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Report strategie: ecco come Vettel ha battuto Hamilton in Australia

Per il secondo anno consecutivo, il Gran Premio d'Australia è stato vinto dalla Ferrari, grazie ad una svolta strategica che ha permesso a Sebastian Vettel di sfruttare l'opportunità che gli si è presentata.

Report sulla strategia di gara - GP d'Australia

Foto di: James Allen

Motorsport Blog

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Mentre la Mercedes di Lewis Hamilton ha perso la gara nel 2017 grazie alla capacità di Vettel di allungare il primo stint per prendergli la posizione, quest'anno è intervenuta la Virtual Safety Car, che è stata la peggiore delle ipotesi per la strategia che aveva adottato la squadra di Brackley.

In realtà sarebbero anche stati in grado di far fronte all'intervento della VSC, se i calcoli che stavano facendo sul distacco di Hamilton da Vettel fossero stati corretti.

Qui analizzeremo come è andata a finire e vedremo se la decisione della Red Bull di partire con le gomme supersoft abbia dato i suoi frutti o meno.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H on the grid
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H on the grid

Photo by: Sutton Images

Ipotesi pre-gara

Melbourne è una delle piste più difficili dal punto di vista dei sorpassi ed è molto dura anche per quanto riguarda il consumo di carburante. Questo tende ad indirizzare le squadre verso una sola sosta, poiché è vitale mantenere la posizione in pista.

La pratica ha dimostrato che era possibile fare la gara con un solo stop, partendo con le gomme ultrasoft per circa 18-20 giri, passando poi sulle soft fino alla bandiera a scacchi. Una Safety Car o una Virtual Safety Car sono sempre le benvenute per coloro che sono a corto di carburante e, se arrivano al momento giusto, possono aprire una finestra interessante per quelli che devono ancora effettuare il pit. Questo è successo più volte negli anni, quindi è sempre un qualcosa che è nella testa degli strateghi.

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14

Photo by: Sutton Images

E' uno dei motivi per cui la Red Bull ha optato per iniziare la gara con le gomme supersoft. Sapendo che non potevano giocarsela con Mercedes e Ferrari a livello di pura prestazione, con Ricciardo che aveva anche una penalità di tre posizioni in griglia, non avevano nulla da perdere con questa tattica, che avrebbe potuto metterli nella posizione giusta con una Safety Car o una VSC. E' stato così per Ricciardo e forse avrebbe potuto mettere Verstappen nelle condizioni di lottare per il podio se non si fosse girato in testacoda all'inizio della gara.

E' stato un po' deludente però che le nuove gomme Pirelli non siano riuscire ad essere una discriminante tra una e due soste, perché era questo l'obiettivo dichiarato. Tuttavia, ci saranno gare, come il Bahrain tra un paio di settimane, in cui i piloti avranno bisogno di fare due soste.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, and Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, leads Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, and Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

La Mercedes sbaglia i calcoli

Hamilton e la Mercedes avevano sulla carta un margine di 0"3-0"4 al giro sulla Ferrari. Dunque, Hamilton si è portato in testa alla partenza ed ha preso il controllo della gara. L'unica opzione per la Ferrari era quella di adottare strategie differenti con le sue due vetture, in modo che Hamilton potesse coprire solo uno dei due approcci.

La Ferrari ha attaccato, facendo rientrare Raikkonen al 18esimo giro, non appena si è aperta la finestra che gli avrebbe consentito di finire la gara senza problemi con le gomme soft.

La Mercedes a questo punto ha dovuto decidere se coprire lo stop di Raikkonen o rimanere fuori e coprire Vettel. Se fossero stati in una fase più avanzate del campionato, avrebbero ragionato in ottica di classifica, ma qui il loro unico obiettivo era quello di provare a vincere la prima gara della stagione.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, makes a pit stop
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, makes a pit stop

Photo by: Steven Tee / LAT Images

Certamente, se non avesse potuto vincere, la Mercedes avrebbe preferito che fosse l'altra Ferrari ad imporsi, quella che sulla carta a meno probabilità di lottare per il Mondiale. Coprendo Raikkonen si sono resi vulnerabili solo ad uno scenario, ovvero una Safety Car o una Virtual Safety Car che fossero arrivate nella finestra del pit stop di Vettel, rimasto in pista per uno stint più lungo rispetto al compagno.

Si è trattato di un periodo di sette giri che, visti i frequenti problemi incontrati in passato da diverse squadre nel primo pit stop dell'anno, valeva la pena di fare questa scommessa. Stessa cosa che hanno fatto più indietro anche Ricciardo e Fernando Alonso.

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+ and Sergio Perez, Force India VJM11 battle
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+ and Sergio Perez, Force India VJM11 battle

Photo by: Sutton Images

Hamilton sicuramente non è stato aiutato dal fatto che si è ritrovato da solo a lottare contro le due Ferrari, perché Valtteri Bottas si era chiamato fuori dai giochi andando a muro alla curva 2 in Q3 e dovendo scattare piuttosto indietro.

La pianificazione della strategia coinvolge una serie complessa di "se" intorno agli scenari che potrebbero presentarsi durante la gara e per questo è necessario disporre di dati affidabili. Uno di questi è l'effetto che la Virtual Safety Car avrà sul tempo necessario per effettuare un pit stop.

Qualche anno fa, avevano avuto un problema simile a Monaco, quando Hamilton era in testa davanti a Nico Rosberg ed hanno creduto che fosse possibile fare una sosta extra in regime di Safety Car, ma hanno sbagliato i loro calcoli, perché Lewis è tornato in pista alle spalle del tedesco, ma anche della Ferrari di Vettel.

