Retroscena Ferrari: Leclerc non sapeva della penalità di Vettel
Mattia Binotto ha ammesso che la squadra si era dimenticata di avvisare il monegasco, che così si è classificato a solo 1" dal compagno. Charles però ha evitato di scatenare polemiche: "Non credo che avrebbe fatto la differenza".
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Charles Leclerc è tornato sul podio dopo quattro gare. Il terzo posto, dopo la battuta d’arresto di Monaco, resta un segnale positivo, che ha permesso al monegasco di ridurre il suo gap da Max Verstappen in una classifica di campionato che lo vede quinto. C’è però un piccolo giallo nella gara di Charles, che nella classifica finale aggiornata dopo la bandiera a scacchi (tenendo presente la penalità inflitta a Sebastian Vettel) si è ritrovato a 1”038 dal compagno di squadra.
Nulla di strano, se non fosse che Leclerc non era stato messo al corrente del provvedimento preso dal Collegio dei Commissari Sportivi nei confronti di Vettel. “Non l’abbiamo avvisato – ha confermato dopo la corsa Mattia Binotto - ed è stato un errore da parte nostra. Eravamo molto occupati sul muretto box, e semplicemente ci siamo dimenticati. Avremmo dovuto farlo, ma non l'abbiamo fatto”.
Resta il dubbio che qualora Leclerc fosse stato messo al corrente della situazione di Vettel, avrebbe potuto spingere maggiormente negli ultimi giri per provare l’assalto alla piazza d’onore. Ma dopo la gara lo stesso Charles ha voluto smorzare sul nascere ogni polemica.
“Non credo che avrebbe fatto la differenza sapere dei cinque secondi di Sebastian – ha spiegato – perché nelle fasi finali ho comunque spinto molto per cercare di recuperare il gap che mi separava dai primi. Ho visto che Seb e Lewis erano vicini, ed il loro passo è sempre stato veloce. Ho fatto il massimo per cercare di avvicinarmi in modo da farmi trovare pronto qualora fosse successo qualcosa, il mio obiettivo era provare a cogliere eventuali opportunità. Sapere o meno della penalità non avrebbe comunque cambiato il mio approccio”.
Leclerc ha anche spiegato i motivi per cui è rimasto in pista quattro giri in più di Hamilton, un intervallo in cui il suo distacco da Lewis è passato da 2”331 a 11 secondi. “Sapevo che il mio primo stint (con le gomme ‘medie’) sarebbe stato abbastanza lungo, quindi ho spinto di più nelle fasi finali. Siamo rimasti in pista più del previsto, perché abbiamo coperto la possibilità che uscisse una safety caro un regime di virtual safety car. Non è accaduto, ma tornato in pista dopo il pit-stop ho provato a recuperare terreno, e alla fine posso dire di essere stato abbastanza contento della mia gara”.
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