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Mercedes: Russell primo junior titolare, ma non è un salto nel buio

Mercedes è finalmente riuscita a portare nel team titolare un pilota della propria academy dedicata ai giovani, ma Russell non è un salto nel buio. Semmai un investimento per il futuro.

George Russell, Williams, 2° classificato

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

L’annuncio ufficiale più atteso del mercato piloti 2021 è arrivato. George Russell il prossimo anno sarà al fianco di Lewis Hamilton nel campionato del Mondo di Formula 1, sostituendo Valtteri Bottas, il cui passaggio in Alfa Romeo Racing è stato certificato nella giornata di ieri. Tutto come previsto, quindi, e non è da escludere che nel caso di Russell la firma sul contratto che certifica il suo passaggio in Mercedes sia stata messa molto tempo fa, prima ancora dell’estate.

L’operazione Russell si concretizza un anno dopo rispetto ai programmi originali di Toto Wolff, che dodici mesi aveva dovuto incassare il clamoroso ‘no’ di Claire Williams in risposta alla richiesta Mercedes di liberare il suo giovane pilota. L’allora proprietaria della squadra, in fase di cessione del team al fondo Dorilton Capital, non era più interessata a mantenere buoni rapporti con Mercedes, essendo ormai ai titoli di coda della sua esperienza in Formula 1. L’obiettivo era cedere il team al miglior prezzo possibile, e il contratto di Russell (valido anche per il 2021) è stato un asset non trascurabile in fase di trattativa.

George e la Mercedes hanno dovuto attendere un anno, ed ora tutto si è concretizzato. A nulla è valsa la preferenza manifestata da Lewis Hamilton nei confronti di Bottas, perché la partita si è giocata a livelli più alti. Dopo anni di investimenti nei programmi junior, la Mercedes era l’unico top-team a non essere ancora riuscita a portare un suo giovane in squadra, al contrario di Red Bull (con Max Verstappen) e Ferrari (con Charles Leclerc). Ora anche questa lacuna è stato colmata, e il team Mercedes schiererà un suo junior (di 23 anni) che potenzialmente rappresenta il post-Hamilton a cui affidare la squadra nel momento in cui Lewis dovesse decidere di averne abbastanza.

Il giudizio finale sulla bontà della scelta arriverà il prossimo anno, ma non sembra certo un salto nel buio. Russell vanta già tre stagioni d’esperienza in Formula 1 maturate in Williams, e l’assaggio concesso lo scorso anno nel weekend di Sakhir è andato oltre le migliori aspettative. Il potenziale del ragazzo della contea di Norfolk non è oggetto di discussioni, al punto da far nascere degli interrogativi sulla tranquillità della sua convivenza con Hamilton. Considerando il potenziale di Russell, l’inedito tandem che sarà in pista il prossimo anno potrebbe riproporre nel box Mercedes una situazione che manca ormai dal 2016, ovvero dai tempi del duello fratricida tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, ma ci sono motivi concreti per credere che Wolff alla fine si auguri di dover affrontare nuovamente una problematica di questo tipo.

I piloti non arrivano ai ferri corti se non c’è un obiettivo importante da raggiungere (nel caso della Mercedes è uno solo, ovvero il titolo Mondiale) e la prospettiva di dover rivivere le problematiche di una lotta in famiglia presuppone che la squadra saprà portare in pista la miglior monoposto in assoluto. Se il problema da gestire sarà il dualismo Hamilton-Russell, vorrà dire che per Wolff non ci saranno i grattacapi che sta vivendo in questa stagione contro il tandem Verstappen-Red Bull.

L’arrivo del ventitreenne Russell in Mercedes conferma anche la tendenza dei top-team a puntare su piloti molto giovani, ormai di casa in molte squadre di vertice. Insieme a Verstappen, Leclerc e Norris, Russell ha completato un poker che punta ad un 2022 da protagonista assoluto, fermo restando che Max potrebbe presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione nel ruolo di campione del Mondo. Era uno scenario annunciato da diverse stagioni, che ora è diventato realtà.

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