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L'opinione: ecco perché è sbagliato dare addosso a Vettel dopo appena tre gare

Secondo Flavio Vanetti, che inizia a collaborare con Motorsport.com, la Ferrari fa bene a proteggere il tedesco che, comunque, è un quattro volte campione del mondo e costi enormemente superiori a quelli di Leclerc, il giovane monegasco che rappresenta certamente il futuro del Cavallino.

Sebastian Vettel, Ferrari, terzo, al Parco Chiuso

Sebastian Vettel, Ferrari, terzo, al Parco Chiuso

Rubio / Motorsport Images

Pare diventato lo sport preferito di molti tifosi ferraristi: dare addosso a Sebastian Vettel E come succede in questi casi, la banderuola indica già la nuova direzione del vento: il pilota di riferimento è ora Charles Leclerc e non più il quattro volte campione del mondo.  

Di Seb ci si dimentica tutto o quasi, da quello che ha saputo dimostrare a suo tempo alla Red Bull all'accoglienza messianica con la quale era stato salutato a Maranello.

Vettel sta vivendo un processo di delegittimazione che aveva triturato anche Fernando Alonso nella parte finale dell'esperienza al Cavallino, dopo che a sua volta era stato visto come un salvatore della patria: il Nando degli ultimi tempi era solo un rompiscatole, presuntuoso, arrogante e forse nemmeno bravo come, appunto, il ragazzo che stava arrivando. Ma forse non era precisamente così, al netto del carattere non facile di Alonso.

Nessuno difende Vettel tout court. Un sistema perfetto quale la Red Bull dell'epoca aveva esaltato le sue doti; un sistema imperfetto quale la Ferrari di questi anni ha invece sottolineato punti deboli che prima non erano mai apparsi.

Di sicuro Sebastian ha mostrato una fragilità insospettabile in momenti precisi, ovvero quando diventa preda dell'impazienza e del desiderio di dimostrare a tutti i costi qualcosa di centrale rispetto al suo talento. Soffre i corpo a corpo, subisce la pressione psicologica di Hamilton, qua e là dà l'idea di essere in un labirinto del quale non trova l'uscita.

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Ma è difficile, se non impossibile, stabilire quanto questo scenario di errori - molti dei quali pesanti nell'ottica della corsa al Mondiale - sia colpa sua e di un perfido "bug" all'interno della sua personalità o piuttosto la conseguenza di un clima non ideale, venato dall'urgenza di arrivare a sorpassare stabilmente la Mercedes, che ha caratterizzato la Ferrari delle stagioni successive all'avvento di Sergio Marchionne (è noto che nella prima annata, quella del 2015, l'obiettivo di fondo della Rossa era rovesciare una consolidata tendenza negativa: perfino i podi a 30-40 secondi di scarto erano salutati come un successo).

Più in generale, posto che Leclerc è il futuro della Ferrari, e forse già il presente, è dissennato scaricare Vettel e rottamarlo come scarto ingombrante di un campione. Se lui ha in mano una macchina competitiva che gli permette di prendere l'iniziativa, forse nessuno, nemmeno Hamilton, gli sta davanti: l'ha dimostrato perfino alla Ferrari. Ma quanto la SF90 gli offre questa chance?  

Mancia competente a chi dà una risposta convincente. A Shanghai l'impressione è che ne avesse di più di Charles, nel momento in cui è partito l'ordine di scuderia: se poi non è riuscito ad allungare fino ad acciuffare le Mercedes, questo è un altro paio di maniche. Ed è una considerazione che deve riguardare più la macchina che il pilota. 

Vettel non deve sentirsi un capitano e men che meno un intoccabile, ma è giusto che un minimo di gerarchia sia al suo servizio: serve a lucidargli la memoria di quello che è stato (nella speranza che "sia" ancora) e aiuta a fissare un orizzonte chiaro per Leclerc (compiere un salto di qualità stabile per "puntare" il compagno).

Ma soprattutto scongiura il rischio di imprigionare per sempre Seb in un gorgo psicologico, di ridurre al minimo il suo "mood" e la sua autostima. A mandarlo a casa, eventualmente, si fa sempre in tempo. Ma a fine stagione. Ora serve alla causa di se stesso e del quinto titolo personale e a quella del Cavallino che rivuole accarezzare l'iride sia sul fronte dei piloti sia su quello dei Costruttori. Però senza due riferimenti solidi al volante, il secondo è già bell'e perso. 

Flavio Vanetti

Sebastian Vettel, Ferrari, terzo, fa i complimenti a Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, vincitore, al Parco Chiuso

Sebastian Vettel, Ferrari, terzo, fa i complimenti a Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, vincitore, al Parco Chiuso

Foto di: Rubio / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90, e Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, verso la griglia di partenza

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, precede Charles Leclerc, Ferrari SF90, e Max Verstappen, Red Bull Racing RB15, verso la griglia di partenza

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, 1° classificato, e Sebastian Vettel, Ferrari, 3° classificato, spruzzano lo Champagne sul podio

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, 1° classificato, e Sebastian Vettel, Ferrari, 3° classificato, spruzzano lo Champagne sul podio

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90 e Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90 e Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, blocca uno degli pneumatici anteriori

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, blocca uno degli pneumatici anteriori

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Supporto per Sebastian Vettel, Ferrari

Supporto per Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, effettua un pit stop

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, effettua un pit stop

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari, in griglia

Sebastian Vettel, Ferrari, in griglia

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Tifosi a supporto di Sebastian Vettel, Ferrari

Tifosi a supporto di Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

La pit board Ferrari viene esposta mentre passa Sebastian Vettel, Ferrari SF90

La pit board Ferrari viene esposta mentre passa Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e Sebastian Vettel, Ferrari, in griglia

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e Sebastian Vettel, Ferrari, in griglia

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

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