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Mercedes: paura per un sensore di Lewis prima del via

Andrew Shovlin, responsabile delle attività in pista della Mercedes, ha analizzato i settanta giri del GP d’Ungheria mettendo in luce che prima del via Hamilton ha accusato dei problemi al sensore del minimo e aveva la sensazione che la sua power unit si spegnesse. A Bottas, invece, non funzionavano a dovere le luci sul display che hanno iniziato a lampeggiare prima del via distraendo il finlandese che poi è partito in ritardo.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11 precede Lance Stroll, Racing Point RP20 alla partenza della gara

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Ogni Gran Premio, anche quello che sembra vinto con un braccio fuori dall’abitacolo, non è mai una passeggiata per chi opera al muretto box. Andrew Shovlin, responsabile delle attività in pista della Mercedes, ha analizzato i settanta giri del Gran Premio d’Ungheria, rispondendo in merito ai punti cruciali della domenica di Hamilton e Bottas.

Avete verificato cosa è accaduto quando durante il giro di formazione Lewis ha comunicato che il motore andava in stallo?
“Lewis ha riportato un problema reale, dovuto ad un sensore che è legato al sistema del ‘minimo’. Abbiamo scoperto che non è stato un vero e proprio problema, il motore non si è arrestato e c'è comunque una protezione che impedisce al motore di fermarsi se si verifica quella situazione. Ma non potevamo comunicargli che non c’era pericolo di spegnimento della power unit, perché è vietato per regolamento parlare con il pilota durante l'intero giro di formazione. Quindi, sapevamo che non ci sarebbero stati problemi, ma Lewis era effettivamente un po' preoccupato fino a quando non si è avviato in partenza”.

Qual è stato il vero problema che ha causato la partenza non ottimale di Valtteri?
“Il problema di Valtteri sono state le luci sul display che non funzionavano perfettamente. Durante il fine settimana si provano spesso le luci che simulano il via della gara, nelle simulazioni di partenza, e quando era sulla griglia una di queste luci ha iniziato a lampeggiare distraendolo nel momento cruciale".

"Per fortuna è stato pronto a tirare la frizione ed evitare un salto in avanti. C’è un sistema automatico che rileva dove si trova monitorando una superfice ampia sullo schieramento, e poiché Valtteri pur muovendosi si è spostato all’interno dell’area monitorata dal sensore, il sistema non ha rilevato una falsa partenza. Ed in effetti quello che ha fatto gli è costato parecchie posizioni, perché dopo aver fermato la monoposto ha dovuto ripristinare il sistema di partenza”.

Avete sempre un’idea del momento giusto per passare da gomme intermedie o da pioggia a una mescola da asciutto?
“È un dato molto difficile da ottenere. Al muretto-box disponiamo di molte informazioni, possiamo vedere i tempi sul giro di tutte le monoposto in pista e la velocità nelle curve grazie al GPS. In Ungheria abbiamo sovrapposto le Haas con le altre monoposto che giravano in tempi simili pur montando le gomme intermedie (mentre le Haas erano partite con le slick) e potevamo osservare che giro dopo giro la situazione della pista migliorava".

"Un altro aspetto importante in questi casi è il feedback dei piloti, perché sono loro i primi a capire se la trazione migliora o se l’asfalto in traiettoria inizia ad asciugarsi, ed infatti già nel giro di formazione ci hanno informati che la linea asciutta c’era già. Valtteri ha chiamato al secondo giro, è stata la sua decisione di tornare ai box per il passaggio alle slick, mentre Lewis, essendo in testa, ha potuto evitare di prendersi dei rischi ed ha attesa un giro in più".

"Ovviamente a posteriori sappiamo che la scelta corretta è stata fatta dalle due Haas, tornare ai box nel giro di formazione e iniziare la gara con le gomme da asciutto era la cosa migliore da fare”.

