Motori 2021: i quattro Costruttori sono coalizzati per mantenere lo status quo
Mercedes, Ferrari, Renault e anche Honda spingono per mantenere la MGU-H senza stravolgere le attuali power unit anche dal 2021, tanto più che la Porsche non è più interessata ad entrare nei GP.
Foto di: Giorgio Piola
All’improvviso non c’è più fretta: il limite di fine giugno chiesto da Maurizio Arrivabene per definire il regolamento dei motori 2021 è saltato, ma adesso più tempo passa e più si costruiscono le condizioni per mantenere la base delle attuali power unit, senza stravolgimenti di concetti per i quali sono già stati spesi centinaia di milioni di euro negli ultimi anni.
E così non verrà ripudiata nemmeno la MGU-H, il motore elettrico che è alimentato dal turbo e che era lo spauracchio della Porsche. La Casa di Stoccarda, dopo aver partecipato ai lavori per la definizione delle regole dei motori 2021, condizionandoli con dei veri e propri dik tat, si è chiamata fuori.
I quattro Costruttori, allora, hanno tirato il freno a mano, ponendo la questione dei costi: un conto era compiacere l’ingresso di un nuovo marchio che allargasse la disponibilità di motori e un altro avviare un progetto del tutto nuovo da affiancare allo sviluppo delle attuali power unit che avrebbero comunque ancora due anni di vita.
Mercedes, Ferrari, Renault e Honda si sono chiuse a riccio, rendendosi disponibili a trattare su logiche che possono portare a propulsori magari più rumorosi e prestazionali (con un aumento del regime di rotazione e della portata di carburante) al contenimento delle spese con l’introduzione di alcune parti standard o che possono essere reperite sul “mercato” perché messe a disposizione da qualche Costruttore.
"È ancora tutto in alto mare" ha detto il capo della Mercedes, Toto Wolff. "Non ha alcun senso ridisegnare un motore senza che nessun altro entri in F1. Se ci fosse qualcuno disposto ad affacciarsi alla F1 tutti e quattro ci saremmo impegnati a trovare una soluzione per il futuro, ma così sarebbe solo una discussione accademica".
È cambiata anche la prospettiva di Christian Horner da quando la Red Bull ha siglato un accordo biennale con la Honda: i giapponesi, infatti, sono desiderosi di mantenere la MGU-H, per cui a Milton Keynes si sono allineati ai voleri dei nipponici, mentre in un passato non lontano invocavano l’ingresso di un motorista indipendente.
"Penso che alla fine FIA e Liberty debbano fare ciò che ritengano giusto per lo sport - ha affermato Horner – ma siccome non c’è nessuno disposto a entrare cosa vogliono effettivamente?"
Cyril Abiteboul, CEO di Renault Sport F1 ha precisato che il Costruttore francese non vuole essere costretto a una costosa nuova gara di sviluppo.
"Penso che dovremmo dare la priorità alla stabilità. Penso che sia la base per tutto, ma in particolare in F1, che è un ambiente così competitivo e costoso. Credo che si sia sottovalutato il beneficio della stabilità nel contenimento dei costi per tutti, per i Costruttori, ma anche per le squadre, e per lo spettacolo, perché vogliamo gare serrate, con sfide ravvicinate".
Notizie aggiuntive di Adam Cooper
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