Alla fine il Gp di Corea si farà, ma la gara sarà molto tribolata. Lo sa bene Bernie Ecclestone che è preoccupato non tanto del ritardo con cui stanno procedendo i lavori di completamento del circuito rispetto ai piani inziali, quanto per l'assoluta mancanza di strutture di supporto al Korean International Circuit.
Per il Gp in calendario a fine ottobre, infatti, mancheranno gli alberghi per ospitare il Circus della Formula 1: intorno al tracciato non c'è assolutamente niente ed è previsto il trasferimento degli addetti ai lavori con dei treni superveloci.
Ed è per questo che è scattato l'allarme per cercare un tracciato alternativo che sia in grado, eventualmente, di ospitare un Gran Premio in quella data: non è credibile che la F.1 approdi per la terza volta nella stagione in Spagna (dopo Barcellona e Valencia si è parlato del tracciato di Aragon che soffre, però, delle stesse deficienze strutturali della pista coreana) ed era emersa la candidatura di Magny-Cours (altra cattedrale nel... deserto della Francia).
Come andra a finire? Oggi è difficile dirlo: secondo il blog di Paolo Bombara l'alternativa potrebbe essere il Qatar, molto più vicino all'ultima tappa iridata in programma ad Abu Dhabi, anche se sul tavolo di Mister E ci sono rapporti (anche recenti), secondo cui il Gp di Corea non si potrà disputare se non con gravi disagi per tutte le persone che fanno parte del Circus.
Intanto, gli organizzatori asiatici si danno da fare per completare i lavori della pista che sono in ritardo di almeno un paio di settimane a causa delle pessime condizioni meteo.
Il previsto Sud Asian Festival of Speed appuntamento necessario all'omologazione dell'impianto e programmato per la fine di agosto, slitta di almeno un mese e ospiterà una prova del Gt asiatico.
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