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Report Strategie: il crash delle Red Bull è stato un regalo per la Mercedes

James Allen analizza il Gran Premio d'Azerbaijan e spiega che l'incidente tra le due Red Bull è costato alla Ferrari una probabile vittoria a favore della Mercedes.

James Allen sulla F1 - GP d'Azerbaijan

James Allen sulla F1 - GP d'Azerbaijan

James Allen

Motorsport Blog

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Quest'anno, con l'accesa competizione tra le migliori squadre, stiamo assistendo non solo a delle corse serrate, ma che mettono anche piloti, team e soprattutto strateghi sotto grande pressione.

L'inevitabile conseguenza è un insieme di mosse audaci da un lato e di errori dall'altro.

Baku è stata un buon esempio. La Ferrari aveva apparentemente il controllo con la pole position ed il comando della corsa, ma questo si è trasformato in un quarto posto per Sebastian Vettel ed in un fortunato secondo posto per Kimi raikkonen, che invece aveva avuto un incidente al primo giro ed era precipitato in classifica.

Nelle prime quattro gare del 2018, ben tre hanno visto un intervento della Safety Car. A Baku ci sono sempre delle elevate probabilità che questo accada, infatti gli strateghi dicono che insieme a Monaco e Singapore è una di quelle gare in cui deve essere considerata nella pianificazione della gara e di conseguenza nella strategia da utilizzare con le gomme. Questo significa che in assenza di una Safety Car, difficilmente i piloti possono tenere il loro passo ottimale.

Safety car leads the field and marshal

Photo by: Sutton Images

Questo è il motivo per cui abbiamo visto i piloti rimanere a lungo sul set di gomme supersoft con cui hanno iniziato la corsa, in attesa di una Safety Car che alla fine è arrivata.

Abbiamo anche visto delle decisioni che probabilmente ci hanno dato un'istantanea della mentalità di ciascuno dei migliori team e delle loro priorità. La Mercedes sembra darla al costruttori e alla vittoria della gara. Hanno tenuto entrambi i piloti in lotta per la vittoria e con la possibilità di raccogliere il maggior numero di punti possibile con il loro processo decisionale.

La Ferrari ancora una volta ha dato la priorità al Mondiale Piloti, come hanno fatto chiaramente anche nel resto della stagione, mentre la Red Bull ha lasciato correre liberamente i proprio piloti - nonostante un segnale di avvertimento quando si erano leggermente toccati - un qualcosa che non dovrebbe accadere quando credi davvero di poter vincere il Mondiale.

Considerazioni pre-gara

Tutte e tre le mescole di pneumatici erano di nuovo presenti sulla griglia. Per un certo numero di team, tra cui Mercedes, Red Bull e la Ferrari di Vettel, le gomme scelte per la partenza erano le supersoft, perché leggermente più lente rispetto alle ultrasoft, ma capaci di garantire una maggior durata che poteva consentire di attendere una finestra della Safety Car.

Inoltre, avrebbe potuto anche permettere ad alcune vetture di allungare il primo stint per poi farne un secondo all'attacco con le ultrasoft. Quello che la Mercedes ha provato a fare con Bottas.

Domenica inoltre la temperatura era più bassa rispetto alle giornate di venerdì e sabato ed una delle considerazioni da fare in queste condizioni è il tempo richiesto per mandare in temperatura le gomme. Per molte squadre, dunque, sarebbe stato difficile sfruttare le gomme soft, cosa che invece la Ferrari sembrava poter fare piuttosto bene.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, leads at the start of the race
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, comanda all'inizio della gara

Photo by: Steven Tee / LAT Images 

Vettel resta calmo nonostante abbia perso di nuovo

Dicono che Sebastian Vettel fosse molto calmo dopo la gara, nonostante avesse perso la leadership a causa di una reazione della sua squadra alla strategia della Mercedes e ad un attacco ai danni di Bottas non andato a buon fine alla ripartenza dopo la Safety Car.

