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Tost punta forte su Kvyat: "Nessuno dubita del suo talento, è solo andato in Red Bull troppo presto"

Il team principal della Scuderia faentina non si sbilancia troppo sugli obiettivi per il 2019, anche se crede che la sinergia con Honda e Red Bull porterà i suoi frutti. Ma soprattutto confida molto sul talento del pilota russo, tornato a Faenza per la terza volta in carriera.

Franz Tost, Team Principal, Toro Rosso

Franz Tost, Team Principal, Toro Rosso

Andrew Hone / Motorsport Images

Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14
Scuderia Toro Rosso STR14

Dopo un anno, il primo della storia della squadra faentina, da factory team di un motorista, la Toro Rosso tornerà a fare un passettino indietro nel 2019. Lo scorso anno è stata l'unico cliente della Honda, ma di fatto era chiaro fin dall'annuncio che dietro a questa strategia ci potesse essere un piano più ampio per valutare i progressi dei giapponesi ed un eventuale cambio di power unit della "mamma" Red Bull.

Cosa che puntualmente è avvenuta, ma che a Faenza hanno preso come qualcosa di assolutamente positivo, perché permetterà di tornare a lavorare con una maggiore sinergia con Red Bull Technology. Inoltre c'è la convinzione che la partnership con un top team possa spingere la Honda a fare uno step ancora più importante.

Senza sbilanciarsi troppo, nel giorno della presentazione della STR14, dunque, il team principal Franz Tost non ha nascosto le sue ambizioni. Anche perché ha ribadito di confidare tantissimo sul talento e l'esperienza di un cavallo di ritorno come Daniil Kvyat.

Come sempre, all'inizio dell'anno, va fatta un'analisi per fattori chiave per la stagione 2019...
"Posso racchiuderli in tre punti: il team, la macchina ed i piloti. L'obiettivo è sempre cercare di migliorare per competere al livello più alto possibile e quest'inverno abbiamo lavorato insensamente perché abbiamo avuto molti cambiamenti nella nostra organizzazione. Abbiamo analizzato tutte le procedure interne per ottimizzare i nostri punti di forza e minimizzare le nostre debolezze. Rispetto alle altre squadre, la Toro Rosso ha meno dipendenti, ma la sinergia con la Red Bull Technology, ora che anche la Red Bull è equipaggiata con i motori Honda, lascia al nostri tecnici più tempo per concentrarsi sui dettagli. E l'attenzione ai dettagli fa la differenza in termini di performance.

Ora che anche la Red Bull sarà equipaggiata con lo stesso motore Honda, c'è la possibilità di avere una maggiore sinergia. Puoi spiegarci nel dettaglio che tipo di sinergie si possono attuare e che vantaggi possono portare?
"Mateschitz ha deciso di comprare la nostra squadra con l'idea di far crescere i giovani piloti dei programmi Red Bull ed utilizzare un centro tecnologico per fornire componenti a due team. Questa è la filosofia che abbiamo seguito fino al 2010, poi gli altri competitor hanno votato per una cambiamento delle regole, che ha messo la parola fine a questo progetto. Dopo questa decisione, la Scuderia Toro Rosso è stata obbligata a creare le necessarie infrastrutture per diventare un costruttore capace di realizzare tutte le parti internamente. Abbiamo anche dovuto assumere tante persone: dalle 100 che eravamo approssimativamente allora, ora siamo circa 400, splittati tra le due factory di Faenza e Bicester (300/100). I progetti in sinergia ci permetteranno di fare uno step a livello di performance senza aumentare il numero di dipendenti. Compreremo alcune parti e avremo più menti e più mani per disegnare e produrre tutte le altre".

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Questo significa che Red Bull Technology fornirà alla Scuderia Toro Rosso alcune parti nella stessa identica specifica della Red Bull Racing?
"I componenti relativi alla power unit saranno nella stessa specifica della Red Bull. Molte delle parti che riceveremo da Red Bull Technology sono con la specifica dell'anno scorso. La Scuderia Toro Rosso, essendo un piccolo team, non può essere veloce come un top team nello sviluppo e nei processi di produzione, specialmente considerando che le release dei disegnatori tecnici possono, per qualsiasi ragione, essere ritardate o consegnate all'ultimo minuto".

Parlando della macchina, vedi la STR14 come un passo avanti?
"Sì, lo penso. Abbiamo dei tecnici molto validi che seguono internamente il progetto e l'affidabilità delle parti dello scorso anno che otterremo tramite la sinergia ci mette in una situazione favorevole per avere uno sviluppo più rapido nel corso della stagione".

Il motore è un elemento importante della vettura. Come valuteresti i progressi che la Honda ha fatto nel 2018 e cosa ti aspetti da loro quest'anno?
"Passare alla Honda l'anno scorso è stata una grande decisione e speriamo che questo sia stato solo il primo anno di una relazione che sarà molto lunga, perché la cooperazione con loro è stata fantastica. Se c'è qualcosa che non puoi comprare in Formula 1 è il tempo, e il passo avanti che hanno compiuto in un solo anno riflette l'enorme impegno che hanno messo in questo progetto con noi. La fiducia che gli ha dato la Red Bull inoltre gli darà un ulteriore impulso per migliorare".

E ora i piloti: ci sarà il ritorno di Daniil Kvyat accanto all'esordiente Alex Albon. Perché avete deciso di dare un'altra opportunità a Daniil? Pensi che Alex possa adattarsi rapidamente alla Formula 1 ed ottenere buoni risultati?
"Io dico sempre che un pilota giovane ha bisogno di due o tre anni per capire il complicato mondo della F1 e fare risultati, ma Daniil ha mostrato la sua velocità naturale fin dall'inizio. Quando ci è stato chiesto il suo passaggio alla Red Bull, sembrava pronto per quella sfida. Ha fatto anche alcune ottime prestazioni, ma lavorare con la pressione di un top team non è facile. Con il senno di poi, possiamo dire che ha solo fatto il salto troppo presto. Ha vissuto un momento difficile quando è tornato da noi nel 2016. Psicologicamente lo è stato parecchio, ma nessuno ha mai dubitato delle sue capacità. Io credo fermamente che meriti un'altra possibilità in Formula 1 e sento che per lui il meglio deve ancora venire. Aver avuto un po' di tempo per maturare fuori dal contesto delle gare lo aiuterà a mostrare le sue innegabili capacità".

"Alex, essendo un pilota giovane, ha molto da imparare, come ogni nuovo arrivato in Formula 1, ma lui certamente ha già dimostrato delle doti importanti nelle categorie minori come la FIA F3, la GP3 e soprattutto la Formula 2, nella quale è stato capace di vincere delle gare. Nella seconda metà dello scorso anno ci ha impressionato con alcune manovre di sorpasso molto belle e questo ci ha convinto che fosse il pilota giusto da far salire sul nostro progetto. Con Daniil dall'altra parte del box, ha un pilota esperto dal quale potrà imparare molto, oltre a tutto il supporto della squadra che lo circonda. Sono convinto che con Daniil ed Alex abbiamo due piloti giovani e competitivi".

Detto tutto questo, quali sono le tue aspettative per il 2019?
"Per quanto riguarda le nostre prestazioni, come sempre prima dell'inizio della stagione, è sempre troppo presto per dirlo e non vogliamo fissare un obiettivo specifico almeno per ora. Considerando tutto il pacchetto, la qualità della sinergia con Red Bull Technology, la convinzione nell'alto livello tecnico che abbiamo internamente, ma anche l'impressionante crescita che la Honda ha mostrato finora, sono convinto che ci metteremo in una posizione di forza a centro gruppo".

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