Retroscena Ferrari: Leclerc poteva finire secondo, ma sarebbe rimasto senza benzina
Il pilota monegasco senza MGU-H avrebbe potuto girare sul passo di 1'39" difendendo almeno il secondo posto, ma Charles è stato invitato a ridurre il passo della SF90 perché c'era il rischio che rimanesse senza carburante. E la Safety car gli ha salvato il podio.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
“C’è qualcosa di strano nel motore!”. Il team radio di Leclerc che ha capovolto il weekend della Ferrari (e cambiato la storia del Gran Premio del Bahrain) è risuonato nel corso del quarantacinquesimo giro. Al muretto-box del Cavallino hanno impiegato poco tempo a capire il motivo che ha portato all’improvviso calo di potenza della power unit di Charles: MGU-H.
Nonostante la perdita di 160 cavalli (stimati in 40 km/h in rettilineo) Leclerc ha girato nel giro 46 in 1’38”056, un ritmo di tre secondi più alto rispetto a quello tenuto prima dell’inconveniente, ma che gli avrebbe consentito di contenere la rimonta di Valtteri Bottas, staccato di 40” nel momento in cui la Ferrari numero 16 ha iniziato ad accusare i problemi.
Invece dal giro 47 Leclerc ha ulteriormente alzato il suo tempo, alternando giri tra il 1’40” e il 1”42, un passo troppo lento per difendersi da Bottas, e che senza l’ingresso in pista della safety-car non sarebbe stato sufficiente neanche a contenere l’assalto finale che sarebbe arrivato da Max Verstappen per la terza posizione.
Inizialmente si è pensato che il problema di Leclerc si fosse aggravato ulteriormente dopo l’allarme, ma in realtà la SF90 del monegasco avrebbe potuto proseguire sul ritmo del 1’39”, se però non fossero sorti problemi di consumo di carburante.
Senza il supporto della potenza ibrida, il motore termico ha accusato un maggiore consumo di benzina, e dal muretto-box è arrivato l’ordine di alzare il ritmo altrimenti Leclerc non sarebbe stato in grado di completare i 57 giri in programma.
Una via-crucis per Charles, che ha seguito le indicazioni arrivate sul display del volante, ma nella sfortuna è arrivata la buona notizia (per lui) dell’ingresso in pista della vettura di servizio che ha congelato la corsa fino alla bandiera a scacchi.
Una piccola nota positiva che però mitiga solo in piccolissima parte la delusione per un successo negato al pilota che lo avrebbe meritato di più.
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