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Nostalgia

MotorLegendFestival: Patrese dà spettacolo sulla Brabham BT49!

Il campione padovano ha guidato a Imola la F1 con la quale vinse il GP di Monaco nel 1982: ha fatto pochi giri perchè poco dopo la sua esibizione il proprietario ha corso il GP di San Marino storico con Riccardo attento tifoso

Riccardo Patrese, Brabham BT49

Foto di: Franco Nugnes

Riccardo Patrese, Brabham BT49
Riccardo Patrese
Brabham BT49
Riccardo Patrese, Brabham BT49
René Arnoux, Riccardo Patrese
Riccardo Patrese, Brabham BT49
Classic Brabham F1
Jacky Ickx, Ferrari 312 B
Podio: il vincitore della gara Riccardo Patrese, Brabham BT49D-Ford Cosworth, il terzo classificato (poi 5°) Elio de Angelis, Lotus 91-Ford Cosworth, Princess Grace e il Principe Ranieri
Riccardo Patrese, Brabham BT49D Ford precede Alain Prost, Renault RE30B, Didier Pironi, Ferrari 126C2 e Andre de Cesaris, Allfa Romeo 182

Riccardo Patrese a inizio pomeriggio è ancora in tuta ignifuga. Eppure con la Brabham BT49-Cosworth ha potuto effettuare solo un paio di giri dell’Enzo e Dino Ferrari a fine mattinata.

Lo troviamo all’Hospitality della Martini Racing, dove per i tre giorni del MotorLegendFestival sono state esposte le più belle macchine da competizione nei colori bianco, blu e rosso.

Non solo F1 (c’erano la Williams FW40-Mercedes e due Brabham) ma anche Porsche 917, Lancia LC1 e LC2, l’Alfa 155 DTM e l‘epopea della Lancia nel mondiale Rally. Insomma il meglio del meglio…

Incontriamo il padovano mentre parla fitto fitto con il fratello di Elio de Angelis e gli racconta una serie di aneddoti di quel tragico 1986 che Riccardo aveva cominciato con il pilota romano come compagno di squadra alla Brabham, ma con l’occhio segue con attenzione quanto accade in pista dove si disputa Gara 2 del GP di San Marino valido quale prima prova del FIA Master F1 Championship nella quale Joaquim Folch-Rusinol chiude quarto ai piedi del podio, dopo una rimonta.

“Ormai stanno sventolando la bandiera a scacchi e la gara è finita – racconta Riccardo – non ce la fa a salire sul podio, peccato perché c’è arrivato molto vicino”.

Insomma il campione patavino ha voluto seguire con attenzione la corsa del legittimo proprietario della BT49-Cosworth, vale a dire la monoposto con la quale Patrese aveva vinto nel 1982 un rocambolesco GP di Monaco e che era tornato a guidare pochi minuti prima del Trofeo intitolato a Elio De Angelis.

Il campione, in pratica, si è trasformato in… tifoso. Sono quei legami che si creano nel paddock, senza se e senza ma…
“Joaquim è stato fantastico – rivela Patrese – è stato disponibile a farmi guidare la macchina su richiesta degli organizzatori del MotorLegendFestival, ma onestamente chi avrebbe dato la sua macchina un’ora prima della corsa a un altro pilota? Eppure mi hanno permesso di fare il sedile per trovare la posizione ideale per guidare. E devo dire che quando mi sono calato nella BT49 ho subito sentito delle sensazioni che non avevo mai dimenticato. È stato un po’ come riattaccare la… spina. La sensazione è stata molto particolare”.

Patrese nel 1982 aveva vinto il primo dei sei GP della sua carriera in modo del tutto inusuale. Nella qualifiche del GP del Principato aveva colto il secondo tempo al fianco della Renault di Arnoux. Al via era stato sorpreso da Giacomelli e Prost, ma era rimasto nelle prime posizioni, segnando il giro più veloce alla 69esima tornata.

Poco prima della bandiera a scacchi aveva cominciato a piovere e la classifica era stata sconvolta da incidenti e uscite di pista per i piloti sorpresi dall’acqua, mentre erano in pista con le slick ormai finite.

Anche Patrese era finito in testacoda e il motore Cosworth si era spento, ma il padovano non aveva toccato da nessuna parte per cui era riuscito a ripartire con l’aiuto dei commissari di percorso. Riccardo, pur procedendo lentamente era stato l’unico a completare la distanza del GP. Il bello è che l’italiano non sapeva di aver centrato il successo se non poco prima di salire sul palco della premiazione. Incredibile, ma vero!

Che effetto ti ha fatto guidare la Brabham BT49?
“Ho sentito una forte emozione lungo la corsia dei box ed ero stupito di quanti fotografi e cameraman ci fossero nel box a seguire i preparativi, ma poi una volta che sono entrato in pista ho ritrovato tutti i meccanismi che avevo quando correvo. Tutto era perfettamente al suo posto e girare in pista è stato subito naturale. Certo non mi sono azzardato a tirare e ho fatto solo un paio di giri perché volevo rendere al padrone della BT49 una macchina in ordine per correre…”.

Insomma è stata un’esperienza positiva?
“Sì, è stato divertente. Sai cosa mi ha impressionato? La Brabham l’ho trovata perfetta, ottimamente bilanciata, segno che sono state fatte delle giuste scelte di assetto per Imola e la macchina è stata mantenuta in modo straordinario per tutti questi anni…”.

Dopo che hai ultimato l’esibizione con la BT49 ti sei sfilato dall’abitacolo della monoposto e sei corso fino in fondo alla corsia dei box. Per cercare che cosa?
“Volevo fare un paio di giri anche con la Lancia LC1, ma non ho trovato dove fosse la macchina e così mi sono fatto la pit lane avanti e indietro di corsa”.

Niente di male, perché Riccardo si è unito a Jacky Ickx, René Arnoux e Paolo Barilla per uno scatto di gruppo. Quattro piloti di F1 che hanno regalato belle emozioni ai 20 mila spettatori venuti all’Enzo e Dino Ferrari per il MotorLegendFestival.

“Sono contento di aver partecipato – ha chiuso Patrese – l’automobilismo deve tornare ad avvicinarsi agli appassionati”. Operazione riuscita…

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