Mercedes: solo Lauda era contrario che Lewis restituisse la posizione
Nei momenti più concitati del GP di Ungheria c'è stata una divergenza di vedute fra Toto Wolff e Niki Lauda: il team principal ha spinto per il gesto nobile, mentre il tre volte campione del mondo non avrebbe voluto regalare tre punti a Vettel.
Foto di: Sutton Motorsport Images
Ha fatto bene Lewis Hamilton a restituire il terzo posto a Valteri Bottas all’ultimo giro del GP d’Ungheria? Da un punto di vista puramente sportivo la Mercedes ha fatto un grande gesto che testimonia come anche in Formula 1, in un ambiente ultra-competitivo, sia possibile ritrovare dei valori che sembravano di un’altra epoca.
In realtà la verità la sapremo solo ad Abu Dhabi, quando scopriremo se i tre punti che il tre volte campione del mondo ha regalato al compagno di squadra sarebbero serviti a dare un esito diverso alla disputa iridata.
Fino ad allora ciascuno potrà rimanere della sua opinione nella fondata certezza di avere ragione. L’inglese si è fatto da parte all’ultima curva, aspettando che il finlandese si andasse a riprendere quel podio che nella carriera di Lewis avrebbe avuto ben poco rilievo se non per i punti. Un gesto che ha fatto perché sull’altra W08 c’è Valtteri Bottas, perché se fosse stato il caso di cedere il passo a Nico Rosberg, quasi sicuramente la risposta sarebbe stata un diniego.
Ancora una volta Toto Wolff ha dato la sensazione di saper scansire sapientemente i tempi di una squadra che, almeno all’esterno, mostra una visione monolitica, mentre le indiscrezioni che filtrano dal team di Brackley parlano di una scelta difficile, discussa e discutibile.
A complicare le cose c’è stato il black out nelle comunicazioni Mercedes: “I nostri sistemi di comunicazione dei dati sono stati interrotti. Non avevamo alcun messaggio radio, nessun dato di telemetria e nessuna immagine tv – spiega Toto Wolff – di tanto in tanto avevamo dei ritorni, ma non capivamo cosa stesse succedendo. Questo ci ha penalizzato molto perché non siamo riusciti a parlare con Lewis nel momento cruciale della corsa”.
Si è rotta una fibra ottica che ha mandato in tilt un intero sistema…
“Il ritmo di Lewis sembrava essere più veloce e non sapevamo se Valtteri fosse in grado di chiudere il divario dalla Ferrari, perché nel momento in cui si avvicinava alle Rosse aveva una perdita di efficienza delle gomme e doveva riallontanarsi. Quando siamo riusciti a sentire Lewis che ci informava che poteva essere più veloce abbiamo studiato le possibili strategie”.
Si racconta che il direttore tecnico James Allison ricevesse sei o sette informazioni radio in contemporanea da Brackley e da Brixworth con i suggerimenti sul da farsi…
“James è stato bravissimo – prosegue Toto Wolff – per cui abbiamo fatto un grosso lavoro di squadra che ci ha spinti a chiedere a Valtteri di cedere la posizione a Lewis”.
A Niki Lauda non è piaciuto che il finlandese si sia fatto da parte in modo molto plateale, mentre l’ordine di squadra poteva essere eseguito in modo molto più discreto, ma l’arrembaggio con il quale Hamilton ha cercato di andare a riprendere le Ferrari con le gomme a mescola soft aveva fatto nascere la speranza che quella che sulla carta poteva essere una Caporetto avrebbe potuto avere un finale del tutto diverso.
Ma sul più bello anche Hamilton ha scoperto che non era semplice andare ad acciuffare prima Kimi e poi Sebastian. Anzi, il finlandese è stato abile a fare l’elastico per tenersi fuori dal secondo di distacco per evitare che Lewis potesse azionare il DRS. E quando era chiaro che anche il tentativo dell’inglese stava andando a buca, si è detto a Lewis di restituire il podio a Bottas.
Un gesto molto bello che farà discutere a lungo nei prossimi giorni…
“Abbiamo analizzato tutti i pro e i contro, perché Verstappen in rimonta si era avvicinato molto e ci mancava solo che facessimo la figura degli stupidi. Poi abbiamo preso la decisione con il pieno sostegno di Lewis”.
L’unico che ha storto la bocca e non ha fatto niente per nasconderlo è stato Niki Lauda: il presidente non esecutivo di Mercedes Motorsport, da pilota che ha vinto tre mondiali, era contrario al gesto cavalleresco. L’austriaco aveva fatto i conti con il pallottoliere e quei tre punti non li avrebbe regalati così volentieri alla Ferrari. Insomma c’è stata un’incrinatura in un rapporto che potrà risaldarsi grazie alle tre settimane di vacanza che serviranno a far sbollire la temperatura.
La domanda è: la Ferrari è tornata a essere temibile perché si è adattata alla perfezione al circuito magiaro che è molto tormentato, oppure ha fatto un grande salto di qualità grazie al nuovo pacchetto aerodinamico. Wolff crede alla prima ipotesi, mentre Niki teme che la realtà sia la seconda. Si è aperto un solco?
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