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Analisi

Perché Honda lascia la Formula 1 e quale motore userà Red Bull?

Venerdì Honda ha sconvolto il mondo del motorsport annunciando la conclusione del suo coinvolgimento in Formula 1 che avverrà alla fine della stagione 2021.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

La notizia lascia Red Bull e AlphaTauri alla ricerca di un nuovo partner e fornitore di motori. Un compito che dovrà assolvere proprio il team di Milton Keynes.

Chi usa motori Honda?

Dopo essere uscita dalla Formula 1 al termine del 2008, Honda è tornata in Formula 1 nel 2015, ossia al secondo anno dell'attuale regolamento tecnico che prevede motori V6 ibridi.

Il costruttore ha avuto inizialmente un contratto di esclusiva con la McLaren, ma la relazione è scemata anno dopo anno dopo un pessimo avvio. McLaren, dopo 3 anni, ha deciso di sciogliere il suo legame da Honda.

Nel 2018 Honda è divenuta partner del team Toro Rosso. Il piano di Red Bull era chiaro: far provare per un anno i motori giapponesi al suo junior team per poi passare a loro volta ai motori di Sakura l'anno successivo.

Nel giugno 2018 Honda e Red Bull hanno annunciato che l'anno successivo avrebbero stretto una partnership della durata di 2 stagioni. Nel novembre 2019 è stato confermato che Honda sarebbe rimasta fornitrice di power unit sia di Red Bull che di Toro Rosso, divenuta poi AlphaTauri sino al 2021.

Perché Honda lascia la F1?

L'attuale contratto che lega Honda a Red Bull terminerà alla fine del 2021. I vertici della Casa giapponese hanno deciso di non rinnovare il contratto con i due team e di lasciare la Formula 1, lasciando però a Red Bul e AlphaTauri tempo sufficiente per trovare un nuovo fornitore di motori.

In sostanza Honda ha giustificato la decisione di lasciare la Formula 1 non a causa di problemi economici, ma per concentrarsi nella ricerca e sviluppo di fonti di energia alternative, e soprattutto arrivare a un punto chiamato "carbon free" entro il 2050.

La presenza di Honda in Formula 1 ha sempre fatto parte della sua strategia di ricerca e sviluppo, e dopo il suo ritiro le risorse attualmente impegnate nelle corse saranno impiegate altrove. inoltre, gli ingegneri che hanno lavorato al progetto F1 possono mettere a frutto l'esperienza acquisita nello sport motoristico d'avanguardia che è la F1.

Cosa farà Red Bull quando Honda se ne andrà?

La Red Bull ha chiarito di non avere ancora un contratto di fornitura per il 2022: Questa non è certo una sorpresa, dato che Honda ha deciso di lasciare la F1 da poche settimane. Per altro, va sottolineato come questa decisione - quella di Honda - sia stata presa proprio nel momento in cui tutti i team hanno firmato il nuovo patto della concordia.

Le opzioni più ovvie per i due team ora sono i tre fornitori di motori attualmente in Formula 1. Tuttavia, dall'anno prossimo Mercedes fornirà 4 team, dunque sarà a pieno regime. Ferrari continuerà a fornire 3 squadre e la Renault solo una, il team ufficiale che però dal 2021 sarà rinominato come Alpine.

Il regolamento FIA prevede una disposizione volta ad aiutare le squadre rimaste senza partner per i motori, obbligando il costruttore con il minor numero di partner a intervenire. A questo punto, sotto i riflettori c'è Renault.

Red Bull ha usato i propulsori Renault per 12 stagioni, a partire dal 2007 arrivando al 2018, cogliendo 8 titoli iridati tra Costruttori e Piloti. Tuttavia il rapporto si è deteriorato con l'avvento delle power unit ibride e alla fine le parti si sono separate.

Una nuova partnership sarebbe imbarazzante per entrambe le parti, soprattutto se costretta dalle regole. Le uniche altre opzioni di Red Bull sono attrarre nuovi fornitori o finanziare il proprio progetto di power unit, un'idea che, in passato, ha sempre rifiutato.

L'azienda austriaca ha da tempo rapporti con il Gruppo Volkswagen, colosso tedesco che comprende i marchi Audi, Porsche e Lamborghini. Tuttavia il vertice di questo gruppo non si è mai impegnato seriamente in un progetto legato a divenire fornitore di propulsori in Formula 1.

A meno di 18 mesi dalla prima gara del 2022 sarebbe quasi impossibile portare qualunque nuovo progetto a livello competitivo.

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