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Intervista

Massa: "Ho lasciato la Williams nel momento più giusto!"

Il brasiliano era a Roma per la Formula E dove conta di approdare nel prossimo campionato. Felipe si augura "...che la squadra di Grove si riprenda, ma sicuramente non hanno fatto una buona macchina, pensando solo ai soldi".

L'ex pilota di Formula 1, Felipe Massa

L'ex pilota di Formula 1, Felipe Massa

Malcolm Griffiths / Motorsport Images

L'ex pilota di Formula 1, Felipe Massa
Felipe Massa 1970's helmet concept
Felipe Massa posa per una foto con un marshall
Felipe Massa, Fernando Alonso
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 e Felipe Massa, Williams festeggiano nel parco chiuso
Felipe Massa, Williams
Felipe Massa, Williams, saluta la folla
Lance Stroll, Williams Racing
Lance Stroll, Williams FW41
Sergey Sirotkin, Williams
Lance Stroll, Williams FW41 Mercedes, Sergio Perez, Force India VJM11 Mercedes
Sergey Sirotkin, Williams FW41

Felipe Massa si sta guardando intorno. Ha lasciato la F1 alla fine dello scorso campionato e ora il pilota brasiliano deve decidere quale dovrà essere il suo futuro di pilota. L’orientamento è verso la Formula E e non a caso è venuto a Roma per parlare con le squadre del campionato elettrico.

Al suo fianco c’era Nicolas Todt per cui è prevedibile che nella Capitale Felipe abbia messo le basi alla prossima stagione…

“È stato un piacere essere a Roma per la gara della Formula E che è stata bellissima. Mi ha fatto molto piacere scoprire e conoscere meglio la categoria delle monoposto elettriche, capire quali sono le squadre più competitive e per avere un’idea di come funziona il campionato. Onestamente mi piace molto, perché sta crescendo tanto e chissà potrebbe essere un’opportunità per il futuro”.

Stai già parlando con qualche squadra?
“Sì, ma per il momento preferisco non dire con chi”.

Hai lasciato la Williams che era al quinto posto del mondiale Costruttori, mentre adesso la squadra di Grove si trova ancora a zero punti dopo tre GP. Che ne pensi?
“Sicuramente non hanno fatto una buona macchina. Questa è la prima cosa da dire, ma credo che ci siano stati tanti cambiamenti all’interno del team e bisognerà capire se per la Williams sono stati una cosa giusta oppure no”.

Tu conosci bene il team di Sir Frank: che idea ti sei fatto?
“E’ vero che la squadra stava soffrendo per il discorso finanziario e credo che abbiano preso delle decisioni per il 2018 mettendo ii soldi al primo posto. Però non basta questo per fare un campionato competitivo”.

“Io posso dire di essere uscito a testa alta. Lì a Grove conosco tutti, ho un buon rapporto con tutti e mi auguro che quanto prima venga fuori il meglio per il team. Però posso aggiungere che sono contento di aver preso la mia decisione l’anno scorso…”.

Hai lasciato la Williams nel momento giusto…
“Si, ho scelto il momento giusto e adesso mi sto godendo la vita. Però spero che la Williams possa riprendersi”.

Che impressione hai avuto della Ferrari competitiva subito? Nessuno se l’aspettava vincente già al primo GP…
“A dire la verità nemmeno io: mi aspettavo la Mercedes molto avanti rispetto alla Rossa e pensavo che anche la Red Bull potesse partire davanti alla Rossa, magari lottando con la squadra del Cavallino. E, invece, quello che abbiamo visto nelle prime gare è stato bellissimo per lo sport, perché non si è vista solo una squadra vincere”.

“Sono contento che la Ferrari sia partita bene: nel team di Maranello hanno fatto diversi cambiamenti negli ultimi due anni e in molti hanno pensato che fossero dei passi indietro. Al Cavallino, invece, hanno dimostrato di avere un grande gruppo che sa lavorare molto bene. Questo mi fa piacere perché dentro sono un ferrarista da sempre”.

L’anno scorso avevi un motore Mercedes: disponevi del “party mode” in qualifica? Quest’anno sembra che non si veda. Anche Force India e Williams, le due squadre clienti, non ne hanno tratto alcun beneficio…
“Force India e Williams non fanno testo perché hanno sbagliato le macchine, però è vero che tutte le squadre hanno dei vantaggi passando dalle prove libere alle qualifiche e c’è qualcuno che trae un po’ di vantaggio in più di altri. In termini assoluti non penso che sia cambiato qualcosa rispetto allo scorso anno…”.

Quale idea ti sei fatto sulle regole future della F1?
“Se dobbiamo guardare la F1 dal lato puramente sportivo è giusto che le squadre piccole possano avere qualche possibilità in più per sfidare i top team. Però da quando sono entrato in F1 non si è mai toccato niente. Alla fine non è cambiato nulla: fra la prima squadra in griglia e l’ultima ci sono sempre tre secondi che sono troppi. L’unico modo per cambiare è dare più soldi alle squadre piccole”.

Condividi, quindi, la visione di Liberty Media?
“Sì, però sappiamo anche quanta politica c’è in F1: le squadre che prendono di più non accetteranno mai di guadagnare meno. Questo fa parte del business del Circus, ma io mi auguro sempre che si possa ottenere il massimo per lo sport, specialmente adesso che non sono coinvolto e sto guardando la F1 solo in tv…”.

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