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Montezemolo: "La Ferrari non accetterà compromessi!"

Per il presidente del Cavallino è finita l'era delle decisioni al ribasso. E detta le sue regole...

Montezemolo:
Luca di Montezemolo nel giorno in cui ha incontrato il Presidente del Consiglio, Mario Monti, a palazzo Chigi si è poi si è rifugiato alla Ferrari a parlare di Formula 1. Nel momento in cui deve decidere la sua discesa in campo in politica ci ha accolto alla consueta Cena di Natale, il rito che ogni anno puntualmente si perpetua a Fiorano, per fare il punto di una stagione 2012 che ha lasciato l’amaro in bocca per il mondiale piloti perso con Fernando Alonso all’ultimo Gp. Eppure il Presidente è carico, pieno di energia, proiettato verso il futuro... "Lo dico forte: ogni giorno che vengo qui a lavorare, entro in Ferrari sempre con voglia di fare, con buon umore e tante idee. Beh, intanto mi considero un fortunato perché ho un bel lavoro, e poi dopo più di 20 anni di Maranello non sapete quante sono le cose nuove che stiamo facendo…”. PUNTURA A DOMENICALI ”Caro Stefano vorrei sapere qual è la sua motivazione per cui dopo i test di Jerez sapremo di avere una macchina competitiva? Qual è la ragionevole certezza che avremo una macchina vincente subito? Sono troppi anni che non ci riusciamo”. POLITICA “Avrei da fare delle battute sulla politica, ma poi voi le scrivete e mi astengo: in tanti politici sembrano scesi in Italia da Marte, dove erano fino a ieri”. DISCESA IN CAMPO? “Se penso che per un periodo ho fatto con impegno il presidente della Luiss, quello della Confindustria e il presidente operativo della Ferrari, oltre al padre di famiglia, mi domando come ho fatto. Soprattutto i primi tre anni alla FIAT sono stati molto duri nel rapporto con le banche. No, la Ferrari rimane fondamentale, anche perché abbiamo fatto tanti programmi per il futuro. Stiamo lavorando su nuovi modelli, su nuovi motori, sul marchio. Grazie al brand guadagniamo 52 milioni di euro netti all’anno fra i negozi, e-commerce e licenze. Abbiamo un grande sviluppo di internet con un sito in sette lingue. Vendiamo 7 milioni di capellini all’anno sul sito. C’è una enorme attività di marketing da sviluppare: abbiamo tanta carne al fuoco. Ho la fortuna di avere persone molto brave”. NUMERI POSITIVI “Negli ultimi 10 anni la Ferrari ha quasi raddoppiato la sua presenza nel mondo: nel 2000 eravamo in 34 paesi e ora siamo arrivati a 60. Abbiamo registrato un’enorme crescita di fatturato senza acquisizioni. L’azienda è cresciuta in termini di risultati economici e di vetture vendute, ad eccezione del 2009. È un po’ come la F.1, io lo ripeto sempre: negli ultimi 16 anni abbiamo vinto il mondiale o l’abbiamo perso all’ultima gara, ad eccezione di tre edizioni. Penso che quest’anno batteremo tutti i record. È importante, specie in un anno in cui moltissimi paesi europei sono in grande crisi”. ALLARME ITALIA "Pensate che, purtroppo, in Italia vendiamo solo il 3% della nostra produzione: qualunque azienda che nel mercato domestico sia a questi livelli di vendita avrebbe grosse difficoltà. Lo dice per assurdo, ma teoricamente la Ferrari non avrebbe motivo di produrre in Italia. E il mercato non è messo bene anche in Francia, Spagna e in generale nell’Europa, ma ci sono altri realtà in espansione: batteremo negli Usa ogni record grazie alla California e cresciamo anche in Estremo Oriente. E siccome non possiamo pretendete di controllare il mercato della Cina, di Singapore e degli Emirati dall’Italia, stiamo organizzando anche una forte presenza internazionale. Abbiamo cinque modelli in produzione, non è mai successo nella