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Analisi

Report strategie: a Suzuka la Ferrari ha regalato la vittoria alla Mercedes. Che battaglia a centro classifica!

James Allen analizza il GP del Giappone, dove la Ferrari ha buttato via una bella opportunità facendo scelte sbagliate, permettendo a Hamilton e alla Mercedes di centrare un'altra vittoria facile.

James Allen Race Strategy Report - GP del Giappone

James Allen Race Strategy Report - GP del Giappone

James Allen

Motorsport Blog

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C'è un detto tra gli strateghi di F1: più veloce è la monoposto, quanto più facile sarà preparare la strategia di gara.

Questo perché il margine d'errore è molto grande. Se si commette un errore ma si ha la monoposto molto più veloce della corncorrenza, l'errore diventa recuperabile.

Al Gran Premio del Giappone abbiamo potuto notare una serie di decisioni sbagliate da parte della Ferrari. Le abbiamo viste nel corso delle Qualifiche e anche in gara, mentre a centro classifica abbiamo potuto godere delle belle battaglie tra Force India, Haas F1, Renault e Toro Rosso.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Photo by: Andy Hone / LAT Images

Ferrari, Mercedes e Red Bull: tutti contro tutti

Difficile dire che Lewis Hamilton fosse al limite a Suzuka. Per Sebastian Vettel c'era un secondo posto da conquistare per mantenere vive le esigue speranze di titolo un po' più a lungo. Avrebbe dovuto mettere pressione a Hamilton nel corso della gara, se fosse riuscito a gestire le Qualifiche in maniera migliore.

Vedendo nuvole nere in arrivo all'inizio della Q3, la Ferrari ha fatto uscire dai box entrambe le monoposto con gomme Intermedie, facendole arrivare all'uscita della pit lane per prime. La decisione si è rivelata sbagliata, con la pista rimasta asciutta nonostante qualche goccia di pioggia caduta in quel momento. Questo ha costretto Vettel e Raikkonen a rientrare ai box per montare gomme Ultrasoft e tentare la Qualifica. Entrambi hanno commesso errori nei loro rispettivi tentativi, con Raikkonen che ha artigliato il quarto posto alle spalle di Verstappen, mentre Vettel non ha fatto meglio del nono tempo assoluto.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H locks up

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H locks up

Photo by: Mark Sutton / Sutton Images

Spesso Suzuka mette alla prova il coraggio di team e piloti a causa delle mutevoli condizioni meteo, così com'è accaduto in questa edizione del GP del Giappone, come Interlagos in Brasile. Nella battaglia per i titoli le strategie dei team saranno coperte dagli avversari diretti, ma con Hamilton che da Monza ha allungato nel Mondiale su Vettel, la Ferrari ha cercato chiaramente di essere aggressiva. La ragione che ha portato le Ferrari a schierarsi all'uscita dalla pit lane per prime era per avere la miglior visibilità possibile sulla pista bagnata, visto che era attesa pioggia.

Ironia della sorte, la pista era probabilmente migliore quando Vettel e Raikkonen hanno provato a fare i rispettivi tentativi di qualifica rispetto a quando hanno fatto i loro Hamilton, Bottas e Verstappen. Dunque la situazione era ancora recuperabile. In gara, Vettel ha fatto un ottimo inizio ed è riuscito a risalire in quarta posizione piuttosto velocemente, arrivando alle spalle di Max Verstappen.

Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Director of Motorsport, on the pit wall

Toto Wolff, Mercedes AMG F1 Director of Motorsport, on the pit wall

Photo by: Steve Etherington / LAT Images

A quel punto Verstappen era su gomme Supersoft e aveva ricevuto 5 secondi di penalità da dover scontare al pit stop. Le Mercedes erano su gomme Soft, dunque avrebbero dovuto rimanere in pista a lungo, riuscendo ad aumentare il vantaggio sugli inseguitori.

Vettel era su Supersoft, ma non voleva perdere contatto con le due W09. Allo stesso tempo sapeva che Verstappen era in quel momento solo un blocco temporaneo. Alla fine Vettel, per provare a seguire le Mercedes, si è accorto che avrebbe dovuto passare Verstappen in pista, perché al giro 8 era troppo presto per pensare di fare un undercut.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 leads Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 leads Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Photo by: Mark Sutton / Sutton Images

Un'altra considerazione da fare era che, a quel punto, le Mercedes avrevbbero affrontato la loro seconda e ultima parte di gara montando gomme Medium, mentre Vettel avrebbe potuto montare le Soft - dunque mescole maggiormente prestazionali - avendo così l'opportunità di avvicinarsi e attaccare Bottas, che a Suzuka ha mostrato di non avere lo stesso passo prestazionale di Hamilton.

Vettel è così stato aggressivo e ha tentato di superare Verstappen alla Spoon senza aspettare di sfruttare il DRS nelle zone opportune, così i due sono entrati in collisione. Vettel è finito in testacoda ed è scivolato addirittura in 19esima posizione, ricordando il disastro avvenuto al primo giro al GP d'Italia a Monza.

Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11, Brendon Hartley, Toro Rosso STR13, Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11, Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18, Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-18, Charles Leclerc, Sauber C37, Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, and Fernando Alonso, McLaren MCL33, at the start

Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11, Brendon Hartley, Toro Rosso STR13, Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11, Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18, Kevin Magnussen, Haas F1 Team VF-18, Charles Leclerc, Sauber C37, Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14, and Fernando Alonso, McLaren MCL33, at the start

Photo by: Andy Hone / LAT Images

Lotta incerta a metà classifica

La battaglia tra i team di metà classifica, quelli che si giocano le posizioni appena alle spalle del top team, è stata davvero interessante, con duelli intensi spesso decisi dalle strategie ai box.

A Suzuka la griglia di partenza è stata piuttosto variegata, con Grosjean in quinta posizione con la Haas, Hartley e Gasly sesto e settimo con le Toro Rosso, Perez nono (dopo la penalità inflitta a Ocon, scivolato in 11esima posizione) con la Force India, decimo Leclerc con la Alfa Romeo Sauber e Sainz Jr. 13esimo con la Renault.

Alla fine questi piloti hanno terminato la gara nel seguente ordine: Perez, Grosjean, Ocon e Sainz, con Gasly che si è visto soffiare la Top 10 a pochi chilometri dalla fine chiudendo così in 11esima posizione.

Dunque, come si è sviluppata questa interessante battaglia?

Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18, Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11 and Charles Leclerc, Sauber C37 battle

Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18, Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11 and Charles Leclerc, Sauber C37 battle

Photo by: Jerry Andre / Sutton Images

All'inizio Grosjean ha mantenuto la sua posizione davanti a Perez, con Gasly che era riuscito a inserirsi tra i due. Ocon invece ha subito superato Hartley, che è stato autore di una pessima partenza che lo ha fatto scivolare in decima posizione. Leclerc a sua volta è partito male, trovandosi 13esimo, recuperando poi immediatamente una posizione.

Grosjean, così come i piloti Mercedes, ha iniziato la gara su gomme Soft usate in Q2 il giorno prima. Una mossa piuttosto insolita per una squadra di metà classifica, ma questo non ha fatto altro che confermare quanto il team avesse fiducia nelle prestazioni della sua monoposto. Di solito una strategia del genere viene attuata dai top team nelle Q2, non dagli altri team.

Perez ha avuto la meglio nei confronti di Gasly ed era 3"5 alle spalle di Grosjean quando è andato ai box per effettuare la sua sosta al 24esimo giro, passando alle gomme Soft per l'ultimo stint. Grosjean e Gasly, invece, hanno continuato e sono rientrati al 29esimo passaggio. Ocon è tornato ai box al giro 26, con la Force India che ha adottato due strategie differenti, montando sulla monoposto del francese gomme Medium.

Brendon Hartley, Toro Rosso STR13, leads Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18

Brendon Hartley, Toro Rosso STR13, leads Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18

Photo by: Andy Hone / LAT Images

Il giorno della gara le temperature erano significativamente più calde rispetto al resto del fine settimana e dunque ci sono stati interrogativi su quale sarebbe stata la mescola migliore in ottica gara. Sainz è partito con gomme Soft nuove ed è tornato ai box al giro 32 per passare alle Medium.

Perez è uscito dai box alle spalle della Williams di Sirotkin e ha perso tempo, permettendo a Grosjean di tornare in pista davanti a lui dopo aver effettuato il suo pit stop. Stessa sorte per Ocon 2 giri più tardi, ma Esteban è stato bravo a superare in breve tempo il pilota russo. Questo ha permesso al francese di superare Gasly.

Un pit stop lento del team Toro Rosso ha costretto Gasly a perdere la propria posizione, finendo alle spalle di entrambi i piloti della Force India.

Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13

Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13

Photo by: Manuel Goria / Sutton Images

Sainz e Renault hanno visto l'opportunità di finire a punti e di approfittare delle difficoltà della Toro Rosso per beffare Gasly a pochi giri dalla fine. Le Medium di Sainz hanno conferito allo spagnolo un passo gara migliore di quanto non avesse Gasly, così Carlos è riuscito a passare il francese e a chiudere a punti in una gara difficile per la Renault.

Grosjean ha invece avuto alcuni problemi con la telemetria, ma ha mantenuto il suo vantaggio su Perez sino a quando non è stata attivata la Virtual Safety Car per permettere ai commissari di spostare l'Alfa Romeo Sauber di Charles Leclerc, ritiratosi pochi istanti prima.

Una volta ricominciata la gara, Perez è riuscito a ripartire meglio e ha passato Grosjean, vincendo così la battaglia tra i team di centro classifica.

Come spesso succede. la grande concorrenza tra i team di metà classifica ha regalato un GP molto divertente!

Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13, leads Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11, and Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11

Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13, leads Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11, and Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11

Il Report Strategie UBS è scritto da James Allen con l'aiuto e i dati provenienti da diversi strateghi di F1 e dalla Pirelli. 

Grafico dell'andamento del GP

Race history

Gentilmente offerto dal team Williams Martini Racing. Fare click per ingrandire.

Il numero di giri è sull'asse orizzontale, il gap tra il leader e gli altri è sull'asse verticale.

Un segno positivo è una curva ascendente mentre il carico della benzina diminuisce. Un segno negativo è la curva in calo legata al degrado delle gomme.

Grafico dell'utilizzo delle gomme

Tyre history

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