Mercedes: bocciata la gomma hard, la strategia costruita era su un solo pit
Hamilton e Bottas, anche se guadagnavano su Verstappen terzo, hanno girato per molte tornate in modalità di gestione: questo è il segno della superiorità devastante delle frecce d'argento vista a Barcellona. Perché il team della Stella non aveva preso in considerazione la gomma dura.
Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images
Abbiamo visto la vera Mercedes a Barcellona? I numeri in classifica dicono che meglio di così il tandem Hamilton-Bottas non poteva fare, ma la classifica finale non fotografa perfettamente quanto visto in pista.
Il margine di dieci secondi tra Hamilton e Bottas sul traguardo è ovviamente dovuto al reset avvenuto in regime di safety car, prima del quale Leclerc (terzo) aveva un ritardo di trenta secondi dal leader. Ma non è solo questo.
La safety car entrata in pista a venti giri dalla fine è stata una manna per chi aveva programmato la gara su una strategia a due soste, ma non era il caso della Mercedes che, infatti, ha portato in gara un solo set di gomme medie nuove.
Dopo il primo pit-stop sia Hamilton che Bottas hanno ridotto l’andatura (!) per arrivare a coprire quaranta giri con le gomme medie, ma nonostante fossero in una modalità di ‘gestione’, hanno comunque guadagnato sulla Red Bull di Verstappen, in pista con una strategia a due soste.
I long-run di venerdì avevano convinto Hamilton a scartare la gomma hard (scelta condivisa da Bottas) ed in effetti la scelta fatta dalla Ferrari con Leclerc non ha pagato in termini di ritmo.
La decisione di spostare la strategia di Charles da due ad una sosta, montando la gomma hard (prima della gara è sembrata chiaramente di due pit avendo tenuto due set di medie nuove) è stato un tentativo del box del Cavallino mirato a provare qualcosa di diverso, nella speranza che la pista (con la temperatura dell’asfalto a 44 gradi) si confermasse meno facile con chi aveva programmato due soste con le medie.
Ma anche senza la safety car, Leclerc non avrebbe potuto nulla contro la rimonta di Verstappen, che a 22 giri dalla fine (dopo il suo secondo pit-stop) era già a quattro secondi dal monegasco.
La gestione gara della Mercedes è stata anche semplificata dalla decisione della Red Bull di montare un secondo set di soft al primo pit-stop.
Una scelta che da una parte puntava ad avere uno stint breve e veloce per non correre il rischio di undercut da parte delle due Ferrari, ma allo stesso tempo ha reso nota la strategia dell’olandese, e questa è stata un’informazione molto utile alla Mercedes.
Le vicende di gara, con il congelamento della corsa a venti giri dal termine, è stato un reset generale che ha ovviamente richiamato ai box anche Hamilton e Bottas.
Solo quando la gara è ripresa si è visto il vero potenziale della W10 (con gomme soft, ma usate) nel momento in cui il team ha concesso un tentativo a Bottas ed Hamilton per puntare al giro più veloce. I tempi arrivati sono stati mostruosi: 1’18”492 per Lewis, 1’18”737 per Valtteri, con il più vicino degli avversari (Verstappen) a 1”277 di distacco…
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