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Pirelli, Isola: "Degrado molto basso, ma c'è meno grip rispetto ai test"

L'azienda italiana ha portato per il weekend di Barcellona delle gomme con un battistrada ridotto di 0,4 millimetri, ma ha avuto delle indicazioni positive in questa prima giornata di prove.

Pneumatici Pirelli

Pneumatici Pirelli

FIA Formula 2

Pneumatici Pirelli
Motorhome Pirelli
Mario Isola, Sporting Director Pirelli
Un meccanico Sauber con degli pneumatici Pirelli
Un impiegato Pirelli accanto agli pneumatici in esposizione fuori dal motorhome
Pneumatici Pirelli
Ingegneri Pirelli e pneumatici Pirelli

Per la prima volta in un weekend di gara, i Team sono scesi in pista a Barcellona su un tracciato completamente riasfaltato e con temperature che hanno raggiunto i 32° in FP1 e i 36° in FP2. Mercedes ha chiuso davanti a tutti in entrambe le sessioni con pneumatici soft.

Oggi i tempi sono stati molto più veloci rispetto alle prime due sessioni di prove libere del 2017, anche se nessun pilota è riuscito a migliorare il crono di 1'17"182 registrato nei test pre-stagione con pneumatici hypersoft.

Attualmente il divario di prestazioni tra supersoft e soft è di circa 4 decimi al giro, mentre tra soft e medium ci sono circa 7 decimi: ciò offre un’ampia varietà di strategie possibili in vista della gara.

"Le prime prove libere non ci hanno riservato particolari sorprese, anche grazie alle indicazioni e ai dati ottenuti dalle misurazioni fatte sul tracciato prima del weekend. Per questa gara, così come per quelle in Francia e Gran Bretagna, portiamo pneumatici slick con un battistrada ridotto di 0,4 millimetri" ha detto Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli.

"Questa decisione è stata presa per evitare il surriscaldamento eccessivo e minimizzare il blistering: finora qui in Spagna abbiamo ottenuto riscontri positivi, senza compromettere la durata dei pneumatici, grazie anche al degrado molto basso. Questa pista è stata molto utilizzata dal rifacimento dell’asfalto e ha perso un po’ di bitume in superficie, quindi i livelli di aderenza sono minori rispetto ai dati dei test invernali. Oggi il forte vento ha condizionato l’equilibrio aerodinamico delle monoposto e ha reso difficile trovare il punto giusto di frenata. Ciò nonostante, il divario tra i piloti di testa è abbastanza ridotto" ha aggiunto.

 

 

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