Red Bull: la RB13 di Ricciardo è un laboratorio di nuove soluzioni
Mentre Verstappen ha lavorato con la versione standard, Ricciardo aveva a disposizione una RB13 con tante modifiche aerodinamiche che precedono il possibile arrivo di una versione B durante i test in Ungheria.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Red Bull di Daniel Ricciardo è un vero "laboratorio". Sulla monoposto dell'australiano sono state montate tutte le soluzioni nuove del pacchetto aerodinamico che è stato portato in Canada con l'intento di fare un significativo salto di qualità nelle prestazioni del team di Milton Keynes.
Va detto che la RB13 è nata senza un grande coinvolgimento del direttore tecnico Adrian Newey, perché il genio inglese era preso nello sviluppo dell'hypercar che la Red Bull ha progettato in collaborazione con l'Aston Martin, ma da quando la stagione 2017 è partita c'è stato il ritorno quasi a tempo pieno dell'ingegnere che è nato nello stesso paese di William Shakespeare.
Purtroppo i guai di natura meccanica non hanno permesso di valutare il potenziale di questa vettura dal momento che il pilota australiano è rimasto più a lungo ai box che in pista: al mattino per la sostituzione delle batterie dell'ERS e nel pomeriggio per il cedimento della power unit Renault.
C'è un soffiaggio nella paratia laterale dell'ala
Sulla RB13 si è notata un'ala anteriore nuova che, al di là dei flap aggiuntivi meno carichi adatti alla pista di Montreal, è caratterizzata da un soffiaggio verticale nella paratia laterale poco davanti al numero 1 dello sponsor Mobil.
Tre pinnette verticali sulla pancia
Sulla pancia, invece, sopra l'imboccatura delle bocche per il raffreddamento dei radiatori è scomparso il deviatore di flusso a ponte, mantenuto da Max Verstappen, per lasciare il posto a tre mini flap verticali in perfetto stile McLaren, mentre è rimasta l'appendice orizzontale posta dietro allo specchietto retrovisore.
Il fondo nuovo ha undici slot
Un'altra modifica importante riguarda il fondo davanti alle ruote posteriori: la Red Bull, infatti, dispone ora di una sequenza di soffiaggi aperti in diagonale sul bordo d'entrata esterno: nell'immagine che pubblichiamo si può osservare la parte nuova che è stata cosparsa di flow viz, la vernice verde che permette la visualizzazione dell'andamento dei flussi.
Solo in prossimità della ruora posteriore si nota un soffiaggio molto più grande: la Red Bull vuole controllare il "tyre squirt", vale a dire le turbolenze che si generano con le deformazioni della spalla della gomma e che sporcano i flussi della scia.
In Ungheria la versione B della RB13?
Daniel Ricciardo nel primo turno di libere ha girato con vistosi rastrelli pieni di sensori utili a raccogliere i dati di confronto fra la pista e la simulaziuone al CFD. A Milton Keynes, infatti, sta nascendo una vera e propria RB13 B che potrebbe fare il suo debutto nei test in programma in Ungheria, se i numeri di galleria dimostreranno che sarà effettivamente una macchina più competitiva di quella che sta correndo, altrimenti diventerà il laboratorio per la vettura del 2018.
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