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Retroscena Mercedes: non era prevista una sola sosta di Lewis

Il team di Brackey aveva programmato il GP di Gran Bretagna con due pit: il primo pilota che si fermava doveva montare le Medie, il secondo poteva cambiare mescola. Ma Hamilton, aiutato dalla Safety Car, aveva pensato alla Hard per cercare di fare la gara con un cambio gomme.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10 precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, alla partenza della gara

Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10 precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, alla partenza della gara

Joe Portlock / Motorsport Images

Lewis Hamilton avanza a ritmo impressionante verso la conquista del suo sesto titolo iridato. Con un ruolino di marcia di sette successi in dieci gare, la superiorità confermata dal nuovo recordman di vittorie nel Gran Premio di Gran Bretagna è in realtà ben superiore ai 39 punti di vantaggio che vanta sul Valtteri Bottas nella classifica del Mondiale.

Hamilton è in giro da un po', e sa bene che con il sistema di punteggio attuale l’unico ostacolo verso l’obiettivo finale è uno ‘zero’, una battuta d’arresto che senza il sistema di scarti rischia di mandare in fumo di colpo una parte importante del vantaggio accumulato a suo di successi.

Inutile pensare oggi a calcoli o proiezioni, il giro di boa stagionale ci sarà tra quindici giorni a Hockenheim, quindi il cammino è ancora ben lungo.

Tutto sommato non è un problema per Hamilton, che non vede le gare a venire come una minaccia alla sua leadership, quanto un’opportunità di mettere in archivio numeri che aumentano la caratura di una carriera unica.

A mortificare gli avversari, anzi l’avversario, è che Lewis vince anche quando non sembra essere la sua giornata. I 6 millesimi di secondo che ieri gli sono costati la pole position, hanno reso la sua gara molto più dura del previsto, perché pur avendone visivamente più di Bottas, per sfilare al comando del ‘suo’ Gran Premio, Hamilton ha dovuto attendere che il compagno di squadra entrasse ai box per il pit-stop, ovvero al giro 15.

 

I giri dietro Bottas hanno convinto il leader del Mondiale che a parità di strategia sarebbe stato molto difficile far sua la gara, e ha deciso di mescolare le carte.

I campioni, per definizione, non possono essere sfortunati, ed infatti la decisione di allungare lo stint iniziale con gomme medie è coincisa con l’ingresso in pista della safety-car. Hamilton stava provando ad allungare lo stint per passare da una strategia a due soste (programmata dalla Mercedes prima del via) al singolo stop, e la safety-car gli ha dato una mano ulteriore, ovvero la possibilità di poter risparmiare 9 secondi nella sosta e tornare in pista da leader della gara. 

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Per di più con gomme hard, ovvero la mescola per arrivare in fondo ai 52 giri in programma, e la certezza che Bottas (alle sue spalle) avrebbe dovuto effettuare un secondo pit-stop. Pratica archiviata.

Prima della corsa la Mercedes aveva deciso che il pilota che sarebbe stato in testa alla corsa dopo il primo stint avrebbe montato gomma media (come avvenuto per Bottas) mentre sulla seconda monoposto sarebbero state montate le hard, come confermato da Hamilton.
“Nella nostra riunione strategica del mattino – ha confermato Toto Wolff - i piloti hanno chiesto se ci fosse la possibilità di differenziare la strategia per chi si sarebbe trovato in seconda posizione, perché se avessimo confermato la stessa scelta la gara si sarebbe di fatto conclusa con notevole anticipo”.

“Non abbiamo considerato che fosse possibile riuscire a concludere la corsa con una sola sosta – ha confermato Bottas – ed è stato un errore. Avevamo ipotizzato che con un solo pit il ritmo di gara sarebbe stato molto più lento. Differenziale le strategie nello stint centrale è sembrata una giusta scelta, perché non pensavamo fosse possibile fare una sola sosta”.

Sulla carta le due Mercedes si sarebbero dovute fermare a dieci giri dalla fine, scelta obbligata per Bottas (che aveva percorso due stint con medie) ma non per Hamilton, passato alle hard.

Quando la squadra ha chiesto a Hamilton di rientrare ai box per una sosta a titolo precauzionale, Lewis ha tirato dritto.

La performance c’era tutta (come ha poi confermato con il giro più veloce finale) ed il rischio era quello di subire un undercut da Bottas.
“Non era ovviamente certo che sarei riuscito a concludere la corsa con un solo pit – ha confermato Hamilton – ma prima della gara avevo valutato che se avessi percorso 20 o 21 giri con le medie, forse sarebbe stato possibile arrivare alla bandiera a scacchi con le hard. Non ero sicuro, ovviamente, ma era un’idea che avevo in testa”.

Ma Lewis Hamilton avrebbe comunque fatto suo il sesto Gran Premio di Gran Bretagna senza l’ingresso in pista della safety car?

Indubbiamente la strada sarebbe stata molto più in salita, anche potendo contare su una performance eccezionale come quella vista oggi. Il primo stint di gara lo ha confermato, e senza la vettura di servizio Lewis dopo la sua sosta sarebbe tornato in pista alle spalle del compagno di squadra.

Indubbiamente sarebbe stata una gara diversa, e molto più intensa fino al secondo pit di Bottas, con grande apprensione del muretto-box Mercedes. Oltre ad Hamilton, anche per la squadra l’ingresso in pista della safety car è stato un lasciapassare verso una domenica indubbiamente più tranquilla del previsto.

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