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Ora Ferrari ha la vettura migliore, ma deve tornare a far risultati

Da Singapore le SF70H hanno mostrato di avere un potenziale maggiore anche delle Mercedes, ma prima un incidente al via e un guasto al turbo a Sepang non hanno permesso di raggiungere i risultati sperati.

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Zak Mauger / Motorsport Images

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, bloccaggio
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
La monoposto di Sebastian Vettel, Ferrari SF70H nel garage
Sebastian Vettel, Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari, festeggia dopo essersi qualificato al secondo posto
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Il paradosso è che da quando la SF70H ha completato il sorpasso nei confronti di quella che sembrava l’imbattibile Mercedes, sono iniziate le complicazioni. Prima una partenza da incubo a Singapore, poi un problema elettrico che ha bloccato Vettel nei minuti finali della sessione FP3 di Sepang.

Una doccia fredda, che ha costretto i meccanici della Ferrari ad una corsa contro il tempo in un clima torrido. Poi il sospiro di sollievo, con Seb che esce dai box iniziando le qualifiche malesi, ma i minuti di relax sono stati pochi, circa tre. Poi ecco il team-radio di Vettel, che ha comunicato di avere un problema, ed il rientro ai box. Un’ispezione frenetica, con il cronometro che ha scandito un countdown implacabile: niente qualifiche per la Ferrari numero 5.

Sono imprevisti che stanno condizionando pesantemente il Mondiale ferrarista, ma non solo. Nel box rosso fa ancora più male ritrovarsi spettatori da una gara (Singapore) e di una qualifica (Vettel a Sepang) con la consapevolezza di avere a disposizione la monoposto più veloce in pista. Il risultato è che le tappe asiatiche delle ultime settimane, che stando ai valori in campo avrebbero permesso a Vettel di fare bottino pieno lanciandosi nella classifica Mondiale, si stanno rivelando un incubo.

“Non credo nella cattiva o buona sorte – ha commentato Vettel - ovviamente c'è un motivo dietro il problema che ci ha bloccato oggi, e dobbiamo fare in modo che non accada più. Ma la gara è domani, e da un certo punto di vista, il problema che ci ha frenato oggi non è accaduto in corsa, possiamo ancora giocarcela. Quindi vediamo, ho molte gomme nuove a disposizione, e cercheremo di differenziare la strategia, so di avere a disposizione una monoposto molto veloce, e saremo in grado di rimontare. Non ho idea di dove potrò arrivare, qui abbiamo visto gare molto aperte ed imprevedibili. Quella di oggi resta una giornata difficile, ma sono momenti che fanno parte delle corse automobilistiche:
guardiamo avanti”.

Vettel sarà comunque l’osservato speciale della gara di domani, forse anche più di Hamilton, che ha festeggiato la pole numero 70, una delle più inattese della carriera. Per non correre rischi Lewis ha rinunciato alla strada nuova (gli aggiornamenti portati a Sepang dalla Mercedes) preferendogli percorsi conosciuti. La classifica del Mondiale glielo consente, e a dargli una mano è arrivato anche Kimi Raikkonen.

Nella giornata in cui Iceman aveva proprio tutto per far sua la pole position (miglior monoposto e compagno di squadra fuori dai giochi) ha vanificato le sue chance con un errore nel giro cruciale, perdendo due decimi alla curva ‘12’. Niente pole, a conferma che la Ferrari con il finlandese può contare su un ottimo team-player e su un pilota che due o tre volte l’anno mette tutto insieme candidandosi ad un ruolo di protagonista. Ma oggi non era una di quelle. Nel box del Cavallino sperano che domani possa arrivare qualcosa in più, un guizzo in partenza che avrebbe un valore enorme in un momento che sa di ultima chance stagionale sul fronte del titolo piloti. 

Da parte sua Vettel non mollerà. Non recita Seb, come non recitava lo scorso giovedì quando ha dichiarato di avere come obiettivo vincere le sei gare mancanti in calendario. Il  tedesco sa in questo momento di avere a disposizione la miglior Ferrari da quando si è vestito di rosso, e questo per un pilota è un antidoto perfetto contro sconforto e depressione. Quando oggi pomeriggio nel box gli hanno fatto capire che non sarebbe stato possibile tornare in pista, Vettel non ha lanciato guanti, né sbattuto i pugni.

E’ uscito dalla monoposto ed ha stretto le mani a tutti i meccanici, compresi quelli che lavorano sulla monoposto di Raikkonen, accorsi in aiuto durante il cambio della power unit tra la FP3 e le qualifiche. “Hanno lavorato in modo incredibile, con un caldo pazzesco, piedi di sudore e sono riusciti a completare il cambio di power unit in tempo per essere al via delle qualifiche. Quanto è accaduto dopo è frustrante, ma tutti hanno provato a fare del loro meglio. Mi sembrava giusto dire ai ragazzi di non preoccuparsi, che la gara è domani e la monoposto che abbiamo è molto, molto veloce. Ci proveremo”.

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