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Power unit 2018: tre motori, turbo e MGU-H, ma solo due MGU-K!

Il regolamento tecnico di F.1 impone una drastica riduzione degli elementi usabili nell'arco della prossima stagione. Il motore elettrico cinetico come la batteria e la centralina dovranno durare almeno 10 GP: si tratta di una follia...

Red Bull Racing RB13 rear detail

Foto di: Giorgio Piola

McLaren MCL32, dettaglio
Ferrari SF70H, motore
Mercedes W08: ecco la power unit

Liberty Media da una parte auspica che si possano eliminare le penalità di motore per evitare di punire le prestazioni dei piloti per la mancanza di affidabilità delle power unit e dall’altra la FIA approva una drastica riduzione dei componenti di motore utilizzabili nella stagione 2018.

Dal prossimo anno, infatti, le squadre dovranno coprite l’intero campionato con appena tre motori termici, altrettanti turbocompressori ed MGU-H, mentre gli altri componenti della power unit saranno limitate a due dalle attuali quattro.

Sì, avete letto bene: MGU-K, batteria dell’ERS e centralina dovranno durare almeno 10 eventi, mentre 6 cilindri, turbo e il motore elettrico che recupera l’energia dello scarico dovrà avere una vita di 7 GP.

Alla faccia della stabilità regolamentare grazie alla quale si dovrebbe favorire il riavvicinamento di Renault e Honda alle prestazioni dei propulsori Mercedes e Ferrari. Con questa prospettiva è chiaro che i Costruttori cercheranno di mantenere l’attuale soglia di prestazione, dovendo allungare la vita di ogni elemento che compone la power unit.

La norma avrebbe molto senso se ci fosse un regolamento maturo, nel quale le prestazioni dei vari motori fossero livellate e, invece, si registrano ancora grandi differenze non solo nelle prestazioni, ma anche nell'affidabilità.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che dal prossimo anno scatta il più rigido controllo sul consumo di lubrificante che sarà limitato a 0,6 km per 100 chilometri, vale a dire un valore che è esattamente la metà rispetto a quello tollerato per i motori omologati prima del GP d’Italia (dalla gara monzese, infatti, il vincolo è stato portato a 0,9 kg per 100 km).

È facile prevedere, quindi, che i motori debbano essere riprogettati per sottostare ai nuovi vincoli, ma è fantozziano sperare che questa sia la strada giusta per allineare le prestazioni dei Costruttori impegnati in Formula 1.

E la scusa dei costi sarebbe il caso di metterla nel cassetto una volta per tutte: per deliberare le quattro power della stagione 2017 ogni motorista ne ha prodotte almeno 150, fra unità sperimentali e quelle di delibera al banco.

Ogni modifica che viene apportata al 6 cilindri turbo richiede dei test al banco che deliberino ogni componente alla vita di cinque GP. L’idea di limitare ulteriormente il numero degli elementi utilizzabili è encomiabile, ma rischia di rivelarsi un boomerang che potrebbe ritorcersi contro gli stessi Costruttori.

Basta scorrere l’elenco dei pezzi che sono già stati utilizzati quest’anno per capire che tutti i motoristi rischiano di andare incontro alle penalità prima della fine della stagione, per cui l’ulteriore riduzione degli elementi può essere l’ennesimo salto nel buio...

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