Il motivo della sua calma è che, ancora una volta, su una pista che avrebbe dovuto favorire la Mercedes, la Ferrari aveva avuto il sopravvento sia in qualifica che in gara, proprio come in Cina. La Ferrari al momento è la vettura più veloce in tutte le condizioni ed apparentemente su tutti i tipi di circuito.

Qui però non sono riusciti a capitalizzare il loro vantaggio e Vettel ha concluso al quarto posto, consentendo ad Hamilton di vincere la gara e di conquistare la leadership della classifica per la prima volta in questa stagione.

Hamilton è stato costretto a rientrare ai box al 22esimo giro, perché la sua strategia è stata compromessa da una spiattellata alle sue gomme. La squadra quindi non ha avuto altra che scelta che provare a metterlo su un set di gomme soft per provare ad arrivare in fondo alla gara.

Dunque, si è ritrovato a fare i conti con una strategia non ottimale e con delle difficoltà a far funzionare le gomme a dovere.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

L'obiettivo della Mercedes è sempre provare a vincere la gara con entrambe le vetture e cercare di raccogliere più punti possibile per il Costruttori. Per Bottas, che a quel punto era il pilota con più probabilità di vincere per la squadra di Brackley, il gioco è stato quello di cercare di ottenere un gap abbastanza grande su Hamilton per fermarsi e passare sulle gomme ultrasoft nell'ultimo stint, andando all'attacco di Vettel.

Il momento delle decisioni per Vettel è arrivato intorno al 30esiom giro. Le gomme supersoft stavano tenendo bene ed aveva un margine di dieci secondi su Bottas. Quindi non aveva nessun motivo per essere il primo a fare la sua mossa in questa partita a scacchi.

Le sue gomme si stavano lentamente deteriorando, ma mancavano ancora cinque o sei giri per avere la certezza di poter completare la gara con le ultrasoft. A quel punto Hamilton avrebbe potuto essere solo tre o quattro secondi dietro di lui dopo il pit stop, anche se Vettel avrebbe avuto gomme più veloci e più fresche. Inoltre l'abbassamento della temperatura non era favorevole alle soft.

Con il senno di poi, sarebbe stato meglio rimanere fuori fino a quando non ci fosse stata una Safety Car o la possibilità di passare alle gomme ultrasoft, come ha fatto Bottas. Ma una decisione deve essere presa in un modo o nell'altro e la Ferrari e Vettel hanno deciso di rientrare per coprire la strategia di Hamilton, il loro rivale nella classifica piloti, piuttosto che Bottas.

Queste decisioni riguardano molti piccoli fattori. Il riscaldamento delle gomme è uno di questi, ma bisogna considerare anche il tempo che si perde per effettuare il pit stop, che non era chiaro nella mente di tutti a causa del forte vento e delle modifiche apportate all'ingresso della pitlane, senza dimenticare che l'utilizzo di una scia può valere fino a quattro decimi sul lungo rettilineo di Baku.

Pit board for Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
La tabella di Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+

Photo by: Sutton Images

Il margine di errore sulla previsione di un pit stop a Baku, dunque, era di circa un secondo e mezzo, senza contare gli eventuali contrattempi che possono accadere durante il cambio gomme. Avendo nella mente ancora l'errore al pit stop in Bahrain, la Ferrari non era chiaramente a suo agio con questa decisione e quindi ha preferito avere un certo margine.

Nelle occasioni in cui c'è una vettura che tenta l'undercut, ma non è nettamente più veloce di te, di solito rimani fuori.

Soprattutto a Baku, dove la Safety Car è un fattore nella pianificazione strategica. Quindi, fermando Vettel per primo, quando non era sotto ad una concreta minaccia da parte di Hamilton, la Ferrari ha consegnato alla Mercedes la possibilità di rimanere fuori ed avere la fortuna di veder arrivare una Safety Car. Quando i due piloti della Red Bull si sono scontrati tra di loro, la Dea Bendata ha quindi sorriso alla Mercedes.

