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Masi cerca soluzioni per evitare un'altra Q3 farsa come a Monza

I team di Formula 1 si incontreranno con il direttore di gara Michael Masi in occasione del Gran Premio di Singapore per cercare di trovare una soluzione al problema dei piloti che si aspettano a vicenda in qualifica.

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.19, precede Nico Hulkenberg, Renault F1 Team R.S. 19, Charles Leclerc, Ferrari SF90, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Daniel Ricciardo, Renault F1 Team R.S.19, precede Nico Hulkenberg, Renault F1 Team R.S. 19, Charles Leclerc, Ferrari SF90, Carlos Sainz Jr., McLaren MCL34, e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Simon Galloway / Motorsport Images

La Q3 del Gran Premio d'Italia si è trasformata in una vera e propria farsa, quando i nove piloti rimasti in pista hanno iniziato a rallentare ogni volta che si trovavano davanti al gruppo. In questo modo, solamente due sono riusciti a transitare sul traguardo prima che sventolasse la bandiera a scacchi e fare un secondo tentativo.

Nico Hulkenberg, Carlos Sainz e Lance Stroll sono stati puniti con una reprimenda per essere andati troppo lentamente, ma i commissari hanno chiesto alla FIA di cercare dei modi per evitare che una cosa del genere si possa ripetere anche in futuro.

Masi ha spiegato è già stata avviata un'analisi tramite delle simulazioni per risolvere la questione, visto che il problema era già stato evidenziato una prima volta a Spa-Francorchamps, prima che la situazione precipitasse del tutto a Monza.

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"E' qualcosa di cui abbiamo discusso in seguito a Spa e penso che tutti nella stanza, direttori sportivi e piloti, abbiano riconosciuto che non esiste una soluzione normativa semplice" ha spiegato Masi.

"Avremo una discussione più approfondita a Singapore e alcuni dei team hanno già fatto delle simulazioni, quindi hanno delle idee su come si può correre ai ripari, perché è nell'interesse di tutti".

Sebbene Masi avesse avvertito i piloti prima delle qualifiche di Monza che chi fosse stato troppo lento in pista sarebbe stato penalizzato, questo non è bastato come deterrente per evitare che i piloti si mettessero a "giocare".

Il direttore di gara si è detto deluso del comportamento dei piloti, ma ha anche ammesso che il vantaggio di ottenere una scia era fin troppo evidente.

"Alla fine, sono tutti sportivi d'elite che cercano di ottenere il massimo" ha detto. "Possiamo parlare di gentleman agreement, ma non possiamo non riconoscere che una volta che scende la visiera, tutti pensano solo a fare del loro meglio".

"Non so se frustrazione sia la parola giusta, ma è un qualcosa che dobbiamo osservare in maniera più dettagliata".

 

Nel 2013, successe qualcosa di simile nel WTCC al Salzburgring, con ben 14 piloti che non riuscirono a completare il secondo tentativo in qualifica. In quel caso però la reazione dei commissari fu dura, perché li accusarano di ledere l'immagine dello sport e furono sanzionati sia sulla griglia che economicamente.

Masi ha detto di non poter giudicare il motivo per cui i commissari hanno deciso di dare solamente delle reprimende a Monza, ma ha sottolineato che oggi c'è una gestione molto differente rispetto a sei anni fa.

Quando gli è stato domandato da Motorsport.com un confronto con il 2013, Masi ha dichiarato: "Non posso dire cosa ci sia nella mente dei commissari di allora, perché non ero lì. E sarebbe sciocco da parte mia commentare cosa stesse passando nella loro testa".

"Ma penso che il vantaggio che abbiamo rispetto al 2013 sia l'evoluzione della tecnologia. Abbiamo molte più telecamere, la telemetria, le comunicazioni radio: ogni input immaginabile".

"I tempi sono cambiati in generale. Guardando anche solo a tre anni fa, c'era una penalità standard: era un drive through per tutto, ma si è evoluto tutto il nostro sport nel suo complesso".

"Penso che provare a disegnare un'analogia con sei anni fa sia impossibile, ma anche solo un confronto con 12 mesi fa. Le cose sono cambiate davvero tanto, così come gli atteggiamenti".

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