Perché Bottas è tornato nuovamente ai box quando si stava avvicinando a Max? E per quale motivo ha montato le hard nell’ultimo pit-stop dopo aver utilizzato le medie nei due stint precedenti?
“La decisione della sosta extra di Valtteri, nonché quella di montare gomma hard, è stata fatta perché eravamo convinti che gli avrebbe garantito maggiori possibilità di provare nel finale a passare Verstappen. Ha rimontato molto bene, ma non c’è stata quella differenza di performance in cui speravamo, anche perché Max ha gestito la gara risparmiando il più possibile le sue gomme, e nel finale ha avuto ancora delle riserve per poter respingere l’assalto di Valtteri".

"La ragione per cui è stata scelta la hard è stata che avevamo a disposizione solo due set di medie nuove, e li avevamo già utilizzati, e non reputavamo la soft una mescola ideale per spingere per venti giri. La gomma dura si è confermata molto robusta e ha potuto resistere ad un lungo stint molto tirato, ma sfortunatamente per noi la corsa è durata due giri in meno rispetto a quelli di cui avremmo avuto bisogno per provare a passare Max”.

Perché Lewis nel finale è entrato ai box tre giri dopo aver chiesto di passare alle soft?
“Con Lewis, ci trovavamo in una posizione insolita, visto che nel finale aveva un margine da potersi permettere di rientrare ai box per un pit-stop extra senza perdere la leadership. Ci siamo confrontati per capire se montare la gomma hard, che ci avrebbe dato garanzie in più se ci fosse stata per esempio una safety car. In quel caso non avrebbe avuto bisogno di fermarsi, e sarebbe rimasto al comando con pneumatici praticamente nuovi. Ma percorrendo qualche giro in più avrebbe potuto permettersi anche la gomma soft, che gli avrebbe garantito una trazione migliore, senza correre rischi di degrado, visto che ormai eravamo prossimi al termine della gara, ed è la scelta che alla fine abbiamo fatto”.

Le condizioni meteorologiche molto variabili hanno complicato molto la gestione delle strategie di gara?
“Il meteo non ci ha facilitato la vita. C’è stata per un certo periodo una concreta minaccia di pioggia, tutti i team hanno lo stesso sistema radar che ci permette di capire se le nuvole si apprestano ad arrivare sulla pista o meno. Ma a Budapest quel radar è molto difficile da leggere, non ti garantisce la stessa precisione che si ha sulla maggior parte degli altri circuiti, quindi le incognite erano maggiori del solito".

"Con Lewis non ci sono stati problemi, era leader con un certo margine quindi sapevamo che poterci permettere anche di effettuare un eventuale cambio gomme extra con un giro di ritardo, non era necessario che fossimo noi i primi a reagire in caso di arrivo alle prime gocce, me potevamo monitorare le scelte degli avversari. Il grande interrogativo nel caso in cui arrivino le prime gocce di pioggia è capire se vale o meno la pena restare in pista e stingere i denti per qualche giro aspettando che la situazione migliori".

"Ciò che si vuole sempre evitare è passare dalle slick alle gomme intermedie o wet, per poi tornare poco dopo alle slick, e se hai margine per poter attendere uno o due giri, è un grande aiuto poter osservare gli avversari”.

Nessun problema con Bono? (ingegnere di pista di Hamilton salito sul podio ungherese)
“Possiamo riferire felicemente che Bono sta bene! Ha semplicemente avuto modo di verificare che con una mascherina inzuppata di champagne è praticamente impossibile respirare…ma è stato bello vederlo sul podio con Lewis e Valtteri”.

Sul podio Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1, terzo classificato, e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1, primo classificato, Peter Bonnington, Race Engineer, Mercedes AMG, sul podio
Peter Bonnington, Ingegnere di gara, Mercedes AMG, sul podio
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1, festeggia la vittoria al parc ferme
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Il logo Mercedes sull'halo di una Mercedes F1 W11
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1
La Mercedes F1 W11 di Valtteri Bottas nel garage della squadra
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1, festeggia dopo essersi assicurato la pole position
James Allison, Technical Director, Mercedes AMG, nella conferenza stampa dei Team Principal
Toto Wolff, Executive Director (Business), Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1, sul podio
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1, saluta Max Verstappen, Red Bull Racing
Car of Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11
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