Retroscena Mercedes: rivisto lo spettro di Silverstone!
Nel team campione del mondo è scattato l'allarme al giro 29 del GP di Toscana quando Bottas è stato richiamato ai box per un pit stop anticipato: l'anteriore sinistra del finlandese era finita, per cui sono state cambiate le strategie anche per Hamilton per evitare il ripetersi delle forature a Silverstone. La scelta del muretto ha pagato: così la Mercedes ha potuto festeggiare la 100esima vittoria dal suo ritorno in F1.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
La Mercedes ha festeggiato sul circuito del Mugello la centesima vittoria ottenuta da quando, nel 2010, decise di tornare in prima persona in Formula 1.
Il traguardo è stato raggiunto con una doppietta mai in discussione (anche quando Daniel Ricciardo ha messo le ruote della sua Renault davanti a Valtteri Bottas), ma sul muretto del team campione del Mondo non sono mancati momenti di tensione.
Dopo la prima bandiera rossa le due W11 sono scese in pista con gomme medie, una scelta confermatasi subito azzeccata visto che sia Hamilton che Bottas si sono subito stabilizzati sul passo del minuto e ventitré secondi, ritmo molto superiore alla concorrenza.
Il finlandese, beffato dal compagno di squadra nella seconda partenza, è rimasto sempre molto vicino al compagno di squadra, tanto che al termine del venticinquesimo passaggio è transitato a 1”784 dal leader della corsa.
Poi, di colpo, i tempi di Bottas si sono alzati: dall’1’23”172 del giro 25 è salito all’1’24”805 della tornata numero 29, facendo suonare l’allarme nel box della Mercedes.
Immediatamente è tornata alla mente Silverstone, quando su entrambe le W11 cedette il pneumatico anteriore sinistro.
La prassi in Mercedes prevede che sia il pilota di testa a cambiare per primo le gomme, per evitare l’effetto undercut, ma in questo caso è stato Bottas a tornare subito in pit-lane, innescando anche qualche dubbio a Hamilton che ha chiesto spiegazioni via-radio.
“Perché Valtteri sta cambiando le gomme?”. Lapidaria la risposta di Peter Bonnington: “Ragioni di sicurezza”.
“Abbiamo dovuto modificare la strategia – ha poi spiegato Toto Wolff – Valtteri da qualche giro lamentava forti vibrazioni sull’asse anteriore, e le sue gomme erano completamente usurate, come abbiamo poi verificato”.
Il rischio corso dalle Mercedes è stato notevole, perché un pneumatico senza più gomma è esposto al rischio foratura e con i numerosi incidenti verificatisi in precedenza, sarebbe bastato un frammento di carbonio per innescare uno scenario pericoloso non solo in ottica risultato.
L’imprevisto ha anche tolto a Bottas la possibilità di montare pneumatici di mescola differente rispetto a Hamilton, come espressamente chiesto da Valtteri in un team-radio dopo aver perso il comando della gara.
Il finlandese avrebbe dovuto montare le medie, ma alla luce dei problemi emersi, in Mercedes hanno deciso di puntare sulle hard (già preparate per Hamilton) su entrambe le monoposto.
Lewis è stato richiamato ai box il giro dopo Bottas, per evitare rischi anche sulla sua monoposto, e una volta tornati in pista ai due piloti è stato chiesto di evitare di salire sui cordoli, altra misura preventiva contro potenziali problemi con gli pneumatici.
Il tutto non ha impattato sul bilancio finale del weekend, grazie soprattutto ad un fattore: l’assenza di Max Verstappen.
Se l’olandese avesse disputato una prima parte di gara lineare, sarebbe stato la spina nel fianco del tandem di testa, che avrebbe dovuto decidere se anticipare il pit-stop (come ha fatto) cedendo la leadership a Verstappen, o prendersi il rischio di tenere le monoposto in pista arrivando alla percorrenza pianificata dello stint. Ma i campioni, si sa, sono bravi e a volte anche fortunati.
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