storia. E abbiamo fatto investimenti molto ingenti che ci rendono competitivi”. DELUSIONE F.1? “Si può guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ci sono tanti rimpianti: perché si è perso all’ultima gara, perché al primo giro dell’ultima gara poteva andare meglio. C’è un rimpianto perché quando siamo andati in ferie in agosto avevamo 50 punti di vantaggio. C’è un rimpianto perché quando veniamo tamponati noi ci fermiamo e qualcun altro continua ad andare. Ma il rimpianto numero uno è che non abbiamo avuto una macchina veloce per vincere il mondiale”. BICCHIERE MEZZO PIENO “Abbiamo avuto una straordinaria affidabilità che ci ha permesso di essere secondi nel mondiale Costruttori malgrado la McLaren, soprattutto a fine stagione, fosse più veloce e malgrado nella prima parte del campionato fossimo solo quarti, perché vivevamo solo dei punti di Alonso. Ho apprezzato la straordinaria perfezione nelle partenze e gli ottimi pit stop. E c’è stata una valutazione azzeccata delle strategie di gara. Forse solo in Canada non si è considerato il consumo delle gomme di Alonso nel finale, ma la Ferrari durante l’anno non ha sbagliato la tattica in corsa: questo è il frutto di un nuovo metodo di lavorare e dell’adozione di tecnologie adatte a determinare le strategie. Ricordo che la Ferrari ha un grande vantaggio nell’avere a Maranello tutto il progetto industriale, anche della F.1. Questo non deve diventare un handicap, abbiamo bisogno di avere le finestre aperte sul mondo. Abbiamo bisogno di persone che ci portino metodologia, cultura e idee nuove. Dobbiamo investire ancora nell’hardware: la matematica, la simulazione e la fabbrica”. ALONSO “Abbiamo disputato una stagione da protagonisti: Fernando ha fatto una stagione straordinaria. Ha detto che ha vissuto la sua annata migliore. Speriamo che il 2013 sia anche la nostra migliore e non solo la sua. Non voglio tornare su certi episodi, ma la Ferrari ha avuto un comportamento lineare e trasparente in tutto: ha utilizzato bene le possibilità di mettere Fernando nelle migliori condizioni quando è servito con l’aiuto di Felipe. Del resto come fanno tutti in maniera meno trasparente, meno ufficiale, meno sincera. Fernando ultimamente l’ho trovato di buon umore: è logico che ci sia rimasto male di aver visto svanire il titolo. Lui è un combattente. Adesso è importante che stacchi la spina. Questa è stata la nostra stagione più lunga della Formula 1”. RAMMARICO "Noi l’unico problema di affidabilità lo abbiamo avuto a Monza: si è rotta unaa vite della sospensione e da primi o secondi in qualifica siamo finiti decimi in griglia in una gara dove eravamo meglio della Red Bull e potevamo vincere. Poi avevamo preparato delle novità tecniche e per Singapore che ci dovevano fare un passo avanti, ma non hanno funzionato. Anche in Corea pensavamo di fare uno step che non c’è stato. E non pensavamo nemmeno che ad Austin avremmo impiegato quattro o cinque giri per mandare in temperatura le gomme. Stiamo analizzando tutti questi aspetti”. MASSA "Un’altra cosa importante è stata vedere che Felipe è tornato. Nei primi sei mesi se n’è… andato in giro per il mondo, mentre negli ultimi Gp è andato forte in qualifica e in gara. È la miglior cosa per l’anno prossimo. Lo abbiamo confermato perché quando si cambia bisogna trovare uno che vada più veloce e non l’ho visto fra i piloti che erano disponibili. Credo che abbiamo fatto una buona scelta perché non vogliamo cambiare gli equilibri e una buona atmosfera in squadra”. REGOLE “Una delle cose che Domenicali sa e i tecnici sanno è che dobbiamo interpretare i regolamenti con un po’ più di aggressività ed estremismo. Dobbiamo