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Massa ricorda con affetto Wheldon e Simoncelli

Felipe tocca anche il tema sicurezza e poi parla anche dell'India, ma non in maniera ottimista

Quest'oggi Felipe Massa ha aggiornato il suo blog sul sito ufficiale della Ferrari. Prima di cominciare a parlare del Gp dell'India, sul quale in realtà ha detto molto poco, il pilota brasiliano ha voluto ricordare le scomparse di Dan Wheldon e di Marco Simoncelli, dicendosi addolorato per quello a cui ha assistito negli ultimi weekend. Ecco quello che ha scritto Felipe: "In questo momento i miei pensieri sono tutti per le famiglie e gli amici di Dan Wheldon e Marco Simoncelli. Sembra davvero che quando si verificano delle disgrazie accadono tutte insieme. A causa della differenza di fuso orario fra la Malesia e il Brasile ho appreso la notizia dell’incidente di Sepang quando mi sono svegliato domenica mattina nella mia casa di San Paolo. E’ stato un vero choc: Simoncelli era un bravissimo ragazzo ed era uno dei personaggi delle corse motociclistiche oltre che un grande talento. Questa tragedia è arrivata a poca distanza dalla morte di Dan Wheldon, che era un mio amico, e ha reso queste giornate particolarmente difficili. Sappiamo che quando si corre il rischio esiste, ogni volta che si scende in pista. Quando si è al volante non ci si pensa e si spinge al massimo, magari troppo. Però quando succedono tragedie come queste ci si rammenta che il pericolo è sempre in agguato. Non sono in grado di parlare dell’incidente di Simoncelli perché non ho esperienza di corse motociclistiche ma per quanto riguarda quello di Dan, l’unica speranza è che serva da campanello d’allarme per la Formula Indy, come accadde con l’incidente di Senna ad Imola nel 1994 per la Formula 1, che portò ad un aumento della sicurezza nel nostro sport. A mio parere, c’è molto da fare nella Indy per migliorare la sicurezza: ora non è il momento di dire di chi è la colpa, piuttosto bisogna analizzare le cose con calma e avere delle risposte dagli organizzatori. Forse si potrebbe iniziare a pensare a correre con gli abitacoli chiusi, considerato il tipo di circuiti e il numero di vetture che partecipano agli eventi di questa Formula ma questa è soltanto un’idea: la questione sicurezza va affrontata in maniera complessiva". Tornando alla Formula 1, il ferrarista non sembra troppo ottimista in vista della gara di domenica: "Per prepararmi al meglio alla prima edizione del Gran Premio dell’India ho trascorso una giornata al simulatore per avere una prima sensazione della pista e ho anche utilizzato nei giorni scorsi l’ultima versione del gioco ufficiale della Formula 1, dove c’è anche il circuito di Buddh. Il primo feeling è che si tratti di un bel tracciato, che ha qualcosa in comune proprio con quello di Yeongam: c’è un rettilineo molto lungo e ci sono diversi tipi di curve, da quelle veloci a tornanti molto lenti, cui si aggiungono vari cambi di gradiente. Il parallelo con la Corea finisce qui perché in India fa sicuramente molto più caldo e poi perché useremo le Soft e le Hard, tradizionalmente non una combinazione ideale per la 150° Italia. Spero che avremo fatto dei progressi su questo fronte e che potremo così ottenere un bel risultato".

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