Bottas ha ottenuto un pit stop "gratuito" e la leadership della corsa. Vettel quindi ha fatto la cosa giusta ed è rientrato a sua volta per passare sulle gomme ultrasoft, come ha fatto anche Hamilton. Questo ha dato il via alla gara delle scie alla ripartenza e siccome Vettel si è sentito obbligato a provare ad attaccare Bottas, anche per difendersi da un potenziale tentativo di sorpasso di Hamilton, ha sbagliato la frenata alla curva 1, finendo largo e spiattellando le sue gomme.

Nel giro successivo Bottas ha dovuto fare i conti con una foratura dovuta a dei detriti in pista, quindi quello che poteva essere un quinto posto è diventato un meno doloroso quarto posto per Vettel, ma la Mercedes ha ottenuto con Hamilton quello per cui era venuta in Azerbaijan, la vittoria della gara.

Charles Leclerc, Sauber C37 Ferrari, makes a pit stop
Charles Leclerc, Sauber C37 Ferrari

Photo by: Steven Tee / LAT Images 

Perez, Sainz e Leclerc si distinguono in una giornata difficile

Se la competizione al vertice quest'anno sta rendendo tutto molto emozionante, anche la lotta a centro gruppo è estremamente divertente. A Baku ci sono stati tre ottimi risultati per Sergio Perez (terzo) con la Force India, Carlos Sainz (quinto) con la Renault e Charles Leclerc (sesto) con la Sauber.

Per Perez e Leclerc si tratta di un risultato che vale quasi una vittoria, Sainz invece è stato bravo a non perdersi d'animo nonostante una strategia non ottimale, che con un pit stop al 16esimo giro, per passare dalle ultrasoft alle soft, lo aveva fatto finire in mezzo al traffico.

Leclerc ha mostrato un ritmo ed una compostezza notevoli. Ha iniziato la gara con le supersoft, cercando di rimanere in caccia e di capitalizzare una Safety Car se fosse arrivata.

La sua gara è stata in bagarre con la Williams di Lance Stroll, che ha provato a fargli un undercut al 22esimo giro. A questo punto Leclerc era davanti a Perez, che alla fine è salito sul podio, quindi la decisione da prendere era tra coprire la squadra con sta lottando nel Costruttori o rimanere fuori e cercare fortuna con una Safety Car, provando a tenere dietro anche Perez.

Podium: race winner Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 and third place Sergio Perez, Force India
Podium: il vincitore Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 ed il terzo Sergio Perez, Force India

Photo by: Sutton Images

Alla fine hanno deciso di coprire Stroll, mentre Perez che si era fermato al secondo giro, durante la prima Safety Car, è riuscito a proseguire fino al 40esimo giro, sfruttando l'arrivo della seconda, ma anche il caos che ha coinvolto le due Red Bull e la Ferrari di Vettel nel finale.

Romain Grosjean sembrava poter avere la stessa opportunità di Perez, ma è andato a sbattere scaldando le gomme in regime di Safety Car, quindi la Haas ha visto sfumare un altro risultato importante, proprio come a Melbourne.

Il report sulle strategie di gara UBS è scritto da James Allen con i dati fortini da alcuni strateghi dei team di F1 e dalla Pirelli.

I grafici sulla storia della corsa

Race historyGentilmente forniti da Williams Martini Racing

Il numero di giri è sull'asse orizzontale, mentre il divario dal leader è sull'asse verticale. La cosa da osservare è il divario tra le vetture ed anche il ritmo relativo. Una curva in rialzo è un segnale positivo, perché indica un buon passo ed un abbassamento dei tempi.

Guardando alla traccia di Vettel prima della sosta rispetto a quelle di Bottas ed Hamilton, non si vede alcuna minaccia reale da parte del campione del mondo, che non stava riducendo il suo gap in modo evidente. Bottas invece ha continuato ad avere un ritmo simile con le supersoft dopo che Vettel si è fermato, dimostrando che era possibile proseguire lo stint.

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