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Renault: il motore respirava bene in Messico e la simulazione del FRIC funziona

Nico Hulkenberg con il sesto posto a Città del Messico consolida il quarto posto nel mondiale Costruttori della Renautl. La squadra di Enstone ha sfruttato in altura alcune carattteristiche della R.S18. Scopriamo quali sono stati gli interventi che hanno funzionato.

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team R.S. 18

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team R.S. 18

Zak Mauger / Motorsport Images

La Renault vede il quarto posto nel mondiale Costruttori materializzarsi quando alla fine della stagione mancano due appuntamenti: con il sesto posto di Nico Hulkenberg nel GP del Messico la squadra di Enstone si è confermata la prima degli altri alle spalle dei tre top team, mettendo un solco piuttosto profondo con la Haas, visto che il distacco è cresciuto a 30 punti.

È vero che in ballo c’è ancora l’appello contro l'esclusione di Romain Grosjean nel GP d’Italia che verrà discusso giovedì prossimo a Parigi: se la squadra americana si vedesse restituito il sesto posto di Monza, la Renault si vedrebbe privare di 10 punti, ma le rimarrebbe comunque un margine sufficiente per affrontare Brasile e Abu Dhabi con una certa tranquillità.

Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18, si ritira

Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18, si ritira

Photo by: Jerry Andre / Sutton Images

L‘unico rammarico in un GP nel quale la Haas non è riuscita a segnare punti è stato il ritiro di Carlos Sainz: lo spagnolo avrebbe potuto seguire al settimo posto il compagno di squadra tedesco se non lo avesse fermato un problema alla batteria dell’ERS.

La squadra di Enstone nella notte fra venerdì e sabato ha rotto il coprifuoco per lavorare sulle R.S.18 dopo il terzo tempo assoluto ottenuto da Carlos Sainz nelle libere. I tecnici hanno lavorato sulle sospensioni, ma non solo.

Renault Sport F1 Team R.S. 18, dettaglio della sospensione anteriore

Renault Sport F1 Team R.S. 18, dettaglio della sospensione anteriore

Photo by: Giorgio Piola

La Renault, infatti, ha fatto degli interventi sul sistema idraulico che controlla la sospensioni e che permette di gestire molto meglio l’usura delle gomme. Il sistema che simula il FRIC (l’interconnessione fra le sospensioni dei due assi è vietatissima dai regolamenti) comincia a dare dei risultati interessanti perché la monoposto di Nick Chester riesce a sfruttare l’assetto Rake nel modo più adeguato.

Marcin Budkowski, Renault Sport F1 Team

Marcin Budkowski, Renault Sport F1 Team

Photo by: Sutton Images

"Sta andando bene, ma abbiamo due gare da disputare - ha dichiarato Marcin Budkowski il direttore esecutivo di Renault Sport F1 - ovviamente giovedì prossimo ci sarà l’appello e, quindi, ci sono 10 punti in palio. La cosa migliore sarà se riusciremo a restare la quarta forza davanti alla Haas, indipendentemente dall'appello”.

"Quella del Messico è stata una gara di gestione delle gomme, ma abbiamo ottenuto i punti e i nostri principali avversari non li hanno presi, il che è stato positivo per noi. È stato un peccato aver perso una macchina, perché avremmo potuto essere sesti e settimo al traguardo. C’è stato un problema alla batteria di Carlos, e stiamo cercando di capire cosa è successo”.

Renault R.S. 18: il motore turbo ha avuto il miglior riempimento del compressore in Messico

Renault R.S. 18: il motore turbo ha avuto il miglior riempimento del compressore in Messico

Photo by: Mark Sutton / Sutton Images

Tanto la squadra di Enstone che la Red Bull hanno beneficiato di un motore Renault che ha espresso il suo meglio in altura: l’aria rarefatta di Città del Messico ha favorito il 6 cilindri di Viry Chatillon che è progettato per sfruttare di più il recupero di energia del turbo di quanto non abbiano fatto Mercedes e Ferrari per ottimizzare la loro power unit in funzione del miglior rendimento su tutti i circuiti del mondiale.

Va detto che i tecnici transalpini hanno preparato l’appuntamento messicano come non mai rivedendo le mappature del motore, gli scarichi e le tarature delle sonde lambda per sfruttare appieno il potenziale di aumentare la portata di aria dal compressore al cassoncino di aspirazione, facendo respirare il propulsore endotermico meglio degli altri.

"Dopo le libere del venerdì sapevamo di non essere dove avremmo dovuto essere, ma il nostro passo in gara ha dimostrato che siamo stati molto più veloci di Haas, Sauber e anche di Force India, perché abbiamo gestito le nostre gomme davvero bene”.

"Ogni pista ha le sue caratteristiche. Il Messico era un tracciato che si ha detto bene sia del punto di vista del telaio che del motore. In Brasile avremo qualche difficoltà in più, ma ad Abu Dhabi dovrebbe andare di nuovo bene, anche se il centro della griglia è molto contenuto, visto che ci son molte macchine in uno o due decimi”.

Renault Sport F1 Team R.S. 18, retrotreno con le pance aperte

Renault Sport F1 Team R.S. 18, retrotreno con le pance aperte

Photo by: Giorgio Piola

La Renault temeva dei problemi di raffreddamento e ha aperto molto lo sfogo delle pance: i motoristi avevano anche previsto delle procedure di sicurezza per evitare problemi di affidabilità alla power unit che, alla luce dei dati raccolti nelle libere del venerdì, non si sono rese necessarie, liberando qualche cavallo in più.

Renault Sport F1 Team R.S. 18, dettaglio dell'ala anteriore

Renault Sport F1 Team R.S. 18, dettaglio dell'ala anteriore

Photo by: Giorgio Piola

A livello aerodinamico è stato positivo anche il ritorno indietro alla vecchia ala anteriore, visto che la nuova non aveva dato i risultati che i tecnici avevano visto in galleria del vento. Insomma non è stata solo la Ferrari a fare come i gamberi: un passo indietro per migliorare le proprie prestazioni.

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