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Masi spiega le reprimende per le T-Shirt sull'inno

Il direttore di gara Michael Masi ha chiarito perché quattro piloti hanno ricevuto delle reprimende per aver indossato delle T-shirt durante la cerimonia dell'inno nazionale prima del GP d'Ungheria.

Sebastian Vettel, Aston Martin, e Pierre Gasly, AlphaTauri AT02, sulla griglia di partenza

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Carlos Sainz, Lance Stroll e Valtteri Bottas sono stati tutti chiamati a vedere i commissari dopo la gara, e tutti hanno ricevuto la stessa pena.

Una reprimenda che ha un certo significato, perché se un pilota riceve due ulteriori richiami di guida in questa stagione, dovrà scontare una penalità sulla griglia.

I piloti dovrebbero indossare le magliette solo per la prima parte delle cerimonie della griglia, e toglierle prima dell'inno nazionale. Tutti hanno sostenuto che nelle condizioni affollate e piovose prima della partenza hanno dimenticato di toglierle.

La decisione di penalizzare i piloti per l'esposizione di messaggi ha suscitato scalpore sui social media, ma Masi è categorico sul fatto che tutti conoscono le regole dall'inizio della stagione 2021.

"All'inizio di quest'anno abbiamo chiarito", ha detto. "E a seguito di una discussione interna con la FIA e la F1, abbiamo detto che volevamo continuare a dare a tutti i piloti la possibilità di avere il momento per mostrare effettivamente il loro supporto per We Race as One, ma poi l'inno nazionale di un particolare paese dovrebbe essere rispettato con i piloti che indossano tutti le loro tute da corsa".

"Così è stato chiarito che una volta che quel momento è terminato e i piloti hanno mostrato il loro messaggio, devono rimuovere la loro maglietta o qualsiasi altra cosa indossassero e andare all'inno nazionale nella loro uniforme da gara".

"Questo è il primo evento in cui è successo da allora, c'erano quattro o cinque piloti che hanno tenuto le loro magliette, non solo Sebastian (Vettel, ndr), tutti hanno ricevuto una reprimenda per non aver seguito le istruzioni del direttore di gara".

"È stato osservato da un certo numero di persone, tra cui il delegato dei media che era là fuori. Io stesso in televisione. Ho segnalato la cosa ai commissari, è stata una violazione ed è per questo che c'è stata una reprimenda per la prima infrazione".

Quando Motorsport.com gli ha domandato se una reprimenda che potrebbe contribuire a innescare una penalità sulla griglia sia una punizione troppo pesante, Masi ha detto: "Si guarda a tutte le sanzioni sulla base di ciò che sono. Le reprimende sono la pena più leggera oltre all'avvertimento, che in realtà non è una sanzione, è appunto un avvertimento".

"E' una reprimenda non di guida, quindi è necessario avere due richiami di guida e uno non di guida per arrivare ad una penalità in griglia. Ma come esempio, tre reprimende non di guida non hanno quell'impatto".

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