Red Bull: rinforzata l'ala posteriore, c'è il rischio crepe?
La squadra di Milton Keynes è stata autorizzata a intervenire sul profilo principale dell'alettone posteriore delle RB16B dopo la comparsa di una crepa su quella di Verstappen. La FIA ha concesso la modifica per motivi di sicurezza, ma il team di Horner ha deciso di prendere qualche rischio in più rispetto alla Mercedes che ha alzato le frecce nere per evitare dei guai sui dossi.
Foto di: Giorgio Piola
Nel box della Red Bull c’è un po’ di preoccupazione a dispetto della strepitosa pole position conquistata da Max Verstappen nelle qualifiche del GP degli Stati Uniti.
Qual è la ragione che allarma gli ingegneri diretti da Pierre Wache? La risposta è relativamente semplice: la squadra di Milton Keynes, nel tentativo di contrastare la superiorità tecnica mostrata dalle Mercedes al venerdì, ha deciso di osare deliberando una RB16B con un’altezza da terra minore rispetto a quella delle frecce nere, che nel giro secco hanno perso sensibilmente del carico aerodinamico.
Sui dossi di Austin la Red Bull ha accusato l'incrinatura nell'ala posteriore di Max Verstappen dopo le prove libere di sabato mattina: cercando il carico e le prestazioni a Milton Keynes hanno deciso di prendere qualche rischio in materia di affidabilità nonostante le pericolose cricche scoperte sul profilo principale della Red Bull RB16B dell’olandese.
Hanno mantenuto la macchina che striscia sui dossi, ma le violente vibrazioni e i sussulti determinati dalla cunette hanno provocato dei piccoli cedimenti sul profilo principale dell’ala.
La Red Bull ha subito informato i commissari tecnici della FIA chiedendo di rinforzare con delle pelli di carbonio l’ala dove ha iniziato a cedere, sebbene la vettura fosse già nel regime di parco chiuso.
Il disegno di Giorgio Piola che pubblichiamo ci mostra dove sono stati fatti gli interventi sull’ala dietro: oltre ad aggiungere del carbonio nella parte inferiore e superiore del profilo principale, i tecnici hanno deciso di fare un intervento analogo anche sulla RB16B di Sergio Perez che è stata analizzata nella notte.
“Non c’è mai una sessione senza stress – ha raccontato Christian Horner a Sky - non abbiamo capito se Max abbia colpito qualcosa perché è comparsa una bella crepa sull’ala. Ci hanno concesso di mettere dei rinforzi per motivi di sicurezza, e li abbiamo introdotti anche sulla macchina di Perez per quanto non ci fossero rotture”.
La gara si gioca sull’usura delle gomme che cresce se si è alzata la macchina perché si determina una riduzione del carico aerodinamico e, quindi, non si riesce a trasferire sugli pneumatici l’energia necessaria. Ma per evitare i danni dei dossi si è aumentata l’altezza da terra del fondo. Chi avrà trovato il miglior compromesso riuscirà a portare a casa il risultato migliore.
La Red Bull sembra aver preso qualche rischio in più rispetto alle frecce nere: “Venerdì siamo arrivati in pista con un setup un po’ sbagliato – ha rivelato Horner - , ma siamo riusciti a correggere il tiro”.
Sebastien Buemi ha trascorso la notte del venerdì al simulatore di Milton Keynes per correggere le scelte di assetto che erano state fatte a casa. Per la seconda volta di fila la squadra non ha centrato gli obiettivi, ma in questo frangente ha ritrovato la quadra in tempo. La partita iridata di oggi si gioca sui dettagli: un millimetro di altezza in più o in meno può determinare un passo gara diverso condizionando il consumo delle gomme. Chi vincerà la scommessa (e il GP)?
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