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Raikkonen: "Annunci a Monza? Non lo so, dovete parlare con il team"

Il finlandese della Ferrari continua a fare il misterioso sul suo futuro, anche se non nasconde di avere ancora voglia di continuare a correre. Tuttavia, è consapevole che la decisione dipende più dalla squadra che da lui.

Kimi Raikkonen, Ferrari, e Sebastian Vettel, Ferrari

Kimi Raikkonen, Ferrari, e Sebastian Vettel, Ferrari

Sam Bloxham / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari, e Sebastian Vettel, Ferrari, ispezionano il circuito
Kimi Raikkonen, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari e la polizia

La scorsa domenica è stata avara di soddisfazioni per Kimi Raikkonen, che di fatto ha visto la sua gara concludersi dopo poche centinaia di metri, con la sua Ferrari che è rimasta danneggiata nella carambola della prima curva.

E' normale quindi che il finlandese abbia tanta voglia di riscattarsi e l'occasione è di quelle ghiotte, visto che arriva a Monza, sulla pista di casa del Cavallino, che però in passato non è mai stata troppo favorevole ad "Iceman", che ha solo colto una pole position nel 2006.

In ogni caso, a tenere banco durante la conferenza stampa che ha aperto il weekend del GP d'Italia è statao soprattutto il futuro del finlandese, che rimane ancora un'incognita.

"Non lo so. Ovviamente prima o poi lo sapremo di sicuro. Probabilmente non ci si può aspettare nulla di nuovo qui, però vedremo. Annunci qui? Non so, dovete parlare con il team".

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Una cosa però è certa, Kimi si diverte ancora a fare questo lavoro: "Mi godo molto la gara, magari il resto dei weekend non tanto, però fa parte del lavoro. Io voglio correre, altrimenti non sarei qui oggi. Non penso che questa passione sparirà all'improvviso, o almeno ne dubito".

Parlando del weekend, ha spiegato perché Monza è speciale quando si guida una Ferrari: "Dal punto di vista della guida non cambia niente, ma questa è la nostra gara di casa e questo significa che abbiamo tanti tifosi. Questo rende l'atmosfera molto diversa, però dal punto di vista della gara bisogna fare lo stesso lavoro che si fa sugli altri circuiti. L'atmosfera però è sicuramente speciale e lo senti appena arrivi qui. Speriamo quindi di poter ottenere un buon risultato non solo per noi del team, ma anche per tutti i tifosi".

La pressione però è sempre la stessa delle altre gare, perché quando l'obiettivo è vincere, non può essere diversamente: "Non c'è una pressione ulteriore o maggiore rispetto al solito. Noi vogliamo fare bene come team, ma questa ce l'abbiamo sempre addosso. Non so se il nostro pacchetto sia il migliore, magari lo è un weekend e non lo è più in quello successivo. Spesso sono i dettagli a fare la differenza e quindi lo si può capire solamente alla domenica in gara. Se non azzecchi tutti, non vinci neanche se sei il più veloce. E questo vuol dire che siamo veramente molto vicini e che parliamo di differenze molto piccole con la Mercedes. Noi possiamo solo fare del nostro medio e vedere cosa accade".

Tra le altre cose, lo stesso Raikkonen ha ribadito di non aver mai fatto delle gare memorabili a Monza: "Non mi è andata molto bene qui nel corso degli anni, ma mi è sempre piaciuto venire a correre a Monza, perché è un circuito con tantissima storia. Ho fatto delle belle gare qui in realtà, non perfette, ma con la Ferrari sono salito sul podio un paio di volte e credo che questi siano risultati positivi. Chiaramente non sono quelli che vorremmo, ma per ora non siamo riusciti a fare meglio".

Anzi, non ha nascosto una certa predilezione per Imola in Italia: "Qui non ho mai fatto delle grandissime gare, però Imola era un bel circuito su cui gareggiare. Qui non saprei, probabilmente ho fatto una o due gare migliori delle altre, ma anche Imola per me era un GP italiano".

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