Raikkonen non è un caso: esprime ciò che oggi Kimi può dare alla Ferrari
Il finlandese è l'ultimo dei piloti dei top team: il suo rendimento non è pari alle aspettative della Ferrari che vorrebbe lottare anche per il Mondiale Costruttori, ma così rischia di restare un miraggio.
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H.
Steven Tee / Motorsport Images
L’unico neo nel weekend ferrarista è stato Raikkonen. Un sesto posto, al volante di una Ferrari, equivale all’ultima posizione tra coloro che lottano per la vittoria, e questo spiega il volto scuro di Iceman a fine gara. La Ferrari vuole bene a Kimi, ed è una stima meritata sul campo, ma il tempo passa per tutti.
In questa stagione Raikkonen ha iniziato il Mondiale in un buon stato di forma, e nelle prime gare ha perso per strada una trentina di punti per colpe non sue.
Se la corsa per il Mondiale premiasse solo le doti da veloce passista, Kimi sarebbe ancora lì a giocarsela, ma ci sono giornate in cui bisogna dare il colpo di reni nel momento giusto, passaggi che comportano una differenza enorme in termini di risultati. Parliamo della zampata in qualifica, del sorpasso ‘cattivo’ o della malizia che serve per raddrizzare una situazione poco favorevole.
Ed è in queste circostanze che Raikkonen non sembra più avere lo smalto degli altri 5 avversari diretti. L’intensità con cui Verstappen ha seguito Bottas fino alla bandiera a scacchi non ha nulla a che vedere con l’atteggiamento che Kimi ha tenuto nei confronti di Hamilton.
I tempi sul giro Raikkonen li ha anche stampati, ma a corrente alternata, e quando ha battezzato che la Mercedes sarebbe stata dura da passare, ha tirato i remi in barca.
Kimi è una pedina importante nella Ferrari di oggi, un aiuto nella messa a punto, un team-player che non crea mai alcuna polemica, un uomo squadra perfetto per garantire a Vettel il miglior habitat possibile. Ma sulla bilancia ci sono anche i punti che si lasciano per strada in domeniche come quella canadese di ieri, punti che in parte sarebbero stati sottratti anche ad Hamilton.
L’equilibrio tra pro e contro non facilita la scelta che dovrà essere fatta nel quartier generale della Ferrari, ma è giusto anche considerare che non si può chiedere a Kimi ciò che Kimi non può più dare, ed è gratuito attaccarlo con confronti di classifica con Vettel.
Dopo tre anni e mezzo di convivenza, Vettel ha uno score di 11 vittorie a 0 su Raikkonen, ed un bottino di 928 punti contro 609. Ma continuare a sottolineare queste cifre non ha più senso. Sta alla Ferrari decidere se va bene questo Kimi, che sotto certi aspetti può ancora dare molto, ma in altri ormai non più.
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