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Meeting F1: budget cap per Costruttori e team clienti

Nella lunga conference call fra i rappresentanti dei team, Liberty Media e la FIA si è discusso per ridurre il budget cap dai 175 milioni di dollari già votati. E' nata la proposta di differenziare i valori fra i Costruttori e i team clienti che non sostengono certi costi di ricerca e sviluppo.

Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11 EQ Performance, precede Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11 EQ Performance, precede Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Mark Sutton / Motorsport Images

La conferenze call dei team principal con Chase Carey e Ross Brawn e il presidente della FIA Jean Todt è stata lunghissima. È durata tutto il pomeriggio.

Argomento di maggiore discussione è stato il budget cap, mentre nessuno ha voluto mettere in discussione che le nuove regole tecniche saranno introdotte nel 2022 come deciso e non ci sarà alcun rinvio al 2023 come richiesto da Christian Horner, team principal di Red Bull Racing.

Le squadre stanno cercando una soluzione per rendere la F1 sostenibile dopo la crisi che il diffondersi del Coronavirus sta generando. Intanto è dato per scontato che oggi verrà ufficializzato il rinvio o l’annullamento del GP del Canada. Liberty spera di far ripartire la stagione dal GP d’Austria del 7 luglio, come già vi avevamo anticipato su Motorsport.com.

Ma il calendario 2020 non è stato il tema che ha tenuto banco, visto che Chase Carey, in modo coerente ha ammesso che bisognerà aspettare l’evoluzione del virus per capire quali nazioni potranno uscire dalla pandemia prima di ricostruire una serie di date.

A preoccupare la F1 adesso è la capacità dei team di reggere l’impatto della chiusura e dei mancati ricavi. McLaren e Williams sono già intervenute riducendo gli stipendi del personale e di piloti. Sicuramente saranno seguiti da altre squadre, per cui c’è una certa convinzione che il budgt cap di 175 milioni di dollari possa esser ulteriormente ridotto.

E qui sono nate le divergenti visioni con Mercedes, Ferrari e Red Bull poco propense ad accettar troppe restrizioni. In realtà è stata registrata la disponibilità a ridurre il limite di spesa a 150 milioni di dollari, ma con una condizione importante.

I Costruttori che devono sostenere costi di ricerca e sviluppo ritengono che sia giusto che possano usufruire di una quota di spesa maggiore rispetto ai team clienti che, invece, si limitano ad acquistare delle parti di monoposto (power unit, cambio, sospensioni) e che quindi non devono sostenere certi investimenti che, diversamente, andrebbero caricati sui team assemblatori.

Il discorso non fa una grinza, per cui la discussione poi si è spostata sulla cifra di base da cui partire per cui partendo da un valore 100, il team fornitore avrebbe un costo massimo di 100 + x e il team fornito 100 - x.

I top team sostengono che i piccoli, non dovendo spendere delle risorse in certe aree della monoposto, potrebbero dedicare maggiori investimenti in altre aree della monoposto. Non solo ma l’intenzione piuttosto ferma è quella di impedire dei tagli occupazionali di personale che è già stato colpito dagli effetti del Coronavirus.

Durante il meeting è stato specificato anche che qualsiasi lavoro di ricerca e sviluppo condotto per le regole 2022 nell'anno solare 2021, dovrà essere contabilizzato nel budget del 2021, mentre quest’anno i team avevano impostato delle maggiori spese (nuovi simulatori, banchi dinamici, revisione di gallerie del vento e reparti CFD) perché il limite di spesa decorrerà dal 2021 e non c’erano restrizioni finanziarie imposte.

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