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Analisi

Renault: troppi ritiri per ambire al quinto posto nel Costruttori

La Casa francese è riuscita a superare la Toro Rosso all'ultimo GP, dopo aver indebolito il team di Faenza prendendogli Sainz che ha preso il posto del deludente Palmer nelle ultime quattro gare. Il team è in crescita e ha ambizioni...

Carlos Sainz Jr., Renault F1 Team RS17, si ritira

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

LA SQUADRA

Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team RS17 with Aero Sensors
Carlos Sainz Jr sulla Renault RS17 dotata di rastrelli con sensori aerodinamici

Photo by: Sutton Motorsport Images

Anno zero per il nuovo ciclo della Renault, che esattamente due anni fa rilevò la proprietà della ex-Lotus ormai allo sbando. Il 2016 era ormai cosa fatta in termini di programmazione, e il 2017 è stata di fatto la prima vera stagione con le scelte operate dalla Renault.

Per Cyril Abiteboul ed i dirigenti della Casa francese è iniziato un progetto di ristrutturazione da un foglio bianco, ed i primi risultati sono arrivati con la netta risalita dagli otto punti del 2016 ai cinquantasette nel Mondiale concluso un mese fa.

Il target del team era però la quinta posizione nella classifica di campionato, e l’obiettivo è stato fallito soprattutto a causa della mancanza di affidabilità. Ben quattordici i ritiri accusati dalla Renault, che in questa poco gratificante classifica ha preceduto solo la McLaren.

Ed anche sul fronte performance le cose non sono andate come previste. Dopo 9 gare sono stati solo 18 i punti conquistati dal tandem Hulkenberg-Palmer, contro i 40 della Williams e i 33 della Toro Rosso.

A quel punto è diventato il team italiano il primo avversario della Renault, che ha pagato anche un Palmer in crisi di risultati. Per riuscire a sorpassare la Toro Rosso è stato anticipato il mercato piloti 2018, con l’arrivo di Carlos Sainz a partire dalla gara di Austin, un passaggio che ha rafforzato la Renault ed indebolito l’avversario diretto.

E’ stata una mossa azzeccata, visto che in extremis (nonostante una power unit diventata un incubo nella fase finale si stagione) è arrivata la sospirata sesta posizione nella classifica costruttori. Nel 2018 è atteso un deciso salto in avanti, e nel team c’è un certo ottimismo.

I PILOTI

Nico Hulkeneberg

 

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17
Nico Hulkenberg, Renault RS17

 

Photo by: Andrew Hone / LAT Images

 

 

 

Un anno difficile per il tedesco, che sperava in qualcosa di più dalla competitività della sua monoposto, ma anche facile (fino al GP del Giappone) per la mancanza di concorrenza interna.

Un’altra vita rispetto ai tempi della Force India, quando doveva vedersela con Perez. Ma la "confort-zone" si è conclusa ad Austin, con l’arrivo in squadra di Sainz, e probabilmente non è un caso che proprio a partire dalla tappa statunitense si è visto il miglior Hulkenberg, settimo in qualifica nelle ultime tre gare del Mondiale e ottimo sesto ad Abu Dhabi (un piazzamento che ha permesso alla Renault il sorpasso sulla Toro Rosso).

Il 2018 si preannuncia un passaggio importante per Nico, che sarà chiamato ad emergere nel confronto interno con Sainz per confermarsi un punto fermo nell’ambizioso progetto di crescita del team francese.

Jolyon Palmer

La monoposto incidentata di Jolyon Palmer, Renault Sport F1 Team RS17
La Renault di Jolyon Palmer recuperata dopo il botto al GP d'Ungheria

Photo by: Sutton Motorsport Images

Nel paddock di Formula 1 i giudizi "off-record" a volte sono molto duri, e qualche addetto ai lavori ha indicato come la miglior dote di Palmer quella di saper scegliere degli avvocati con i fiocchi in grado di redigere dei contratti esemplari.

Ed in effetti se non fosse stato per le garanzie legali, la Renault lo avrebbe lasciato a casa molto prima di quanto poi è accaduto. I dirigenti del team francese sono stati delusi dalla carenza di performance (Il 16-0 in qualifica subito da Hulkenberg dice tutto), ma anche dal notevole numero di uscite di pista che ha inciso non poco nel bilancio economico del team.

Il finale della stagione 2016, in cui Palmer si era confermato più performante di Magnussen, ha tratto in inganno la Renault, e la riconferma si è rivelata un errore. Adesso per l’ex campione della GP2 Series tornare nel Circus sarà molto difficile, e più che un arrivederci il suo saluto alla Formula 1 è sembrato un addio.

Carlos Sainz

Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team

Photo by: Sutton Motorsport Images

Sainz ha disputato le ultime quattro gare del Mondiale 2017 con la monoposto lasciata libera da Palmer, e già dai primi metri ha confermato che la variabile “pilota” in Formula 1 è sempre fondamentale. Il suo è stato un esordio a cinque stelle, con un incredibile velocità di adattamento che lo ha portato a sfruttare la RS17 in tempi brevissimi.

Il fine settimana di Austin ha visto Carlos autore di uno straordinario weekend, grazie al settimo posto conquistato sia in qualifica che in gara. L’affidabilità della Renault non lo ha aiutato nelle tre tappe successive (due i ritiri), ma sia in Messico che in Brasile ha centrato l’obiettivo Q3 in qualifica. Per la Renault è stato un acquisto di grande qualità.

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