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Pirelli, Isola: "La nomination per il Messico è la stessa di un circuito cittadino"

A Città del Messico tornano le gomme hypersoft, ma l'azienda italiana è convinta che le squadre imposteranno una strategia con un solo pit stop, visto il tempo che costa la sosta. L'alto rischio di Safety Car però impone una certa flessibilità dal punto di vista delle strategie.

Giuliano Alesi, Trident GP3, con il padre Jean Alesi e Mario Isola, Direttore sportivo Pirelli

Giuliano Alesi, Trident GP3, con il padre Jean Alesi e Mario Isola, Direttore sportivo Pirelli

Mark Sutton / Motorsport Images

Insegna Pirelli sopra i semafori della partenza
Uno pneumatico Pirelli da bagnato sulla monoposto di Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18
Pneumatici Pirelli
A Pirelli Intermediate tyre
Gomme Pirelli
Meccanico Ferrari con pneumatici Pirelli
Dettaglio di uno pneumatico Pirelli
Pneumatici Pirelli della Red Bull Racing
Meccanici Alfa Romeo Sauber F1 Team e pneumatici Pirelli

Pink hypersoft, Purple ultrasoft e Red supersoft sono le tre mescole nominate per il Gran Premio del Messico. I Pink hypersoft saranno usati per la quinta volta in questa stagione: una novità sul popolare tracciato messicano. L’Autodromo Hermanos Rodriguez è uno dei circuiti più veloci dell’anno sul quale i piloti potranno sfruttare fino in fondo proprio il potenziale da record della mescola hypersoft. La configurazione attuale del tracciato si basa su quella originaria risalente al 1962 e ne conserva alcuni tratti "old school".

IL CIRCUITO DAL PUNTO DI VISTA DEI PNEUMATICI

- Con l’introduzione del Pink hypersoft, le mescole nominate per questa gara sono effettivamente due step più morbide rispetto al 2017, quando furono nominate Yellow soft, Red supersoft e Purple ultrasoft. Tutte le mescole 2018 sono più morbide di uno step rispetto alle equivalenti del 2017.
- L’asfalto è abbastanza liscio e scivoloso: ciò riduce i livelli di usura e degrado dei pneumatici.
- La pit lane è una delle più lunghe di tutta la stagione. Tale fattore aumenta il tempo necessario per la sosta e probabilmente spingerà i Team a scegliere strategie su un solo pit stop.
- Nel 2017, Max Verstappen (Red Bull) ha vinto con un solo pit stop. Alcuni piloti hanno scelto due soste, grazie anche al periodo di virtual safety car.
- Questo tracciato è piuttosto vario: presenta due rettilinei molto veloci (lo scorso anno Sebastian Vettel ha raggiunto i 362,4 km/h) e un settore particolarmente lento e tortuoso, dove sorgeva la famosa Peraltada.
- La gara in Messico presenta un’altitudine maggiore rispetto agli altri gran premi: le monoposto generano meno deportanza con l’aria più rarefatta, e devono riuscire a sfruttare al meglio il grip meccanico offerto dai pneumatici.

MARIO ISOLA – RESPONSABILE CAR RACING

"La nomination per la gara in Messico è effettivamente la stessa che porteremmo su un circuito cittadino. Ci aspettiamo che su questa pista i Team gestiscano i livelli di usura e degrado dei pneumatici al fine di impostare una strategia su una sosta, considerato anche il tempo per percorrere la pit lane. Un altro fattore importante è quello del meteo: in passato si sono viste condizioni molto varie in questo periodo dell’anno. Su questo tracciato negli ultimi anni ci sono stati alcuni incidenti, e le probabilità che entri la safety car superano il 60%. Di conseguenza, è fondamentale per i Team mantenere una certa flessibilità nella strategia di gara".

QUALI NOVITÀ?

- L’ultimo test di sviluppo slick in ottica 2019 si terrà martedì dopo la gara, con Sauber in pista a Città del Messico.
- Pirelli raggiungerà la 200esima vittoria in F1 dopo questo gran premio: la maggior parte dei successi sono arrivati in regime di monofornitura, dal 2011 a oggi.

PRESSIONI MINIME ALLA PARTENZA (SLICK)

20,5 psi (ant.) | 20,0 psi (post.)

CAMBER MASSIMO

-3,50° (ant.) | -2,00° (post.)

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