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Renault: bene il motore termico 2018, in ritardo l'ibrido

A Viry Chatillon stanno lavorando sodo per deliberare la power unit che equipaggerà Renault F1 Team, Red Bull e McLaren. I tecnici francesi sono soddisfatti del lavoro sul nuovo 6 cilindri turbo, mentre l'MGU-K non è ancora ok.

Red Bull Racing RB13 rear detail

Giorgio Piola

Renault Sport F1 Team freight
Renault Sport F1 Team RS17, dettaglio posteriore
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13 con dei sensori serodinamici
I meccanici della Red Bull Racing cambiano il motore e il cambio sulla monoposto di Daniel Ricciardo

Sul fronte power unit la Renault ha concluso in grande affanno la stagione 2017, lamentando gravi problemi di affidabilità all’unità MGU-H che hanno condizionato le ultime tappe del Mondiale di tutti i team motorizzati dalla Casa francese, ed in particolar modo la Toro Rosso.

Il progetto della power unit 2018 è stato annunciato da tempo come un cambiamento strutturale e non una semplice evoluzione del motore utilizzato nel Mondiale appena concluso.

Il lavoro nella sede di Viry Chatillon prosegue a ritmi serrati, ma secondo indiscrezioni raccolte negli ultimi giorni, i riscontri arrivati dai test al banco non sono per ora tutti positivi.

L’unità termica sembra aver garantito ottimi risultati, avvicinando già adesso la temuta soglia della percorrenza di sette weekend di gara (questo è il limite previsto dai tecnici a causa delle restrizioni imposto dal regolamento 2018): anche i guai al turbo dettati dalle vibrazioni sembrano definitivamente risolti, ma secondo indiscrezioni a creare problemi di tenuta sarebbero le unità MGU-K con difficoltà nella lubrificazione necessaria al raffreddamento.

La percorrenza programmata sui banchi prova che è di oltre 7.000 chilometri, ovvero la distanza che si percorre normalmente per deliberare le sette gare, ma è soprattutto la parte ibrida a preoccupare i tecnici francesi.

I tre mesi che mancano al via del Mondiale 2018 sono un lasso di tempo che può far ben sperare nella possibilità di risolvere tutti gli imprevisti, ma un po’ di pressione c’è.

Dodici mesi fa nel pacchetto ‘team’ motorizzati Renault la sola Red Bull ambiva a risultati importanti, mentre nel prossimo Mondiale anche McLaren e la stessa squadra francese (rivitalizzata da ingenti investimenti economici) aspirano a un ruolo da protagonisti.

I riflettori (in caso di problemi) saranno ben più potenti, e la Renault sa bene di non potersi permettere passi falsi.

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