Pirelli, Isola: "In Messico gomme più dure del 2018 per spingere"
Il responsabile car racing di Pirelli spiega: "L'altitudine influisce sulle prestazioni anche sui pneumatici. Qui le monoposto generano meno deportanza con l'aria più rarefatta e un maggiore scivolamento".
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
White hard C2, Yellow medium C3 e Red soft C4 sono le tre mescole nominate per il back-to-back americano, con il Gran Premio del Messico che precede quest'anno quello degli Stati Uniti. Il circuito di Città del Messico, intitolato ai fratelli Rodriguez, è uno dei più veloci e vari, con l'attuale configurazione che si basa su quella originale del 1959, più volte rivista. Nel 2018 Lewis Hamilton ha conquistato il suo 5° titolo mondiale proprio in Messico e la storia potrebbe ripetersi anche quest'anno.
Caratteristiche della pista
- Come abbiamo visto in diverse gare quest'anno, l'ultima in Giappone, le tre mescole nominate sono più dure di uno step rispetto al 2018. Questo perché i Team prediligono una strategia a una sosta, per cui la scelta di mescole più dura consente loro di spingere al massimo in ogni stint, anziché gestire il passo gara.
- Nel 2018, Max Verstappen (Red Bull) ha vinto con una strategia a due soste, in una gara condizionata dalla virtual safety car. Cinque dei primi dieci piloti ha effettuato una sosta, con sei diverse strategie tra i pioti a punti. Valtteri Bottas è arrivato 5° con tre pit stop.
- Questo circuito presenta caratteristiche piuttosto varie, due rettilinei veloci e un settore particolarmente lento e tortuoso, quello dove si trovava lo stadio del baseball, dove sorgeva la famosa Peraltada.
- Nel 2018, con mescole più morbide, si erano verificati alcuni casi di graining: un fenomeno che dovrebbe ridursi quest'anno con mescole più dure di uno step. Una delle cause del graining può essere l'altitudine: l'aria rarefatta genera meno carico aerodinamico e un maggiore scivolamento delle monoposto.
- Nonostante ciò, nel 2018 sono stati demoliti sia il record in qualifica, sia quello in gara.
Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli: "Il Gran Premio del Messico è sempre stato imprevedibile, dove si respira un'atmosfera fantastica soprattutto nel settore dello stadio, dove i piloti sentono i tifosi sugli spalti. Questo tracciato presenta diversi punti dove poter sorpassare, e nelle scorse edizioni abbiamo visto un'ampia varietà di strategie, così come condizioni meteo variabili".
"L'altitudine influisce sulle prestazioni e sugli assetti aerodinamici, con conseguenze anche sui pneumatici. Qui le monoposto generano meno deportanza con l'aria più rarefatta e un maggiore scivolamento: le tre mescole più dure di uno step rispetto al 2018 dovrebbero consentire ai piloti di spingere al massimo".
Altre notizie da Pirelli
- Continua il lavoro di sviluppo dei pneumatici da 18 pollici per Formula 2, con un test in Francia in questi giorni dopo quello di inizio mese a Barcellona, dove la monoposto ha diviso la pista con i tre top team di Formula 1. Il programma proseguirà con altri due test in Spagna e ad Abu Dhabi.
- Messico e Texas ospitano anche i Pirelli Hot Laps: un'occasione unica per media e ospiti di vivere in prima persona l'esperienza di un giro su una supercar guidata da piloti professionisti.
- Nella scelta dei set di mescole disponibili, stessa strategia per i due piloti Ferrari e Lewis Hamilton. Valtteri Bottas ha scelto un set in più di medie, mentre i due Red Bull hanno privilegiato le soft.
Pressioni minime alla partenza
Anteriore: 21,5 psi
Posteriore: 19,0 psi
Camber massimo
Anteriore: -3,50°
Posteriore: -2,00°
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