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Ricciardo espugna il GP di Monaco, Vettel secondo si accontenta

L'australiano centra la seconda vittoria stagionale con la Red Bull tenendo a bada la Ferrari del tedesco sempre alle calcagna, ma mai in grado di portare un attacco. Hamilton terzo contiene i danni davanti a Raikkonen e Bottas.

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 e Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09 e Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Andrew Hone / Motorsport Images

Daniel Ricciardo quando ha sentito che la power unit Tag Heuer (Renault) ha avuto un improvviso calo di potenza deve aver pensato al 2016 quando ha visto svanire una vittoria quasi certa per la mancanza di una gomma al pit stop, come se l'australiano avesse un conto in sospeso con Monte Carlo. E, invece, al 135 GP della sua carriera, Daniel si porta a casa la coppa del Principe con pieno merito, avendo condotto la gara in testa dalla pole position con la Red Bull. 

Ricciardo il successo l'ha messo in cassaforte alla partenza quando è riuscito a sorprendere la Ferrari di Vettel che ci ha provato a dare fastidio alla RB14, ma Daniel è stato bravo a non concedere spazio al tedesco, per cui si è messo in testa a un gruppo che è rimasto nelle posizioni del via dopo una corsa vissuta su filo dei decimi, ma decisamente poco eccitante, se non fosse stato per la tamponata alla chicane del Porto di Charles Leclerc a Brendon Hartley al 72esimo giro, dopo che il monegasco era rimasto senza freni.

Daniel centra il secondo successo stagionale dopo la Cina e il settimo della carriera: l'australiano ha rivelato di essere molto veloce, ma anche molto maturo nel gestire una RB14 che non poteva certo esprimere quello che era tutto il suo potenziale di telaio. Avrebbe meritato anche il giro più veloce, ma se l'è preso Max Verstappen che nel finale ha montato le gomme hypersoft per completare la sua (difficile) rimonta al nono posto dall'ultima fila, dopo il clamoroso errore nelle prove libere di sabato mattina, quando il crash alla Piscina (con danneggiamento del cambio) gli ha impedito di prendere parte alle qualifiche.

La Red Bull ha dimostrato nel Principato di essere in assoluto la vettura da battere: Ricciardo capitalizza una bellissima vittoria che lo proietta verso il rinnovo del contratto con i "bibitari", previo un congruo aumento di stipendio, mentre Max Verstappen può rosicare per aver messo in saccoccia solo due punticini e il giro più veloce.

Sebastian Vettel, dopo aver provato a mettere pressione all'australiano arrivando più volte a vedere molto da vicino l'avversario, ha desistito nel finale pensando che era meglio evitare qualsiasi guaio dal momento che dopo la VSC le gomme non sono più andate in temperatura, guadagnando qualche punto prezioso su Lewis Hamilton che è finito alle sue spalle.

Ora il tedesco si trova a 14 punti dal leader del mondiale, ma soprattutto potrà abbandonare il motore 1 per passare in Canada alla versione 2 che disporrà di una nuova testata più affidabile e anche più prestazionale.

Insomma Seb ha raccolto il massimo in un appuntamento nel quale le Red Bull ne aveva davvero di più: il rischio affidabilità poteva costare caro e, invece, il 6 cilindri di Maranello ha fatto il suo dovere appieno, per cui la squadra del Cavallino lascia il Principato consapevole di essersi tolta dalle spalle anche l'accusa infamante di aver barato con la batteria. La FIA ha riconosciuto la piena legalità della Rossa, chiudendo una fase da "caccia alle streghe".

Insomma, anche senza una vittoria, quella di Monte Carlo potrebbe essere una svolta per la Ferrari che recupera anche cinque punti nel mondiale Costruttori sulla Mercedes che conduce comunque con 22 punti di margine. Kimi Raikkonen non è riuscito ad attaccare il podio di Lewis Hamilton, ma anzi ha dovuto difendersi dal ritorno di Valtteri Bottas che ha provato a montare le Supersoft nel secondo stint di gara, nel tentativo di sparigliare le carte.

L'operazione della Mercedes di chiudere il finlandese della Ferrari in una morsa non è riuscita, anche se a un certo punto Lewis aveva dato la sensazione di fare un po' da tappo per far riavvicinare il compagno di squadra.

Lewis Hamilton è salito sul podio e il terzo gradino è stato il massimo che potesse sperare in una trasferta ostica per la Mercedes, non sofferente come l'anno scorso per il suo passo troppo lungo, ma certamente in difficoltà. L'inglese temeva il degrado delle gomme ed è stato bravo a evitare un consumo che lo avrebbe costretto ad una seconda sosta.

Ottima la prestazione di Esteban Ocon con la Force India: il francese non ha sbagliato nulla e raccoglie punti pesanti per una squadra che quanto prima dovrà cambiare padrone. Esteban, una volta tanto, non ha fatto la solita gara contro il suo "gemello" Sergio Perez, finito solo12esimo.

