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Red Bull: paga un minuto dalla Ferrari, ma per Mercedes è "finta"

Nel penultimo giorno di test a Barcellona la RB13 ha fatto una simulazione di GP in contemporanea con la Ferrari: Ricciardo ha pagato un distacco di un secondo al giro da Vettel. Troppo per la Mercedes: la vera Red Bull si vedrà a Melbourne.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

XPB Images

Max Verstappen, Red Bull Racing, waits in the pit lane next to pit release lights
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, stops on track
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13 practices a pit stop
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13, sidepods
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13

I riscontri delle due sessioni di prove disputate a Barcellona hanno definito delle gerarchie provvisorie, con un asterisco che rimanda tutto al week end di Melbourne. Le discussioni tra gli addetti ai lavori hanno ovviamente confermato la sorpresa della Ferrari SF70H, ma ci sono ancora dei dubbi legati alle performance di Mercedes e Red Bull.

Uno dei punti interrogativi è legato alle prestazioni delle power unit di Renault e Mercedes, che sul circuito di Montmelò sono sembrate configurate con mappe molto conservative. Tattica o allarme affidabilità? Nel caso Mercedes si propende per la prima ipotesi, per quanto riguarda la Renault la seconda, ma con riserva.

GP simulato: Ferrari un minuto più veloce di Red Bull

Un dato, però, non è passato inosservato, ed è relativo alla Red Bull. A Montmelò un Gran Premio si è in realtà disputato, visto che Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo sono scesi in pista nel penultimo giorno di prove simulando un Gran Premio nello stesso momento.

Gomme con mescola Soft-Soft-Medium per il ferrarista, Soft-Medium-Soft per la Red Bull. Ricciardo ha percorso 55 giri, mentre Vettel 61. Analizzando i giri percorsi insieme dalle due vetture, emerge subito un dato molto significativo. Il Gran Premio della Red Bull è durato 1.18'18", mentre Vettel ha coperto le stesse 55 tornate in 1.17'14", confermando un divario inatteso, almeno alla vigilia dei test di Montmelò.

Oltre un minuto di differenza in 55 giri ha confermato che la monoposto realizzata a Maranello è indubbiamente nata bene, ma anche che la Red Bull è costretta a girare con il freno a mano tirato, molto probabilmente a causa dei problemi di affidabilità della power unit Renault.

Ci sta che la SF70H si sia confermata una monoposto subito in grado di esprimersi su ottimi livelli, ma pensare che la Red Bull sia una vettura più lenta di un secondo al giro sembra eccessivo.

I 4.445 chilometri percorsi dalla Ferrari contro i 3.184 coperti dalla Red Bull sono però un dato che potrebbe definire le gerarchie nella prima parte di stagione, visto che le power unit che saranno omologate a Melbourne chiuderanno il loro ciclo di vita nel Gran Premio di Spagna.

Ferrari e Mercedes hanno al momento più certezze sul fronte affidabilità, e al di là delle bontà telaistiche della Red Bull (chi ha visto in azione la RB13 in pista a Barcellona ha notato come la vettura sia molto guidabile) nelle prime gare del 2017 potremmo vedere Ricciardo e Verstappen girare al di sotto della performance che potrebbe garantirgli la monoposto. Ma c’è chi interpreta il momento Red Bull diversamente.

Per Mercedes non è questa la RB13

A non credere molto ai riscontri arrivati dalla RB13 a Barcellona è soprattutto la Mercedes. La somiglianza alla vettura precedente, ha fatto dichiarare a Toto Wolff che la vettura utilizzata da Ricciardo e Verstappen a Barcellona sia in realtà un manichino… in Lego, e che in realtà la vera monoposto che disputerà il Mondiale la vedremo solo giovedì alla vigilia delle prime prove libere di Melbourne.

Resta il dubbio sui motivi che avrebbero convinto la Red Bull a rinunciare ad otto giorni di prove con la versione definitiva della sua vettura, e la risposta è una sola: una sorpresa tecnica da nascondere il più possibile agli avversari.

Portare a Melbourne delle novità di peso, espone la squadra a dei rischi legati alla mancanza di riscontri, ma è anche vero che se delle soluzioni tecniche fossero state mostrate nei primi test di Barcellona la concorrenza avrebbe avuto tre settimane di tempo in più per valutarle.

Sarà questo uno dei quesiti che troverà risposta nella prima tappa del Mondiale 2017, e non sono pochi nel paddock a credere che Adrian Newey, ancora una volta, sarà capace di stupire la concorrenza.

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