”.

Nella conferenza stampa al fianco di Russell sedeva Sebastian Vettel, a cui è stato chiesto un parere su quanto accaduto. Ed il tedesco ha risposto con una chiave di lettura interessante: “La vera domanda è: cosa vogliono i fans? Ci sono appassionati che chiedono maggiori emozioni, ma se un pilota reagisce d’istinto (riferendosi a Russell) allora viene apostrofato con ‘perché l’hai fatto? Come ti permetti?’. Ovviamente ci sono dei limiti in tutte le azioni che facciamo in pista e anche fuori dalla pista, ma alla fine io credo che qualunque cosa si faccia ci sia sempre una parte di persone che saranno favorevoli e altrettante che saranno contrarie. Quindi non credo che ci si debba poi preoccupare più di tanto”.

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