Molto consistente anche la prestazione di Pierre Gasly che ha portato la Toro Rosso al settimo posto: il transalpino ha costruito la prestazione sapendo gestire le gomme hypersoft fino al 37esimo giro, senza mostrare mai un crollo nelle prestazioni. Poi è stato bravissimo a lottare per la posizione: è riuscito a infilare la McLaren di Alonso poco prima che lo spagnolo fosse costretto a parcheggiare la MCL33 con il cambio ko, mentre Stoffel Vandoorne è precipitato al 14esimo posto, doppiato, per l'esigenza di fare una seconda sosta. Comunque la si giri, la McLaren è la terza forza fra i motorizzati Renault.

Nel finale Nico Hulkenberg ha saputo arcignamente difendere l'ottava piazza dall'attacco di Max Varstappen, mentre entrambi erano con gomme hypersoft, mentre Carlos Sainz ha completato la top ten con la seconda Renault, dopo aver fatto scappare via il compagno di squadra dal momentp che disponeva solo delle ultrasoft.

L'unico spavento è venuto dall'incidente di Charles Leclerc: il monegasco è rimasto senza freni alla staccata della chicane del Porto e con la Sauber C37 ha cercato di spostarsi al limite destro della pista per non centrare in pieno il retrotreno della Toro Rosso di Brandon Hartley.

L'impatto è stato violento, ma la C37 è riuscita a scaricare la velocità prendendo la via di fuga della chicane. Il neozelandese è stato costretto a rientrare ai box con l'ala posteriore completamente divelta, mentre stava facendo una gara migliore delle precedenti. In pista non si è vista la Safety Car, dal momento che è bastata la VSC per ripulire la pista dai detriti, visto che non c'erano macchine danneggiate in traiettoria.

Male le Haas mai competitive con Kevin Magnussen 13esimo e ultimo a giiri pieni, mentre Romain Grosjean ha chiuso doppiato e 15esimo. Peggio le Williams che ne hanno fatte di tutti i colori, rimediando una serie di penalità che non è degna di una squadra come quella di Grove che ha una solida reputazione. Sergey Sirotkin si è visto appioppare 10 secondi di penalità perché non gli era stata montata una gomma ai 3 minuti prima del via.

Nella sosta in cui il russo stava scaricando la penalità, un meccanico ha pensato bene di raffreddare una bocca dei radiatori con un ventolino: operazione vietata nei 10 secondi di penalità per cui Sergey si è dovuto accollare una seconda sosta di 10 secondi, prima di accumulare un terzo provvedimento per essere uscito dalla pit lane senza rispettare il limite di velocità.

Una domenica da dimenticare anche per Lance Stroll che ha tamponato con l'anteriore sinistra la Sauber di Ericsson rimettendoci muso e gomma. E' finito nel traffico dopo la riparazione, facendo da chicane mobile quando arrivavano i primi. Correttamente, per non ostacolarli, si è spesso fermato di lato...

Cla #PilotaChassisMotoreGiriTempoGapDistaccokm/hPitsRitiratoPunti
1   3 australia Daniel Ricciardo  Red Bull TAG 78 -       1   25
2   5 germany Sebastian Vettel  Ferrari Ferrari 78 7.336 7.336 7.336   1   18
3   44 united_kingdom Lewis Hamilton  Mercedes Mercedes 78 17.013 17.013 9.677   1   15
4   7 finland Kimi Raikkonen  Ferrari Ferrari 78 18.127 18.127 1.114   1   12
5   77 finland Valtteri Bottas  Mercedes Mercedes 78 18.822 18.822 0.695   1   10
6   31 france Esteban Ocon  Force India Mercedes 78 23.667 23.667 4.845   1   8
7   10 france Pierre Gasly  Toro Rosso Honda 78 24.331 24.331 0.664   1   6
8   27 germany Nico Hulkenberg  Renault Renault 78 24.839 24.839 0.508   1   4
9   33 netherlands Max Verstappen  Red Bull TAG 78 25.317 25.317 0.478   1   2
10   55 spain Carlos Sainz Jr.  Renault Renault 78 1'09.013 1'09.013 43.696   1   1
11   9 sweden Marcus Ericsson  Sauber Ferrari 78 1'09.864 1'09.864 0.851   1    
12   11 mexico Sergio Perez  Force India Mercedes 78 1'10.461 1'10.461 0.597   1    
13   20 denmark Kevin Magnussen  Haas Ferrari 78 1'14.823 1'14.823 4.362   1    
14   2 belgium Stoffel Vandoorne McLaren Renault 77 1 lap 1 giro 1 giro   2    
15   8 france Romain Grosjean  Haas Ferrari 77 1 lap 1 giro 0.000   2    
16   35 russia Sergey Sirotkin  Williams Mercedes 77 1 lap 1 giro 0.000   3    
17   18 canada Lance Stroll  Williams Mercedes 76 2 laps 2 giri 1 giro   3    
  dnf 16 monaco Charles Leclerc  Sauber Ferrari 70 8 laps 8 giri 6 giri   1 Collision  
  dnf 28 new_zealand Brendon Hartley  Toro Rosso Honda 70 8 laps 8 giri 0.000   2 Collision  
  dnf 14 spain Fernando Alonso  McLaren Renault 52 26 laps 26 giri 18 giri   1 Gearbox  
Laps LedPilota
1 - 78 australia Daniel Ricciardo 

 

 

 

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