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McLaren pianifica un grande passo avanti con il nuovo simulatore

La McLaren punta a far debuttare nel 2020 il suo nuovo simulatore, che secondo il direttore tecnico James Key rappresenta un grande passo avanti rispetto al suo predecessore.

Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, e Lando Norris, McLaren MCL34, arrivano nel parco chiuso, dopo le Qualifiche

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Sebbene il 2019 abbia rappresentato la miglior stagione da diversi anni a questa parte, la squadra di Woking è ancora sottoposta ad un'importante revisione sotto alla nuova gestione del team principal Andreas Seidl e di Key, arrivato dalla Toro Rosso.

Anche se il simulatore della McLaren a suo tempo era stato un di quelli più all'avanguardia, Key riconosce che lo sviluppo di uno nuovo era fondamentale alla luce dei progressi tecnologici che ci sono stati in questo settore.

"Abbiamo un nuovo simulatore" ha detto Key presentando ai media i piani futuri della McLaren. "E' un passo avanti enorme rispetto a quello che usavamo prima".

"La McLaren è stata tra i pionieri di questo settore, ma abbiamo riconosciuto che c'è stata una grande evoluzione, quindi è un grande progetto interno alla squadras. Spero che sia pronto il prossimo anno".

Per quanto riguarda i piloti, la McLaren ha utilizzato molto a lungo il pilota di Formula E Oliver Turvey, ma recentemente ha sfruttato anche Sergio Sette Camara ed il suo portacolori negli Esport, Rudy van Buren.

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Key ha proseguito: "Il simulatore è completamente nuovo. Anzi è una cosa del tutto diversa".

"La tecnologia si è evoluta molto ed ora la maggior parte dei team riconosce i limiti dei simulatori di prima e di seconda generazione".

"Di conseguenza, quelli di terza generazione sono degli 'animali' abbastanza diversi, la tecnologia che li coinvolge è completamente diversa".

Quando gli è stato domandato da Motorsport.com quali siano i miglioramenti introdotti da questi simulatori di terza generazione, Key ha detto: "Una miglior rappresentazione del modello della vettura ed un'elaborazione più rapida. In questo modo è possibile aggiungere più dimensioni".

"La cosa principale è che la macchina è multidimensionale, nel senso che è una mappa aerodinamica con diverse superfici che in qualche modo interagiscono tra loro. Lo stesso vale con le gomme e con certi aspetti sia del motore che delle sospensioni".

"Più potenza di elaborazione ottieni, più sei in grado di combinare tutti gli effetti e replicare meglio ciò che fa l'auto".

"Quindi, con la tecnologia che si è sviluppata, devi solo darti da fare con la matematica e cercare di realizzare un modello più rappresentativo".

"In combinazione con questo, penso che tutti i team comprendano sempre meglio ciò che un pilota deve davvero provare per replicare il comportamento della vettura, visto che non è possibile generare gli stessi livelli di G".

"Penso che i simulatori precedenti fosse molto buoni per certi aspetti, ma deboli in altri. Quindi stiamo affrontando questi punti deboli per migliorarli. In definitiva, si lavora per dare una rappresentazione migliore della vettura".

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