Red Bull: Ricciardo vittima di Max in qualifica? No, Daniel ha provato a fare il furbo!
All'interno del team Red Bull è scoppiata la polemica perché sembrava che fosse Verstappen a dover tirare la scia al compagno di squadra in Q3, mentre l'insubordinato è stato l'australiano. Cosa ha in testa Daniel?
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Manuel Goria / Motorsport Images
Il settore centrale del circuito Red Bull Ring si percorre in 28 secondi nei giri veloci e in circa 34 nelle tornate più lente. Quando al termine della qualifica del Gran Premio d’Austria mancava un solo giro, le due Red Bull hanno impiegato ben un minuto a percorrere quel tratto di pista.
Si è subito pensato ad una bandiera gialla, ma la regia televisiva ha poi inquadrato Ricciardo e Verstappen che si scambiavano le posizioni procedendo ad andatura ridotta. A far luce sull’accaduto ci hanno pensato le comunicazioni radio tra i due piloti e i rispettivi ingegneri di pista, Simone Rennie e Giampiero Lambiase.
Da come si sono predisposte le monoposto è sembrato che Ricciardo si aspettasse che Verstappen iniziasse l’ultimo giro davanti, offrendogli la scia. Ma non era ciò che si aspettava Verstappen, che si è rifiutato di lanciarsi per primo. Ecco quanto i due si sono detti con i rispettivi ingegneri:
Verstappen: "Ma cosa sta succedendo?".
(Chiede l’olandese quando vede che Ricciardo rallenta vistosamente)
Lambiase: “Sorpassalo, amico. Basta, sorpassarlo”.
Verstappen: “No. Lo scorso fine settimana ero davanti io, e ora deve esserci lui. Andiamo, su…”.
Lambiase: “Dai Max, sorpassalo”.
Verstappen: “No. È questione di principio”.
Lambiase: “Resta concentrato Max”.
Ricciardo: “Non credo che in questo modo ci stiamo dando una mano”.
Rennie: “Va bene, inizia il giro davanti”.
Due versioni contrastanti, ovvero entrambi i piloti si aspettavano di dover usufruire della scia dell’altro, ed ovviamente appena terminate le qualifiche è stato chiesto a Christian Horner quali fossero gli accordi presi prima di scendere in pista.
“Non c’è molto da spiegare – ha chiarito il team principal della Red Bull – i piloti conoscono bene le regole. Abbiamo una politica molto semplice, che utilizziamo da sette anni, ed è quella di alternare l’ordine con cui i piloti escono dai box gara dopo gara. È un modo semplice, Max è uscito per primo lo scorso weekend al Paul Ricard e oggi toccava a Daniel. Ovviamente sapeva che Max ne avrebbe tratto dei benefici, e ha rallentato”.
Quando il clima si è raffreddato, Ricciardo (che inizialmente aveva dichiarato di non essere contento di come il team aveva gestito le qualifiche) ha fatto un passo indietro.
“Tutto è successo un po' a caldo – ha chiarito l’australiano – penso che avrei dovuto parlarne con il team. Prima di scendere in pista mi sono confrontato un po' con il mio ingegnere, ma non con la squadra. Quindi capisco che si siano chiesti cosa stesse accadendo, credo che sia stato un errore di comunicazione. Entrambi volevamo che ci fosse offerta la scia, e ci siamo scaldati un po’”.
C’è chi ha visto in questo atteggiamento di Ricciardo un modo per marcare il territorio, chi invece un segnale arrivato da un pilota che punta ad altri lidi. O più semplicemente una reazione arrivata in un weekend che sta confermando il trend delle ultime tre tappe del Mondiale, ovvero un Verstappen costantemente più veloce a causa anche di un motore che dal Gran Premio di Monaco non sta lavorando al massimo della forma.
“Ma non credo che Max venga favorito – ha concluso Ricciardo – sono consapevole che abbia pensato di non dovermi dare la scia essendo oggi il suo turno ad uscire secondo da box oggi. Credo non ci siano problemi, sono cose che succedono”.
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