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Rosberg ha il vizietto della botta e via: di nuovo punito dai commissari!

Rosberg si accontenta del quarto posto nel GP di Germania dopo una pessima partenza e una penalizzazione di cinque secondi per aver accompagnato fuori pista Verstappen con una manovra simile a quella in Austria su Hamilton.

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posizione

Foto di: XPB Images

Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posizione
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posiz
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid e Max Verstappen, Red Bull Racing RB12 lottano per la posiz
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 - race suit
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Il poleman Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid fa scintille
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid

Cento a cinquantasette. I numeri sono questi, e non sono del tutto rassicuranti per Nico Rosberg. Lewis Hamilton ha pareggiato anche la striscia vincente con cui il tedesco aveva aperto il Mondiale 2016, mettendo un poker di vittorie consecutive in una classifica che lo vede leader con diciannove punti di vantaggio sul rivale.

E’ un periodo nero per Rosberg, a dispetto di un numero di pole position che cresce, ma che di fatto non portano punti. Il destino è beffardo anche su questo aspetto: il campionato si era aperto con Nico che inanellava successi e Hamilton che vanificava le pole position con partenze in slow-motion.

Ora è il tedesco ad aver visto svanire gli ultimi due possibili successi con la sagoma del compagno di squadra che lo sfila tra lo spegnersi del semaforo e la prima curva.

“La frizione è slittata troppo – ha spiegato Nico – e la cosa mi ha stupito molto, perché nel giro di formazione tutto era andato molto bene”.

Ma, come è lecito attendersi da un pilota che oggi è al volante di un astronave Mercedes, dopo la partenza disastrosa si è pensato ad un Rosberg che avrebbe imprecato per una seconda posizione dietro il compagno di squadra.

Invece, e qui la notizia è davvero sorprendete, i sessantasette giri di gara non hanno consentito a Nico di recuperare una sola posizione. Un sorpasso, a dire il vero, il tedesco lo ha provato, ma con ulteriori risultati negativi. L’attacco su Verstappen alla curva 6 è sembrata la manovra in fotocopia di quanto avvenuto nell’ultimo giro del Gran Premio d’Austria con Hamilton.

Il tedesco tira la staccata, ed allunga la frenata fino a quando l’avversario non ha più spazio per girare. A Spielberg Hamilton non ci aveva pensato due volte e aveva girato il volante (colpendo il compagno) quando la pista era di fatto finita. Questa volta Verstappen ha tirato dritto, evitando il contatto ed usando l’ampia via di fuga.

“Sono solo arrivato lungo e ho provato a girare”, ha commentato Rosberg via-radio, ma le immagini (ahimé, oggi non si può più mentire) sono state molto chiare, con Nico che tiene il volante ben dritto, voltando solo quando ormai l’avversario non era più nelle condizioni di incrociare la traiettoria.

Ma ovviamente il tedesco non la pensa così:
“Sono corse, sapete? Ero davvero contento di essere riuscito a fare quel sorpasso, in quel momento avevo in mano almeno la seconda posizione, il miglior piazzamento per limitare i danni. Ma quando ho sentito che mi era stata inflitta una penalità, sono rimasto davvero sorpreso. Non me lo aspettavo. E non credo neanche che sia paragonabile a quanto avvenuto in Austria, perché questa volta ero chiaramente davanti”.

Così, anche se il sorpasso in pista è andato a buon fine, Rosberg si è beccato 5 secondi di penalità che la Red Bull ha usato per consolidare il secondo e terzo posto, e a Nico è rimasta solo la quarta piazza. Poca roba per chi guida una Mercedes e punta al Mondiale.

“Oggi le due Red Bull erano chiaramente molto veloci”, ha spiegato Rosberg. Cosa vera, ma lo era anche Hamilton. Più passano le gare e più il copione sembra chiaro: quando si tratta di spremere la monoposto a pista libera, il germanico può giocarsela alla pari con Hamilton, ma se si tratta di tirare fuori gli artigli e provare a capovolgere delle situazioni negative o impreviste, il talento di Lewis emerge in modo prepotente, mentre Nico sembra andare in crisi. E intanto il Mondiale va avanti, quel Mondiale che ad inizio estate Rosberg sembrava davvero poter far suo. Poi è arrivato il luglio "maledetto", e il poker di Hamilton che ha ribaltato la situazione.

“Lewis non è stato forte solo negli ultimi Gran Premi – ha concluso Nico – Lewis è forte. Oggi sono molto deluso perché dopo l’impressionante qualifica di ieri mi sentivo bene, ed avevo il riferimento anche del buon passo gara nelle simulazioni di venerdì. Ero davvero ottimista, pensavo che sarei tornato a casa con un ottimo bottino, invece tutto è andato storto”.

Anche l'ultimo pit stop nel quale la squadra ha lasciato otto secondi di sosta anziché i cinque di penalità inflitti dai commissari sportivi. Quando non è giornata...

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