essere un po’ meno conservativi, ma stando dentro i limiti. Ho visto delle cose che non mi sono piaciute. Se trovi delle macchine che non sono a posto, non gli puoi dire che si devono mettere in ordine alla gara dopo, ma gli devi togliere dei punti. Se è vero che hanno dovuto cambiare vuol dire che non erano a posto”.. GALLERIA DEL VENTO ”Non siamo stati competitivi perché l’anno scorso pensavamo di avere in parte risolto una serie di problemi di correlazione fra pista e galleria. È stata fatta un’analisi molto approfondita di quello che non è andato bene e credo che in termini di organizzazione abbiamo fatto dei passi avanti. Oggi il reparto aerodinamico è diviso fra chi deve dare idee, creatività e sviluppo e chi deve gestire lo sviluppo della galleria. Domenicali ha deciso con i tecnici di chiudere il wind tunnel fino ad agosto e lavoreremo solo in quella della Toyota. La nostra galleria non è obsoleta, ha la necessità di essere validata nei dati. Abbiamo bocciato in passato l’idea di costruire una nuova galleria che sarebbe costata 60 milioni di euro. Una follia!”. MANCA CREATIVITA’ O METODO? “Dobbiamo dirci le cose come stanno. Quando nel 2009 la Honda diventò Brawn si disse: ma quante idee ci sono sulla macchina di Ross! In realtà quello era doping tecnico. C’era il presidente della Federazione, Mosley, che voleva influire sul campionato. Quello che è successo dopo è che c’è stata una visione troppo tradizionale sulla macchina 2011, mentre quella 2012 è nata da una interpretazione eccessivamente estrema. Era nata sul concetto degli scarichi che poi hanno copiato tutti e meglio. Bisogna trovare una via di mezzo. In termini di regolarità bisogna essere un millimetro sotto la soglia dei regolamenti. Ma c’è stato un problema di creatività…”. AERODINAMICA "Poi c’è il discorso dei regolamenti: non riusciamo più a trasferire tecnologia al prodotto di serie. I motori sono congelati, i cambi sono praticamente tutti uguali. Si punta tutto sull’aerodinamica spaziale fatta di turning vane e alettoni non trasferibili sulle auto di serie. Il secondo tema è che stiamo sfiorando il ridicolo con i test in pista che sarebbero importanti per organizzare eventi per gli sponsor, visto che i box sembrano dei… campi di concentramento. Ricevo sempre minori richieste per l’accesso ai box, perché la gente deve stare là dietro a vedere un monitor e allora tanto vale che se ne stia a casa. Siamo passati da un eccesso di test del 2005 e 2006 a zero. I ragazzi del Ferrari Drive Acadamy non possiamo farli girare, non possiamo fare crescere i giovani piloti. Dobbiamo parlarne perché questo ci limita molto, anche se dal punto di vista spettacolare e sportivo è stata un’annata molto interessante”. COSTRUTTORE ”Noi non siamo sponsor, ma dei costruttori e abbiamo bisogno di un ritorno: la F.1 non si deve snaturare verso qualcosa che non sia l’automobile. Ne parleremo nei prossimi giorni per condividere una linea. Ecclestone ha sbagliato a parlare di cose che non sono sue: i padri padroni non esistono da nessuna parte. Né i padroni, né i Padrini. Lui non c’entrava niente sull’interpretazione di eventuali bandiere gialle, verdi o blu. E poi ha usato parole che come Ferrari non accetto. Noi abbiamo avuto un comportamento perfetto: il lunedì dopo Interlagos abbiamo ricevuto migliaia di mail e richieste sul sito che ci segnalavano il sorpasso in bandiere gialle. Siccome le immagini di cui noi disponevamo non erano chiarissime e per rispondere a noi stessi e ai nostri piloti, abbiamo mandato una lettera alla Federazione chiedendo una opinione e accettandone la decisione. Non c’era lontanamente la minaccia di un reclamo. Per