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Renault: reclamo a Racing Point farà capire la direzione della F1

Marcin Budkowski, direttore esecutivo della Renault, spiega: "Vogliamo capire quale sarà la direzione che la F1 prenderà. Noi non siamo d'accordo sul passaggio di parti e progetti tra i team".

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20, precede Lance Stroll, Racing Point RP20

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.20, precede Lance Stroll, Racing Point RP20

Charles Coates / Motorsport Images

Secondo Renault, la protesta fatta nei confronti della Racing Point RP20 - in particolare sul brake duct ritenuto uguale a quello delle Mercedes W10 - sarà cruciale per definire il modello che la Formula 1 vorrà perseguire nel prossimo futuro.

Ricordiamo che Renault ha presentato una protesta formale contro il team di Silverstone dopoil gran Premio di Stiria andato in scena lo scorso fine settimana per l'estrema somiglianza tra la RP20 e la Mercedes dell'anno passato.

Racing Point ha ammesso apertamente di aver basato il design della propria monoposto sulla Mercedes dello scorso anno, ma ha anche sempre sottolineato di averlo fatto rimanendo all'interno del regolamento.

La protesta della Renault si è concentrata sul brake duct della RP20 e il direttore esecutivo della Renault, Marcin Budkowski, ha spiegato che la decisione sarà cruciale per capire cosa sarà consentito fare in futuro nelle collaborazioni tra i team nei prossimi anni.

"Per noi è importante chiarire cosa sia permesso e cosa non lo sarà per questa stagione. Noi abbiamo protestato per questa stagione, ma sarà importante capire cosa sarà possibile e lecito fare anche nel corso delle prossime stagioni. Sarà importante capire che F1 vogliamo per il prossimo futuro".

Qual è il modello di F1 che vogliamo? Vogliamo un modello in cui abbiamo 10 team che si battono indipendentemente l'uno contro l'altro, soprattutto nel contesto di uno sport più equo, una distribuzione dei proventi più equa, budget cap, in modo tale che tanti team possano arrivare a un certo livello. Magari non subito, ma nel tempo".

"C'è una grande opportunità, assieme al regolamento del 2022, al regolamento tecnico, con le monoposto in grado di seguirsi e superarsi, creando corse più spettacolari. C'è una grande opportunità, perché potremo avere 10 team che lottano ad armi pari. Per noi sarà importante capire quale sarà il livello di scambio consentito".

"E' ammissibile ottenere parti e progetti da un'altra squadra e utilizzarli sulla propria monoposto oppure no? Noi pensiamo che non sia il modello giusto per il futuro della F1".

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