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Raikkonen: "Non vinco da 5 anni? Rifarlo è l'obiettivo, si spera di riuscirci"

Al pilota della Ferrari non sembra pesare che siano passate esattamente cinque anni dalla sua ultima affermazione, arrivata proprio a Melbourne nel 2013. Per il momento però preferisce non fare pronostici.

Kimi Raikkonen, Ferrari

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Kimi Raikkonen, Ferrari
Il casco di Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Il casco di Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Cofani motore di Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Chiedere una previsione a Kimi Raikkonen è catalogata come "impresa impossibile". E "Iceman" non ha fatto eccezione al via del suo sedicesimo Mondiale di Formula 1, che (come ricordato da un giornalista finlandese) è la sua terza ‘ultima’ stagione nel Circus. Kimi è Kimi, ma al di là della corazza impenetrabile che lo circonda da sempre, darebbe l’anima per tornare a quel successo che manca da cinque anni, da quel 17 marzo 2013 in cui transitò primo sul traguardo di Melbourne al volante di una Lotus miracolosa. Raikkonen per ora sa che ha davanti a sé ventuno gare per provarci ancora, poi si vedrà.

Credi che la Ferrari sia pronta per la prima fila?
"Lo sapremo sabato, non credo abbia senso provare ad indovinare".

Il tuo ultimo successo in F1 l’hai ottenuto proprio qui cinque anni fa. Ti senti ancora pronto a vincere?
"Questo è l’obiettivo, ma non posso prevedere cosa accadrà. Questo è ciò che tenteremo di fare e, si spera, di riuscirci".

Hai avuto modo di farti un’idea su Mercedes e Red Bull nei test?
"Onestamente no. Ci siamo concentrati sul nostro lavoro, e poi non è semplice fare delle valutazioni nei test. Vedremo in questo weekend e nelle prossime gare dove siamo rispetto ai nostri avversari".

Ci sono stati degli aspetti in particolare su cui hai lavorato in vista di questa stagione?
"Ci sono sempre dei cambiamenti e penso che sia normale che sia così, dei dettagli che ogni anno si curano di più. Si impara stagione dopo stagione, e si cerca di fare le cose in modo sempre migliore. Non ci saranno mai cose perfette, c’è sempre qualche aspetto che si può migliorare. Anche quando si termina una gara in prima e seconda posizione, una squadra può sempre trovare qualcosa che si sarebbe potuta fare in modo migliore. E’ una storia infinita".

Sta iniziando un Mondiale con monoposto più pesanti ed un carico aerodinamico maggiore. Credi che questo influirà sul consumo di carburante e di conseguenza sulla condotta di gara?
"Non penso che ci saranno grandi cambiamenti, ovviamente alcune gare saranno più difficili di altre, e non sarà sempre divertente. Abbiamo spazio sulle monoposto per imbarcare più carburante, ma il regolamento limita il consumo, quindi fa parte del gioco. Ma in alcune piste ci sarà da soffrire".

Ti sei abituato all’Halo?
"Non penso che abbia effetti sulla guida, esteticamente è una novità vistosa, ma ci si abitua molto velocemente".

Credi che possa creare qualche problema di visibilità in partenza?
"Perché hai bisogno di visibilità verso l'alto? Lateralmente la visibilità era già ridotta dal poggiatesta, quindi non vedo differenze. Se vuoi guardare in alto probabilmente è un problema, ma perché dovremmo guardare in quella direzione? Magari ci sarà da mettere a punto qualche dettaglio, come è capitato anche in passato, ma non dovrebbe cambiare nulla a causa dell’Halo".

Credi che iniziare al meglio sia cruciale per dare al team una buona spinta?
"È importante iniziare bene, come sempre. In passato si poteva sempre sperare in un risultato importante anche quando la performance non era delle migliori perché c’erano sempre tanti ritiri su questa pista, ma adesso le monoposto sono a…prova di proiettile, non si può fare affidamento su imprevisti. Sarà un anno lungo, e dobbiamo cercare di confermarci al vertice con costanza, visto che è l’unico modo per competere per il titolo".

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