la FIA era tutto regolare e il caso si è chiuso”. SQUADRE PICCOLE ”È chiaro che c’è un problema: troppa distanza fra noi e le squadre più piccole: dopo cinque giri sono fuori da tutto. Non possiamo giocare al ribasso quando parliamo di regolamenti per favorire i piccoli: se non hanno le risorse che facciano la Gp2. Nel calcio chi vuole partecipare alla Champions deve avere struttura e giocatori. Abbiamo proposto la terza macchina per alzare il livello medio. E ci sono squadre che se non ricevessero qualche aiuto nella capacità di attrarre degli sponsor farebbero fatica perché hanno anche poca visibilità. Con la Federazione c’è un rapporto trasparente e nei prossimi giorni intendiamo incontrare Ecclestone e Todt per parlare del futuro, per mettere sul tavolo le nostre perplessità”. ” MUGELLO ”Noi abbiamo fatto ingenti investimenti al Mugello che è un circuito che ogni anno viene premiato come il migliore per le motociclette. E io non devo andare al Mugello a provare per non dare un vantaggio agli altri che hanno investito invece nella simulazione? Ma si facessero le loro piste. Chi è contrario ai test? Non la Federazione, non Todt, qualcuno se ne deve fare una stagione. C’è chi ha investito nei simulatori e chi nel Mugello, ma adesso è ora di cambiare…”. MANCANZA DI POTERE? “C’è stata una fase in F.1 in cui si voleva che si andasse tutti d’accordo e poi abbiamo dovuto affrontare anche una grave crisi economica: ricordiamoci che sono usciti marchi come Toyota e BMW. Oggi stiamo pagando degli accordi al ribasso fatti nel 2008 e 2009. Con il 2014 si apre una nuova stagione: il punto è che noi vogliamo un forte cambiamento”. RINNOVAMENTO? “A Todt voglio bene, fa il presidente della Federazione con impegno e prudenza. Bernie, invece, ogni tanto ha la cultura del padrino e del padrone. Penso che la F.1 dovrebbe fare di più per il pubblico giovane, per avere più spettatori specie in certi Gp che si disputano in posti sperduti. Bisogna ragionare anche sugli orari delle gare: d‘estate non hanno senso alle 14 ma alle 18. Siamo vicini al momento in cui bisognerà pensare al futuro, perché certe epoche si chiudono. Noi, per esempio, abbiamo pagato un prezzo alto per non avere innovato in CFD dopo l’epoca di Michael, Todt e Brawn. E ora siamo alla fine di un ciclo con una mentalità troppo conservativa. Se sono in un aeroporto vorrei poter vedere il Gp in diretta sull’iPad”. ECCLESTONE “Attenzione: io non voglio fare agli altri quello che non voglio che si faccia a me. L’attuale gestione crea dei problemi di immobilismo e non ci si può mettere sempre tutti d’accordo. Non c’è il problema di un uomo. Ecclestone non si cambia, come molti di noi: è un one man show, non so con chi lavori. La CVC è un fondo di investimento che ha incaricato Bernie di gestire la F.1. Il futuro, invece, penso che passi attraverso una equipe di lavoro per sviluppare gli aspetti di marketing e di comunicazione. Far fatica di sposare il nuovo è tipico di chi ha costruito tutto e fa tutto. Ci stiamo avvicinando alla fine di un periodo molto importante, caratterizzato da uno stile di management particolare. Lo stesso capiterà a me fra qualche mese se non fra qualche anno, quando alla Ferrari dovròà far venire qualche giovane con delle idee. Diciamo che magari porrò questo problema fra una decina di anni: quando avrò 75 anni e non 82…”. RED BULL “Hanno vinto gli ultimi tre titoli, ma penso che la grande avversaria della Ferrari per i prossimi dieci anni sarà la McLaren, poi vedremo. Anche se la squadra di Woking ha vinto l’ultimo titolo piloti nel 2008 e il costruttori nel 1998”.

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