I loro dati avevano una lacuna, costituita dal fatto che a Monaco non esiste un vero e proprio GPS, quindi gli scarti tra le vetture sono difficili da misurare nell'ultimo tratto della pista.

Marshals remove the car of Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18 Ferrari, from the circuit
Marshals remove the car of Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18 Ferrari, which caused the VSC

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

In Australia invece l'errore è stato nel meccanismo usato per calcolare la perdita di tempo sul giro in regime di VSC. Si è trattato di un errore di 1"8, ovvero del margine in più che sarebbe bastato ad Hamilton per evitare che la Ferrari di Vettel tornasse in pista davanti alla sua Mercedes dopo aver effettuato la sosta in regime di VSC. Fermarsi durante questo tipo di neutralizzazione, infatti, è vantaggioso e permette di perdere molto meno tempo rispetto alle vetture in pista, circa la metà in effetti.

Dopo il suo pit stop, Hamilton ha cercato di controllare il suo ritmo, senza spingere troppo nelle prime fasi dello stint con le gomme soft, con la Mercedes che lavorava su quello che riteneva un gap sicuro nei confronti di Vettel. Nel loro modello di strategia erano convinti di disporre dei dati giusti, altrimenti avrebbero chiesto a Lewis di spingere di più in quei sette giri, per essere certo di non lasciare Vettel all'interno di una finestra che gli avrebbe concesso di vincere la gara.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Inaki Rueda, Ferrari Race Strategist, Sebastian Vettel, Ferrari and Kimi Raikkonen, Ferrari celebrate on the podium with the champagne
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Inaki Rueda, Ferrari Race Strategist, Sebastian Vettel, Ferrari and Kimi Raikkonen, Ferrari celebrate on the podium with the champagne

Photo by: Sutton Images

Solo per il primo giro e mezzo dopo la sua sosta Hamilton è rimasto al di fuori di quella che la Mercedes ritenesse essere la sua finestra di sicurezza. Una volta rientrato al suo interno, gli è stato chiesto di non forzare, perché la squadra riteneva di essere al sicuro.

Questo quindi richiederà parecchio lavoro di analisi in fabbrica alla Mercedes, che dovrà cercare di migliorare queste letture se vuole evitare che in futuro si possano ripetere errori di questo tipo.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 spins
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 spins and rejoins

Photo by: Sutton Images

La Red Bull fa zig mentre gli altri fanno zag

La Red Bull è notoriamente aggressiva nelle sue strategie di gare, soprattutto quando veste i panni della sfidante piuttosto che quelli della squadra da battere, e spero prova delle soluzioni alternative a quelle suggerite dalle simulazioni.

Con un grande divario prestazionale, che vale più di un secondo rispetto alle vetture più veloci che seguono sulla griglia, sapevano di potersi permettere di provare qualcosa di diverso senza troppi rischi di perdere delle posizioni.

Dunque, hanno deciso di qualificare entrambe le monoposto con le supersoft in Q2 e sono stati l'unica squadra a farlo. Vettel ha ammesso dopo le qualifiche che anche la Ferrari aveva valutato la cosa, preferendo poi un approccio più tradizionale.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, getting out of his car
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, getting out of his car

Photo by: Zak Mauger / LAT Images

Questo perché c'erano alcuni rischi: il primo era quello di avere meno grip alla partenza e probabilmente questo è stato uno dei problemi per cui Verstappen ha perso la quarta posizione a favore di Magnussen alla curva 1. Poi c'era anche la questione del ritmo nel primo stint di gara, perché era ipotizzabile che gli avversari fossero più veloci potendo contare su gomme più morbide.

Le gomme sono sempre molto sensibili alla temperatura: il vantaggio prestazionale può variare molto in funzione di quella dell'asfalto. Nelle libere di venerdì era di circa 45 gradi, mentre domenica erano "solo" 41. Per questo venerdì la supersoft aveva dato la sensazione di essere una gomma più vicina alla ultrasoft.

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, leads Fernando Alonso, McLaren MCL33 Renault, and Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer, leads Fernando Alonso, McLaren MCL33 Renault, and Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 Tag Heuer

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

La Red Bull quindi ha fatto una scommessa legata al fatto che la pista fosse più calda in gara, oppure che le ultrasoft potessero patire del graining se ci fosse stato più fresco. Inoltre era una copertura contro l'intervento di una Safety Car o una Virtual Safety Car.

In ogni caso, di quest'ultima opzione ne ha potuto approfittare solamente Ricciardo, perché Verstappen ha pagato un testacoda nelle prime fasi della corsa, ritrovandosi addirittura alle spalle della McLarend di Alonso, che a sua volta aveva ritardato la sosta fino alla VSC, riuscendo a guadagnare diverse posizioni. Lo spagnolo poi è stato bravo a tenersi alle spalle Verstappen fino alla bandiera a scacchi, regalando alla McLaren un quinto posto che rappresenta un avvio soddisfacente.

Lo Strategy Report UBS è scritto da James Allen con i dati e gli input di diversi strateghi dei team di F.1 e della Pirelli.

La storia della gara

In questo grafico potete vedere i gap di ogni vettura in ogni giro, in riferimento alla linea dello zero. Questo è un buon indicatore delle relative performance.

Qui potete osservare quando sono costati a Verstappen perdere la posizione al via su Magnussen ed il successivo testacoda. Eventi che hanno permesso ad Alonso di scavalcarlo sfruttando l'intervento della VSC e della Safety Car.

Race history

 Tyre usage chart 

Tyre history

I grafici sulla gara e sull'utilizzo delle gomme sono forniti su cortesia della Williams Martini Racing.

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