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Michele Mouton: "Non avremo a breve donne in Formula 1"

La presidente della FIA Women in Motorsport Commission esprime il suo punto di vista sull'attuale partecipazione delle quote rosa nell'automobilismo e si dice scettica circa l'arrivo di una donna in Formula 1 entro dieci anni.

Michele Mouton

Foto di: Sutton Motorsport Images

Michele Mouton può senza dubbio essere considerata l'esponente del gentil sesso con il palmares più ricco nel mondo del motorsport grazie ai quattro successi ottenuti al volante dell'Audi nel mondiale rally tra il 1981 ed il 1982, alla vittoria di classe alla 24 Ore di Le Mans nel 1975 ed al trionfo ottenuto alla Pikes Peak negli anni ottanta.

Le competenze vantante nel mondo dell'automobilismo l'hanno condotta sino al ruolo di presidente della FIA Women in Motorsport Commission.

In una intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com, Michele Mouton ha affrontato proprio l'argomento della presenza femminile in ambito automobilistico.

Cosa ne pensa dell'attuale presenza femminile che gareggia nelle monoposto delle categorie minori?
"Il numero di ragazze presenti in queste serie sta aumentando, ma così come per i ragazzi è necessario il budget e non è facile reperirlo. Le monoposto sono le vetture che al momento non vedono la maggiore presenza femminile, ma sono fiduciosa che Marta Garcia possa proseguire la sua carriera. Ha iniziato bene, ha preso parte a tre eventi del CIK ed ha concluso al secondo posto la terza gara. Vedremo il prossimo anno come si comporterà in Formula 4".

Che opinione ha delle altre ragazze con maggiore esperienza?
"Certamente per loro è difficile. Al momento non possiamo vantare dei risultati di rilievo, ma identiche difficoltà le incontrano anche i ragazzi. Se considerate il numero di ragazzi che partono dal kart, sono ben pochi quelli che riescono ad arrivare al top".

"Per le donne è ancora più difficile, ma è positivo riscontrare come ci sia un numero sempre crescente di ragazze coinvolte in questo sport".

E' soddisfatta del numero di donne che hanno preso parte in gare riservate alle monoposto negli ultimi anni?
"Come detto è un numero in aumento, ma il problema maggiore resta il budget. Ad esempio Lucile Cypriano ha vinto la Seat Leon Eurocup la passata stagione riuscendo a battere 34 ragazzi, ma non è riuscita a correre questa stagione proprio per l'assenza di fondi".

"La Federazione sta supportando le ragazze ma non può sponsorizzarle. Possiamo aiutarle parlando con i costruttori, con i media, ma non possiamo finanziare la carriera di ogni singola ragazza".

Secondo Susie Wolff tra dieci anni una donna prenderà parte al mondiale di Formula 1. Cosa ne pensa?
"Dobbiamo essere ambiziose e credere che questo possa accadere, ma è difficile stabilire adesso una data. Susie sta lavorando su un progetto fantastico, il Dare To Be Different, e sta cercando di aprire la mente delle giovani donne".

"Bisogna consentire alle ragazze di avere le stesse opportuintà dei ragazzi, di trovare il budget e di trovare il managment giusto per arrivare sino alla Formula 1".

"Abbiamo avuto la presenza di donne in F.1 negli anni passati, ma non sono certa che in futuro potremo vedere una ragazza al top nella massima serie. Con più probabilità potremo vedere una donna presente in una scuderia di centro gruppo".

"Siamo differenti dagli uomini, e credo sia tutto riconducibile a livello psicologico. Se prendete quattro ragazzi ed una ragazza e dite loro di percorre una curva a tutto gas, state certi che i ragazzi lo faranno immediatamente, mentre la ragazza proverà a capire se effettivamente quella curva può essere affrontata a tutta velocità. Credo che sia questo il maggior problema quando si ambisce ad arrivare al top".

Crede che queste difficoltà valgano anche nei rally?
"La velocità massima che si raggiunge nei rally è di circa 200 Km/h, ed è molto diversa dai 320 che si raggiungono in monoposto. Quando parlo di velocità pura mi riferisco sempre alla seconda. Ne parlo con cognizione di causa. Quando ho corso a Le Mans, prima che il rettilineo di Mulsanne fosse interrotto con le chicane si raggiungevano velocità elevatissime".

"Quando affrontavo quel rettilineo di sette chilometri avevo paura perché, qualora fosse accaduto qualcosa, non avrei potuto fare nulla per evitarlo. Quell'anno ricordo che pioveva ed affrontare le curve in quelle condizioni era affascinante, mentre non lo era percorrere il rettilineo".

Tempo addietro Bernie Ecclestone aveva proposto la creazione di una serie riservata solo alle donne. Crede potrebbe essere una soluzione?
"Non credo sia una soluzione quando si ha la possibilità di competere allo stesso livello dei ragazzi. Quando ti trovi dietro ad un volante chi può capire se sei un ragazzo o una ragazza? Non capisco perché le donne debbano essere segregate. Se corri nella stessa categoria l'unico elemento in grado di valutare le performance di una ragazza sono i tempi rilevati dal cronometro".

 

 

 

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