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Penalizzati i piloti più forti in staccata

Le gomme Bridgestone di quest'anno non permettono di trovare il limite in frenata

Avete notato che ci sono piloti più in crisi di altri in questo mondiale di Formula 1? Escludete per un attimo l'andamento anomalo del Gp del Canada condizionato dalle gomme Bridgestone che accusavano un graining eccessivo, ma avrete notato come quest'anno i piloti che sono definiti degli “staccatori” hanno avuto più difficoltà del solito? Guardando la griglia possiamo fare alcuni nomi: Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Felipe Massa, Michael Schumacher e Vitantonio Liuzzi. La lista per essere esemplificativa può anche bastare: sono tutti conduttori che cercano di esaltare le loro doti di guida frenando il più tardi possibile prima di una curva. Eppure nel campionato in corso molto spesso questi piloti non hanno potuto sfruttare questa caratteristica così qualificante. Perché? La risposta sta nelle gomme. La Bridgestone lascerà il Circus della F.1 alla fine del 2010 per cui nell'ultimo anno di fornitura non ha voluto investire cifre esagerate, considerato che il mondo sta combattendo contro una grave crisi economica e il Giappone è uno dei paesi che ne risente più di tanti altri. Fatte le giuste premesse, è giusto analizzare qual è la ragione che ha messo in difficoltà gli “staccatori” più di altri. I tecnici giapponesi diretti da Hamashina hanno deciso di mettere in campo quattro mescole più dure di quelle utilizzate nel 2009, onde evitare qualsiasi problema di sicurezza. Non dimentichiamoci che quest'anno, con l'abolizione dei rifornimenti in gara, le coperture devono sopportare, in particolare al via della gara, un carico nettamente superiore rispetto al passato (un “pieno” di benzina vale circa 170 kg) per cui era pensabile che l'orientamento della Bridgestone sarebbe stato più conservativo. Il fatto è che le monoposto 2010 sono state progettate tenendo conto di parametri di gomme simili a quelli dello scorso anno. “Il range ideale di utilizzo delle gomme – ammette Vitantonio Liuzzi – è in un delta di temperatura molto limitato, non è affatto facile farle funzionare bene. E se si attacca troppo in frenata si rischia di mettere in crisi la copertura”. È un controsenso: i piloti più aggressivi rischiano di pagare questo atteggiamento che dovrebbe invece esaltare le loro capacità: “Con queste gomme non si può arrivare al punto limite della frenata che sarebbe concesso dalla vettura – prosegue Liuzzi – altrimenti si rischia il bloccaggio dell'anteriore, danneggiando la copertura. Viceversa se si sta un po' abbottonati si svilisce il proprio modo di guidare. Quest'anno è davvero molto complicato trovare un giusto equilibrio...”. Può sembrare un paradosso, ma per andare forte, bisogna andare... piano!

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