Report Strategie: le conseguenze di una gara dominata dagli errori
James Allen analizza il Gran Premio di Francia, sottolineando che i numerosi incidenti nelle prime curve hanno gettato nel caos le strategie pianificate, permettendo ai più "svegli" di dominare la giornata.
Foto di: James Allen
Motorsport Blog
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Andare su un nuovo circuito, o su uno su cui la maggior parte dei piloti di F1 non ha mai corso, presenta diverse sfide ed il ritorno della F1 al Paul Ricard è stato un buon esempio, con strateghi ed ingegneri al lavoro su tanti piccoli dettagli che però in gara possono portare a guadagnare o perdere delle posizioni.
Ad esempio, il consumo del carburante. Se ti porti il peso di un giro in più di carburante per l'intera corsa, su questa pista aggiungerà tre secondi al tuo tempo di gara.
In una battaglia serrata, questo poteva rappresentare una posizione persa. Senza i dati delle edizioni precedenti, i team più importanti si sono affidati ai loro sofisticati simulatori, ma anche in questo caso dovevano essere considerati pure tanti fattori esterni, come l'incidenza del vento di Mistral. Uno di questi fattori era anche la durata delle gomme, con una stima di 20 giri con le ultrasoft, 30 con le supersoft e 40 con le soft.
La strategia si è quindi rivelata fondamentale per il momento chiave della gara: Sebastian Vettel, che partiva con le gomme ultrasoft, a differenza delle supersoft calzate dalle Mercedes, ha provato in tutti i modi a saltare davanti alle due Frecce d'Argento alla prima curva.
Il tedesco ha provato ad infilare Valtteri Bottas per portargli via il secondo posto alla curva 1, ma ha colpito il finlandese, facendo precipitare entrambi al fondo della classifica e regalando a Lewis Hamilton la 65esima vittoria della sua carriera, probabilmente una delle più facili.
Nella mischia che si è venuta a creare per cercare di evitare il ferrarista ed il finlandese, Max Verstappen è sttao in grado di portarsi subito in seconda posizione, davanti ad un ottimo Carlos Sainz, con Magnussen e Leclerc ad occupare la quinta e la sesta posizione.
Kimi Raikkonen, che si è ritrovato ad essere l'unico pilota della Ferrari al vertice, era invece in settima posizione, ma la strategia della sua squadra è stata capace di riportarlo sul podio.
Leclerc non ottiene il massimo in una giornata che offriva delle chance
Charles Leclerc ha portato la Sauber a punti per la quarta volta nelle ultime cinque gare, cosa che al team non era mai riuscita nel 2016 e nel 2017 messi insieme. Il debuttante, che in futuro sembra destinato a guidare la Ferrari, ha chiuso ottavo in qualifica, precedendo la Renault di Nico Hulkenberg e le due Force India, vetture che normalmente occupano la top 10.
Ma non è riuscito a tirare fuori il massimo dalla gara, dopo un errore gli è costato la possibilità di andare avanti con il piano A della sua strategia.
Le due Haas, che a loro volta scattavano dietro di lui, avevano un passo migliore della sua Sauber in ottica gara, quindi la prospettiva era che sarebbe già stato positivo chiudere 11esimo, visto che avrebbe anche dovuto lottare con le due Force India e si sarebbe trovato in una sorta di tenaglia. Su una pista come il Paul Ricard puoi provare a tenerti dietro una vettura più veloce, ma due è davvero complicato.
Dopo aver approfittato del caos iniziale, che ha anche eliminato la Force India di Ocon, la strategia di Leclerc sembrava più chiara. Il monegasco ha potuto provare a guardare avanti invece che indietro, cercando di scavalcare Magnussen al pit stop.
Ma proprio mentre si avvicinava al momento decisivo, ha commesso un errore con un fuoripista, cosa che ha permesso ad Hulkenberg di scavalcarlo. Il pilota della Renault stava portando avanti una strategia differenze, avendo iniziato la corsa con la più dura delle tre mescole a disposizione, quindi la Sauber è stata costretta a cambiare, allungando il primo stint.
Questo perché Leclerc non aveva più un margine di sicurezza nei confronti di Alonso e delle Williams, vetture particolarmente difficili da superare. Per questo è rientrato solamente al 31esimo giro ed ha montato le supersoft, proprio con l'intento di alzare il ritmo e tornargli davanti.
Si è sbarazzato di Hartley quando Ericsson è rientrato ai box, costringendo la Toro Rosso a coprire il suo pit stop. A quel punto la sua gara si è centrata sul cercare di stare davanti a Grosjean, che è stato tormentato da incidenti e penalità.
Il decimo posto di Leclerc quindi è arrivato dopo una dura battaglia e, considerando il ritmo delle vetture intorno a lui, è ancora una volta un risultato impressionante. Ma serebbe stato anche migliore senza l'errore commesso prima del pit stop.
La Red Bull ha scelto di "coprire" più che attaccare
Ci siamo abituati a vedere la Red Bull come una delle squadre più aggressive in termini di strategia di gara, ma in Francia la squadra di Milton Keynes ha avuto un ruolo più passivo, con la strategia di Max Verstappen che è stata più concentrata sul cercare di difendere la seconda posizione, piuttosto che cercare un modo per attaccare il leader Hamilton.
Questo però è stato abbastanza giusto: la Mercedes è stata la vetutra più veloce su questa pista e la Ferrari ha perso le sue possibilità di vittoria con gli errori di Raikkonen in qualifica e di Vettel all'inizio della gara.
Come abbiamo detto molte volte, solo una stagione perfetta porterà la Ferrari al titolo in questa stagione, ma la Rossa ha già lasciato qualcosa sul tavolo in diverse occasioni, come in questa. Vettel è passato da comandare la classifica di un punto ad avere un deficit di 14 nei confronti di Hamilton nel loro duello per chi diventerà campione del mondo per la quinta volta.
Per quanto riguarda la Red Bull, la strategia di Verstappen è stata dettata dalla rimonta di Vettel. L'olandese infatti è rientrato ai box al 25esimo giri, passando su un set di gomme soft per andare fino alla fine e tornando in pista giusto davanti al ferrarista.
Questo ha permesso a Raikkonen di prolungare il suo stint con le gomme ultrasoft e con Daniel Ricciardo che non è riuscito a sfruttare tutto il potenziale della sua RB14, a causa dell'ala anteriore danneggiata, di andare a soffiare il piazzamento sul podio all'australiano della Red Bull.
La Red Bull ha quindi evitato di montare le ultrasoft in gara, ma avendo prolungato lo stint di apertura per ben 34 giri, Raikkonen ha avuto modo di attaccare con le supersoft nella seconda parte della gara.
Vettel, con le gomme ormai molto consumate, ha avuto l'indicazione di far passare Raikkonen, che negli ultimi giri è poi andato a superare Ricciardo e a prendersi il podio.
Il report strategie UBS è scritto da James Allen con i dati e gli input di diversi strateghi dei team di F1 e della Pirelli.
Grafico della storia della corsa
Gentilmente fornito da Williams Martini Racing, clicca per ingrandire
Il numero di giri è sull'asse orizzontale, mentre il divario dal leader è sull'asse verticale.
Un segno positivo è una curva verso l'alto quando cala il carico di carburante. Un segno negativo invece è la pendenza in declino quando subentra il degrado della gomma.
Grafico dell'utilizzo delle gomme
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