Mick Schumacher: scopriamo come è andato il debutto in F1 con Ferrari e Alfa Romeo
Analizziamo qual è stato l'approccio del figlio di Michael Schumacher con la F1 nei test in Bahrain: vi mostriamo i tempi realizzati dal 20enne tedesco che non ha fatto gravi errori (solo un testacoda con l'Alfa Romeo C38), meritando l'attenzione del paddock.
Mick Schumacher, Ferrari SF90
Mark Sutton / Motorsport Images
Rivedere il nome ‘Schumacher’ su una Ferrari e il figlio di Michael in tuta rossa nel box del Cavallino è stato un momento emotivamente molto forte, al pari dell’immagine di mamma Corinna impegnata sul muretto-box nel tentativo di immortalare il figlio Mick mentre sfrecciava a piena velocità.
Il test di Mick Schumacher sulla Ferrari SF90 è stato l’argomento che ha tenuto banco all’indomani del Gran Premio del Bahrain. Un abbinamento (quello Schumacher-Ferrari) capace di far passare in secondo piano tutto, anche le valutazioni tecniche sul test in sé.
Tutto comprensibile, ma dopo qualche giorno in camera di decompressione, viene anche spontaneo chiedersi: ma alla fine, Schumacher, come è andato?
Tutto è stato pianificato al fine di mettere Mick nelle condizioni di potersi togliere il gusto di scalare posizioni, un po' come accadde in casa McLaren con Lando Norris in Ungheria nel 2017.
Il record dei nove set di ultrasoft utilizzati in un giorno dell’inglese non sarà facilmente battibile, ma comunque Schumacher ha avuto la possibilità di simulare la qualifica sia nella giornata completata con la Ferrari che in quella con l’Alfa Romeo, e non capita di frequente.
Bisogna però sottolineare che il test di Mick non è stato tra i più semplici. La formazione di Schumacher oggi è per lo più quella consolidata in Formula 3, con 220 cavalli di potenza ed una monoposto senza l’enorme carico aerodinamico di una Formula 1.
La sua esperienza in Formula 2 è ancora limitata ai test pre-campionato e al weekend dell’esordio in Bahrain, quindi non proprio un chilometraggio elevato. In più c’erano l’enorme pressione mediatica ed emotiva, amiche di viaggio scomode in queste contesti.
Mick ha fatto complessivamente un buon lavoro, e al primo posto tra le note positive va messa l’assenza di errori. Solo nel secondo giorno si è concesso un testacoda con l’Alfa Romeo, ma complessivamente i suoi primi due giorni al volante di una Formula 1 sono da considerarsi ‘error-free’, senza errori. Non è cosa da poco.
Tra le note positive c’è anche il progressivo miglioramento delle performance confermato giro dopo giro, un approccio corretto che ha permesso a Mick di ottenere nel secondo giorno di prove lo stesso crono (con l’Alfa Romeo) del primo al volante della Ferrari. Condizioni diverse di pista, è vero, ma anche di feeling.
Per quanto sia tremendamente difficile giudicare il potenziale di un pilota in una sessione di test come quella conclusa in Bahrain, l’idea è che Mick Schumacher possa pensare al grande salto senza la paura di volare troppo in alto.
Il suo biglietto da visita non saranno però i riscontri nei test in Formula 1 arrivati in Bahrain e che arriveranno da Barcellona (prove in programma dopo il GP di Spagna) quanto la stagione in Formula 2. Su questo fronte i riscontri arrivati dalla prima tappa stagionale non devono trarre in inganno.
È vero che sia nel 2017 che nel 2018 la prova inaugurale sul circuito di Al Sakhir ha visto la vittoria degli allora esordienti Charles Leclerc e Lando Norris, ma bisogna anche considerare che in entrambi i casi i piloti Formula 2 avevano percorso tre giorni di test prima della gara proprio in Bahrain, un aiuto non da poco per un rookie. Queste prove sono state da quest’anno spostate in Europa per motivi di budget, quindi il confronto è difficile.
Questo non ridimensiona quanto fatto a suo tempo da due nomi importanti come quelli di Leclerc o Norris, e non giustifica l’esordio meno brillante di Schumacher, che ha concluso il suo primo weekend in Formula 2 con un sesto ed un ottavo posto.
Semplicemente rimanda i confronti di qualche tappa, quando tutto sarà più chiaro e (dati alla mano) le valutazioni saranno più semplici. Paradossalmente a non avere fretta sembra proprio Mick, che dopo le prove in Bahrain ha chiarito che sarà importante arrivare in Formula 1 quando la preparazione sarà completa. Attenzione: l’arrivo, anche per il figlio di Michael, è dato per scontato. È solo una questione di tempo.
Martedì, Ferrari SF90
C4 nuova |
C4 nuova |
C4 nuova |
C4 nuova |
C5 nuova |
C5 nuova |
1’39”025 |
1’33”943 |
1’32”552 |
1’33”713 |
1’30”238 |
1’29”976 |
1’58”257 |
1’34”082 |
1’33”191 |
1’33”283 |
2’08”170 |
2’04”286 |
1’37”992 |
1’34”786 |
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1’35”024 |
1’30”222 |
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1’40”729 |
1’35”688 |
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1’34”828 |
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1’37”349 |
1’36”984 |
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1’34”702 |
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1’36”886 |
1’35”447 |
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1’34”821 |
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1’36”469 |
1’34”879 |
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1’34”690 |
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1’39”869 |
1’35”289 |
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1’34”808 |
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1’35”926 |
1’38”120 |
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1’34”227 |
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1’35”411 |
1’35”657 |
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1’34”771 |
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1’35”532 |
1’34”795 |
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1’35”146 |
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1’36”050 |
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Mercoledì, Alfa Romeo C38
C3 usata |
C3 usata |
C3 nuova |
C3 nuova |
C3 usata |
C3 usata |
C3 nuova |
C4 nuova |
C5 nuova |
C5 nuova |
C3 usata |
1’33”467 |
1’33”467 |
1’32”296 |
1’32”415 |
1’34”078 |
1’33”406 |
1’31”113 |
2’07”384 |
1’30”370 |
1’29”998 |
1’33”823 |
1’36”395 |
1’36”395 |
1’33”012 |
1’40”055 |
1’41”718 |
1’34”843 |
2’10”197 |
1’31”360 |
2’31”195 |
2’08”100 |
1’33”754 |
1’35”074 |
1’35”074 |
1’40”478 |
1’33”291 |
1’34”297 |
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1’32”096 |
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1’30”751 |
1’30”837 |
1’35”312 |
1’36”119 |
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1’34”817 |
1’34”378 |
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2’18”319 |
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1’36”714 |
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1’34”675 |
1’34”189 |
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1’31”892 |
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1’34”342 |
1’34”429 |
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1’34”733 |
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